Favorevole alle offerte di AT&T e America Movil

roddy, sono perfettamente in sintonia con quanto dici, il bello della democrazia è proprio il potersi confrontare con gli altri ed esprimere la propria opinione. Si sbaglia, ovviamente, quando si parla da tifosi, poichè in politica e nello sport chi è tifoso è, suo malgrado, inconsciamente fazioso.

roddy ha scritto:
...Quello che, eventualmente, non andrebbe bene sarebbe se, invece, qualcuno manipolasse i miei ( o i tuoi.... ) convincimenti ( attraverso Tv, giornali, presentatori e/o giornalisti ammiccanti... ) per farmi ( o per farti.... ) prendere fischi per fiaschi e farmi ( o farti... ) assumere una opinione CONTRARIA ai nostri reciproci interessi...;)
Sicuramente lo stanno già facendo, sia da destra che da sinistra, l' importante è non farsi circuire, in modo particolare dalla TV: l' imbecillità di questo grande mezzo di comunicazione ha raggiunto il massimo.
Ciao.
 
Io sono il più adirato con QUEL presidente del consiglio. Non sapevo niente di politica allora, ero un bambino. So solo che i soldi che diedi alla "missione arcobaleno" se li accattò la mafia albanese...
 
alex86 ha scritto:
Io sono il più adirato con QUEL presidente del consiglio. Non sapevo niente di politica allora, ero un bambino. So solo che i soldi che diedi alla "missione arcobaleno" se li accattò la mafia albanese...
La missione "Arcobaleno" fu una delle manifestazioni migliori e più nobili del volontariato italiano. Il fatto che ci siano stati degli episodi di abuso ( nel mare magnum di una operazione imponente che ha riguardato decine di miglaia di persone.... ) rientra purtroppo nella fisiologia delle cose ( capita in TUTTE le occasioni e con TUTTI i governi, italiani e no.... ).
Il fatto che sia stato dato un così grande rilievo a quegli episodi, tale da oscurare ogni altro aspetto positivo, invece rientra appunto in quell'impressionante lavaggio del cervello mediatico in atto da anni nel nostro Paese e di cui si parlava con l'amico Bumbaro ( ancor più riprovevole perché PROPRIO la tua esperienza dimostra come possa influenzare la visione del mondo delle persone più indifese come bambini, anziani e, più in generale, persone prive dei necessari strumenti critici... ).
 
Ritornando nel topic: mi piacerebbe che qualcuno, dopo aver letto i giornali di oggi, mi desse atto che le previsioni da me fatte FIN DALL'INIZIO di questa storia, erano tutt'altro che campate in aria... :icon_rolleyes: :eusa_whistle: :eusa_whistle:
 
roddy ha scritto:
Il fatto che le più grandi aziende italiane siano acquistate da società straniere rientra in modo naturale nel più ampio processo di globalizzazione e concentrazione industriale che sta avvenendo su scala planetaria.... Quel processo per cui, tra pochi anni, in tutti i settori economici rimarranno solo pochi grandi "Players" a dividersi il mercato.
E, tranne pochi casi, è "normale" che le società italiane facciano da prede più che da cacciatori, visto che, nonostante le abbondanti dosi di retorica che tutti, a destra e a manca spargono a piene mani, noi NON siamo una grande potenza economica, non abbiamo, né, per la verità abbiamo mai avuto, dimensioni GLOBALI, in termini di presenza e penetrazione in tutti i mercati mondiali: siamo solo una media potenza, di importanza per lo più regionale, seppure considerevole in certi settori di nicchia.
Peraltro, la vendita a stranieri delle Società Italiane non sarebbe, di per sè, neanche una tragedia: il Regno Unito, da decenni, non ha più una industria nazionale degna di questo nome, TUTTI i marchi inglesi più prestigiosi sono da tempo in mano straniera ( spesso si è trattato anche degli ex-nemici tedeschi e giapponesi... ) senza che la cosa abbia suscitato alcuna reazione scomposta nel sia pur tradizionalmente flemmatico popolo di Sua Maestà Britannica....
Gli Inglesi, però, hanno il petrolio del Mare del Nord ( vera manna per quel Paese... ) e, soprattutto, hanno la finanza, la Borsa di Londra e la City che giocano un ruolo di primissimo piano a livello planetario: possono permettersi di accettare che la Rolls Royce venga acquistata dalla BMW...
Noi, invece, siamo destinati ad un profondo mutamento del nostro ruolo del mondo: sempre meno industria, sempre più mercati di nicchia, design, prodotti di lusso ad alto valore aggiunto e, soprattutto, turismo col relativo indotto.
Una prospettiva forse non brillante, ma realistica.
Prima il Paese prende atto della situazione e si posiziona in questo nuovo ruolo e meglio è.... Almeno secondo me....

