Nacchio ha scritto:
Giudizi affrettati e senza conoscere fino in fondo la realtà di chi lavora, mi sembra fuori luogo.
Concordo con Uzimir nell'affermare che, come abbonato Sky, non posso e non devo assumere un atteggiamento di accettazione totale di queste decisioni. "Comprendere" non significa "accettare". Compresa una situazione, non vi è alcuna ragione per la quale un cliente non debba fare il massimo possibile per equilibrare le azioni di un fornitore di servizi. Sky ha totale libertà di azione, a noi resta la libertà di parola, specie in virtù del fatto che, al di là di questa discussione informale, Sky si è trincerata dietro al più assoluto silenzio, proseguendo nei suoi trionfalismi da comunicato. Quindi, se Sky si pone sul mercato in questo modo, non è ragionevole pensare che il cliente si debba porre in un altro.
Una risposta a Nacchio sulla frase che quoto. I giudizi sono affrettati se non si conosce la realtà di chi lavora. Ma chi lavora e sceglie ha nome e cognome (per fortuna) e una storia personale; fa parte dei rischi del lavoro di manager, che dà per converso una serie di vantaggi e privilegi da principino, non dimentichiamolo mai.
Allora, se qualcuno ha una storia manageriale "discutibile", fatta di messaggi pubblicamente "trasmessi" discutibili, e poi propone politiche dure verso il cliente ancora più "discutibili", il minimo che ci si può attendere è una critica al suo approccio manageriale. Questo non per ignoranza dei fatti, ma per l'esatto contrario.
A Nacchio, attento osservatore, non sfuggirà il riferimento, ma questo non è di alcuna importanza reale; ciò che è importante, è che il cameriere scorbutico (e magari un po' presuntuoso) resta scorbutico in qualunque ristorante lavora. Io mi limito a notarlo come cliente, perché ne deriva un'immagine e una linea di condotta per tutto il ristorante. Le scelte dei manager sono pubbliche e devono essere discusse, perché questo è parte del loro lavoro, specie per quei manager che personaggi pubblici si rendono per scelta.