Discussioni su Rai 3

Amico, è la direzione di Pacchetti che lo vuole (che poi Pacchetti, Casarin, stessa cosa...)
chiunque l'abbia deciso,l'esito è demenziale. Mille volte peggio rispetto all'epoca di Bernabei quando la larghissima maggioranza democristiana avrebbe avuto ampio gioco nel trasformare la RAI in Tele...Radio Maria: e fortunatamente non è stato così
 
chiunque l'abbia deciso,l'esito è demenziale. Mille volte peggio rispetto all'epoca di Bernabei quando la larghissima maggioranza democristiana avrebbe avuto ampio gioco nel trasformare la RAI in Tele...Radio Maria: e fortunatamente non è stato così
Ma poi fosse solo la Rai, pure le TV locali (per lo meno quelle che vedo io) si sono aggrappate all'elezione del nuovo Papa. Cioè, si sono aggrappati a tutti i possibili legami con l'Italia: ma somari, continuate a occuparvi di informazione locale, che al Papa ci pensa TV2000...
 
chiunque l'abbia deciso,l'esito è demenziale. Mille volte peggio rispetto all'epoca di Bernabei quando la larghissima maggioranza democristiana avrebbe avuto ampio gioco nel trasformare la RAI in Tele...Radio Maria: e fortunatamente non è stato così
per carità....non facciamo paragoni....A quell'epoca, per ricoprire certi incarichi, ok la tessera ma anche laurea , formazione, solida cultura ed esperienze...e si guardava al prodotto.
Da questo punto di vista, un plauso alla chiesa cattolica che ai suoi vertici ha dei cervelloni, tutti con almeno due lauree, plurilingue, cura della forma ecc...
Non a caso il loro prodotto dura da millenni :D

Adesso i dirigenti Rai nemmeno guardano quello che mandano in onda e poi era una RAI che qualcosa seminava .
Tra 20 anni se faranno ancora programmi come techetetè trasmetteranno ancora quei programmi , non certo quelli di oggi.

Ma la tv è specchio del paese. Guarda la gente che c'è in giro. Una volta , almeno alla domenica, si andava in giro con il VESTITO DELLA FESTA, adesso vedi 60 enni con i jeans strappati, magliette.....quindi..Popolo bislacco, tv bislacca.
Dico io, almeno far finta di essere educati, invece...zero.
 
per carità....non facciamo paragoni....A quell'epoca, per ricoprire certi incarichi, ok la tessera ma anche laurea , formazione, solida cultura ed esperienze...e si guardava al prodotto.
Da questo punto di vista, un plauso alla chiesa cattolica che ai suoi vertici ha dei cervelloni, tutti con almeno due lauree, plurilingue, ecc...
Non a caso il loro prodotto dura da millenni :D
no,no, i paragoni non sono bislacchi: figuriamoci se non ne sono e non ne ero al corrente di come funzionavano le cose qualche lustro fa: ho speso più volte su questo forum parole lusinghiere su come si lavorava in RAI ai tempi di Bernabei: sia perchè c'era il fior fiore della letteratura (Eco,Arbasino,Soldati,Sanguineti),del teatro (appuntamenti fissi settimanali con tutti i migliori rappresentanti,fra attori e registi),dello spettacolo (non solo gli artisti,ma soprattutto chi ideava e allestiva,con cura maniacale e grande senso di responsabilità): incluso Carosello,dove si fecero le ossa - insieme a grandi nomi del cinema - altri che lo sarebbero diventati. E questo nonostante avrebbero avuto tutto l'interesse a tener fuori artisti eversivi o tematiche sulle quali oggi si sputerebbe al raglio di "woke,woke": certamente l'intento era educativo (non a caso,Dipartimento Scuola Educazione) e fu grazie anche a questo(che oggi chiamerebbero "mission"...bleah) che il paese crebbe da uno stato di analfabetismo culturale diffuso in larghi,troppi strati.
E con un solo canale fino alla seconda metà degli anni sessanta; e due subito dopo. Altra epoca,altra dimensione: non c'erano smartphone,nè internet- Ma c'era la tv dei ragazzi: e con tutto il rispetto, 2 conclavi in due mesi nel 1978 non si possono immaginare,solo rievocare l'atto di dolore peggiore della soda caustica per chi non aveva più alternative a quello stramaledetto comignolo fumigante o meno. Ecco, l'anticlericalismo fu uno dei migliori sentimenti da serbare per la circostanza :p
 