abbiamo il posto piu' bello del mondo il 70% delle BELLE ARTI ,PALAZZI PIAZZE etc...etc.......

la mia famiglia ci CAMPA da 40 anni col turismo....... e ci camperanno anche i miei pronipoti......:badgrin:
 
roddy ha scritto:
Il fatto che le più grandi aziende italiane siano acquistate da società straniere rientra in modo naturale nel più ampio processo di globalizzazione e concentrazione industriale che sta avvenendo su scala planetaria.... Quel processo per cui, tra pochi anni, in tutti i settori economici rimarranno solo pochi grandi "Players" a dividersi il mercato.
E, tranne pochi casi, è "normale" che le società italiane facciano da prede più che da cacciatori, visto che, nonostante le abbondanti dosi di retorica che tutti, a destra e a manca spargono a piene mani, noi NON siamo una grande potenza economica, non abbiamo, né, per la verità abbiamo mai avuto, dimensioni GLOBALI, in termini di presenza e penetrazione in tutti i mercati mondiali: siamo solo una media potenza, di importanza per lo più regionale, seppure considerevole in certi settori di nicchia.
Peraltro, la vendita a stranieri delle Società Italiane non sarebbe, di per sè, neanche una tragedia: il Regno Unito, da decenni, non ha più una industria nazionale degna di questo nome, TUTTI i marchi inglesi più prestigiosi sono da tempo in mano straniera ( spesso si è trattato anche degli ex-nemici tedeschi e giapponesi... ) senza che la cosa abbia suscitato alcuna reazione scomposta nel sia pur tradizionalmente flemmatico popolo di Sua Maestà Britannica....
Gli Inglesi, però, hanno il petrolio del Mare del Nord ( vera manna per quel Paese... ) e, soprattutto, hanno la finanza, la Borsa di Londra e la City che giocano un ruolo di primissimo piano a livello planetario: possono permettersi di accettare che la Rolls Royce venga acquistata dalla BMW...
Noi, invece, siamo destinati ad un profondo mutamento del nostro ruolo del mondo: sempre meno industria, sempre più mercati di nicchia, design, prodotti di lusso ad alto valore aggiunto e, soprattutto, turismo col relativo indotto.
Una prospettiva forse non brillante, ma realistica.
Prima il Paese prende atto della situazione e si posiziona in questo nuovo ruolo e meglio è.... Almeno secondo me....
La realtà è quella che dici tu, non siamo una potenza economica ma negli anni ottanta eravamo al 5°/6° posto in competizione con gli inglesi ora ci stanno comprando 'potenze' come l'australia $ky, l'egitto Wind, il messico telecom, la russia alitalia :( ma la cosa che lascia più perplessi è il fatto che le compagnie europee non comprano aziende italiane
 
s8un3no ha scritto:
La realtà è quella che dici tu, non siamo una potenza economica ma negli anni ottanta eravamo al 5°/6° posto in competizione con gli inglesi ora ci stanno comprando 'potenze' come l'australia $ky, l'egitto Wind, il messico telecom, la russia alitalia :( ma la cosa che lascia più perplessi è il fatto che le compagnie europee non comprano aziende italiane
Negli anni '80 avevamo una economia DROGATA dalla "criminale" politica economica dei governi di quegli anni, quelli che hanno moltiplicato per otto il debito pubblico nazionale, ponendo le basi del disastro economico che ci sta avviluppando da 15 anni e che ancora ci terrà compagnia per decenni e per un paio di generazioni...:icon_twisted:
Per ciò che riguarda la seconda osservazione sullo scarso interesse delle imprese europee nei nostri confronti, beh, questo non è vero... Per esempio (cito a memoria...) la Thyssen ( Germania ) ha comprato le acciaierie di Terni, l'ABN Ambro ( Olanda ) l'Antonveneta, l'Auchan ( Francia ) la Rinascente e la SMA, la Nestlè ( Svizzera ) la Ferrero, Paribas ( Francia ) la BNL e, per restare in tema, la Vodafone ( Inghilterra ) l'Omnitel etc. etc.
 
Ultima modifica:
roddy ha scritto:
2) L'acquisto da parte dei "capitani coraggiosi" come li chiami tu, avvenne tramite una OPA ( Offerta Pubblica di Acquisto: altro sistema trasparente... ) lanciata alle suddette centinaia di migliaia di investitori che decisero di aderire perché il prezzo era conveniente ( anche tra questi c'ero nuovamente io.... );
3) Le pratiche "poco trasparenti" intervennero successivamente, e permisero di trasferire alla Telecom gli ingenti debiti contratti per acquistare la Società stessa ( senza che la Consob di allora, cui sarebbe spettato, intervenisse ).

