Certo i soldi non fanno schifo ma pur nella nostra modesta situazione economica si può decisamente far meglio per rendere appetibile il prodotto basket a partire dal contorno alle partite
Sono spesso (anzi, quasi sempre) d'accordo con te, però questa volta consentimi di dissentire.
Credo che il contorno alle partite (se lo intendi come show per riempire i time-out e gli intervalli come nella NBA) condizioni poco o nulla l'interesse del pubblico, né credo che invogli ad andare a palazzo.
Ti cito un episodio che ho visto personalmente: ero a Torino per la finale di Coppa Italia 2012 (Siena-Cantù) e nell'intervallo "lungo" è stata proposta una rappresentazione di una battaglia (o almeno mi sembrava che fosse, segno di come fossi attento...

); dire che ai 5-6000 non gliene fregasse nulla e non vedesse l'ora che le squadre tornassero in campo è riduttivo. Questo è per dire che la formula "evento-intrattenimento" può andare bene in America, non qui in Italia, perché alla gente che va al palazzo interessa la partita. E solo quella.
Sempre fatto salvo che l'MVP della Final Four il signor Rice prende 160.000 euro l'anno, uno stipendio assolutamente alla portata di quasi tutti i club della nostra Serie A, non servono solo i soldi, bisogna anche saperli spendere...
Più che scout che sappiano scovare dal sommerso, in questo caso, serve gente (allenatori) che sappia dare la "chimica" giusta alla squadra per farli rendere al meglio. E in Italia ci sarebbero pure, sia gli uni, che gli altri. Del resto i vari Hickman e Tyus giocavano in Italia, fino a poco tempo fa
Comunque, quando parlavo di soldi (da riciclare) mi riferivo in particolare a situazioni come quella (anche se sarebbe meglio dire "quelle) bolognese, dove un eventuale arrivo di imprenditori facoltosi (meglio se in entrambe le "frange") credo che riaccenderebbe immediatamente l'entusiasmo