Si sono spostati da Rai 2, forse la novità ancora più clamorosa è che c'è pure l'epg dvb aggiornata. :D
 
Anche il critico televisivo Giorgio Simonelli, spesso ospite a TV TALK, parla di RAI in declino

 
Per la gioia dei giornalisti e della redazione del tg3 che subiscono l'ennesimo sgarbo, ad Agorà, arriva dal TG2, Giulia Di Stefano.
Per il tg TG2 si occupa di politica, istituzioni e segue le comunicazioni con la presidenza del consiglio.
Fosse per me sposterei proprio Agorà dal 3 al 2.

Questo conferma il "pastone" che c'è in corso,dove ormai non ha più senso tenere in piedi 3 canali generalisti sempre più simili.
Adesso c'è un unico canale spalmato su più reti.
 
So che c'è il 3d apposito, ma qui non mi sembra se ne sia già parlato
il Comune di Napoli pare stia facendo pressioni a Prefetto-Dazn per la trasmissione
in chiaro (almeno in Campania, quindi RAI3) di Napoli-Cagliari, per motivi di ordine pubblico
In effetti, quasi 500mila richieste di tagliandi sono un po' tantine...
 
come sempre...grande Iannacone ! Tornato con il suo" Che ci fa faccio qui"...Finalmente un programma buono, intelligente , stimolante, utile, reale ! Da Rai3 , non lo è più.

Peccato che anche questo sia realizzato non totalmente dalla RAI, ma ormai funziona così, una privatazzazione sotto traccia come avviene in altri settori pubblici.
 
"Che ci faccio qui" risulta il programma con meno spettatori tra i primi sei canali. 598.000 individui all'ascolto pari al 3.4% di share. L'audience ricevuto ci racconta il Paese che siamo. Le persone vogliono evadere e non riflettere. Meglio pochi ma buoni!
 
quella di ieri era una serata iperaffollata di prime tv, assolute o non assolute,con tanti troppi cosiddetti zoccoli duri fra le varie reti tv: un programma come quello di Iannacone - se avessero voluto puntare a un numero maggiore di spettatori -avrebbe dovuto avere un'altra collocazione. Praticamente è stato l'agnello sacrificale in termini di ascolti che ovviamente per qualsiasi persona con un valido livello di intelligenza non può costituire l'unico gradiente di valutazione.
Ritengo che l'apice dei suo lavori il buon Domenico Iannacone l'abbia raggiunto con 'I dieci comandamenti': per come funziona la Rai oggi e soprattutto per l'aria generale che si respira da un pò, è già tanto che le sue inchieste vadano in onda...
 
"Che ci faccio qui" risulta il programma con meno spettatori tra i primi sei canali. 598.000 individui all'ascolto pari al 3.4% di share. L'audience ricevuto ci racconta il Paese che siamo. Le persone vogliono evadere e non riflettere. Meglio pochi ma buoni!
mi stupirei del contrario...garda i tipacci che ci sono in giro.
anch'io consulto l'auditel come un ulteriore termometro della società :D
Guarda i programmi più visti delle reti ammiraglie.

Se un programma "difficile" del genere fosse su RAI1 e ottenesse 6 milioni, convinto saremmo tutti in una situazione migliore.

Non mi ritengo migliore degli altri ma apprezzo questo genere di programmi civili e condotti con garbo e senza troppe parole.

Guarderò anche la prossima puntata.
Ieri , anteprima di un minuto, poi il programma è iniziato alle 21.36 ! Già da questo capisci quanto venga considerato il programma.
 
Credo che ormai la Rai c'entri poco. Il programma è realizzato da una società esterna.
 
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