Il problema fu che la scalata di Colaninno e Gnutti avvenne con la tecnica del Leveraged buy out. Fu una scalata a debito.
http://www.caffeeuropa.it/attualita01/129attualita-cisnetto.html

Ovverosia i "capitani coraggiosi" non avendo il capitale necessario per la scalata se lo fecero prestare dalle banche. Dopodichè fusero la società che faceva l'acquisizione con la società "target", Telecom appunto, che si trovò a dovere pagare i debiti fatti dai capitani coraggiosi per la sua acquisizione.

Insomma un'autentica vergogna. Peraltro qualora voleste farvi una cultura su Telecom, debiti e spionaggio...

http://www.media.rai.it/mpmedia/0,,RaiTre-Report^21331,00.html

Lo si guardi così si capira anche il motivo per cui è di vitale importanza che non cada nelle zampacce degli americani della At & t
 
Ultima modifica:
Io penso che At&T ed American Movil sono colossi del settore, sono aziende che fanno telecomunicazione da sempre (American Movil è relativamente giovane, ma in forte crescita e, soprattutto, core business dell'imprenditore che la detiene), pertanto ben vengano in Italia.
Tronchetti Provera ha dimostrato di non saper operare nel settore, con piani industriali che cambiavano ogni sei mesi (e si sa che nelle telecomunicazion, soprattutto fisse, ci vogliono piani a lungo termine, vedi Fastweb che si era imposta il cablaggio ottico delle grandi metropoli e, contributi statali in aiuto, ora è profittevole come poche aziende).
Quindi ben vengano gli stranieri perchè italiani in grado di fare ciò non ce ne sono. Potenzialmente ce n'è uno solo, Berlusconi, ma la telefonia non è il suo core business e non so quanto potrebbe rivelarsi efficace.
Le banche non hanno interesse a far crescere la società, al limite a risanarla (che vuol dire apparare i conti) e venderla a pezzi, semplicemente per ritornare sui prestiti emessi.
Come dice babbacall, il rpoblema sono stati i Capitani Coreaggiosi che non avevano ne il capitale, come dice lui, ne il know-how per buttarsi in una scalata industriale come quella alla più grande azienda italiana.

In tutto ciò, comunque, il problema rimane la VIRTUALITA' della proprietà di Telecom. AT&T e America Movil, infatti, rileveranno, insieme, il 66& di Olimpia, avendo la possibilità di controllare Olimpia, che è la controllante al 18% di Telecom.
Per farla chiara AT&T e America Movil avranno VIRTUALMENTE peso per il 12% di Telecom Italia, anche se poi così non è, perchè controlleranno il CDA di Olimpia, e quindi agiranno per il 18% di telecom Italia, che rappresenta il pacchetto di maggioranza, visto il fluttuante sui mercati e dei piccoli azionisti.

Io penso che, una volta per tutte, se una grossa azienda entra su telecom Italia, dovrà essere fatta una OPA per arrivare almeno al 50% di Telecom per rendere quello che è il controllo VIRTUALE in un controllo effettivo, che vuol dire anche RESPONSABILITA' sugli investimenti (Fatti come aumento di capitale)!
Finchè sarà così com'è sarà sempre Fuffa, sia se si tratta di Capitani Coraggiosi che di grandi colossi.

In ogni caso, meglio colossi delle TLC che almeno sanno di cosa stanno parlando.
 
Il problema in Italia è che, in generale, mancano sia gli uomini che i mezzi.
Se dovessimo basarci sui risultati ottenuti all'estero, anche nel "suo" settore, potremmo tranquillamente trascurare pure il personaggio Berlusconi, proprio come se non esistesse. Anzi, si potrebbe supporre, malignamente (ma non senza fondamento) che il business core di Berlusconi sono... proprio l'Italia e gli italiani. :eusa_whistle::D:evil5:
Personalmente auspico l'entrata in gioco di AT&T e di chiunque, in qualunque settore, possa finalmente capitalizzare ed indirizzare opportunamente quel poco di (grande) industria italiana che ancora esiste.
Mi auguro invece una rapida uscita di scena di tutti i faccendieri italiani e degli pseudo industriali, tutti collusi con la politica, soggetti negativi e colpevoli, artefici della situazione in cui siamo.
Sul fatto che una cosa simile possa realmente accadere ho (purtroppo) dei forti dubbi.




Pigmos ha scritto:
Quindi ben vengano gli stranieri perchè italiani in grado di fare ciò non ce ne sono. Potenzialmente ce n'è uno solo, Berlusconi, ma la telefonia non è il suo core business e non so quanto potrebbe rivelarsi efficace.
 
Veramente, vedo all'orizzonte mutamenti ma non stravolgimenti.
Il nostro ruolo nel mondo NON è mai stato quello che ci avevano fatto credere, nè le grandi industrie italiane, salvo forse quella petrolifera, hanno mai contato relamente qualcosa. Se Fiat, ed è solo un esempio, restituisse agli italiani un terzo delle risorse distratte alla nazione per decenni, per nulla, avremmo ora ingenti capitali da spendere...
Da molto tempo noi siamo già mercati di nicchia dai grandi fatturati (es. moda e design), solo media e piccola impresa, quasi tutta alta tecnologia o lusso. Da sempre, ed inevitabilmente, siamo turismo.
Spremiamo con imposte esose la piccola e media impresa, quella redditizia, e foraggiamo, a fondo perduto, grandi imprese dai piedi d'argilla ed enti, fatti apposta per assorbire risorse pubbliche senza produrre nulla.
In italia manca una tradizione di grandi imprese, nè si sono mai formate persone in grado di guidarle.


roddy ha scritto:
INoi, invece, siamo destinati ad un profondo mutamento del nostro ruolo del mondo: sempre meno industria, sempre più mercati di nicchia, design, prodotti di lusso ad alto valore aggiunto e, soprattutto, turismo col relativo indotto.
Una prospettiva forse non brillante, ma realistica.
Prima il Paese prende atto della situazione e si posiziona in questo nuovo ruolo e meglio è.... Almeno secondo me....
 
Tuner ha scritto:
Il problema in Italia è che, in generale, mancano sia gli uomini che i mezzi.
Se dovessimo basarci sui risultati ottenuti all'estero, anche nel "suo" settore, potremmo tranquillamente trascurare pure il personaggio Berlusconi, proprio come se non esistesse. Anzi, si potrebbe supporre, malignamente (ma non senza fondamento) che il business core di Berlusconi sono... proprio l'Italia e gli italiani. :eusa_whistle::D:evil5:
Personalmente auspico l'entrata in gioco di AT&T e di chiunque, in qualunque settore, possa finalmente capitalizzare ed indirizzare opportunamente quel poco di (grande) industria italiana che ancora esiste.
Mi auguro invece una rapida uscita di scena di tutti i faccendieri italiani e degli pseudo industriali, tutti collusi con la politica, soggetti negativi e colpevoli, artefici della situazione in cui siamo.
Sul fatto che una cosa simile possa realmente accadere ho (purtroppo) dei forti dubbi.
Perfettamente d'accordo sul fatto che manchino i mezzi non lo sono sul fatto che manchino le capacità. Il vero problema Italiano è il fatto che qualcuno, per piccoli interessi, rema fortemente contro. Si rema contro quando si riempie la RAI, come molte altre aziende, di amanti di politici e di persone che 'contano' portandola vicino al collasso economico, Si rema contro quando i concorsi li 'vincono' solo i raccomandati, poi quando fanno( sempre che le facciano) le analisi non si accorgono che quell'organo è infettato dall'AIDS o primari che quando ti operano si fanno consigliare dalle infermiere, si rema contro quando un piccolo burocrate per avere poche centinaia di euro fa un danno alla società di milioni di euro, magari bruciano lo stabilimento dove lavorano con altre 600 persone
 
babbacall ha scritto:
Il problema fu che la scalata di Colaninno e Gnutti avvenne con la tecnica del Leveraged buy out. Fu una scalata a debito.
http://www.caffeeuropa.it/attualita01/129attualita-cisnetto.html
Il Leveraged buy out di per sè non è una pratica vietata dalla legge: almeno nel senso che non esistono gli strumenti giuridici per impedire a qualcuno che si è fatto prestare dei soldi, di comprare qualcosa grazie ai debiti fatti. Gli strumenti esistono nel caso l'oggetto dell'acquisizione sia una banca, perché in questo caso entrano in gioco degli interessi generali che le autorità preposte al controllo ( Consob e Banca d'Italia ) sono tenuti a far rispettare, ma la Telecom, seppure Azienda strategica per il Paese, non rietrava in questo ambito: per cui nessuno poteva impedire a Colaninno di lanciare la sua OPA anche se i soldi erano stati presi in prestito. Dove, invece, avrebbero potuto ( e DOVUTO ) intervenire le Authority è la fase SUCCESSIVA, allorché con una serie di fusioni e incorporazioni, si è sostanzialmente TRASFERITO il debito dalle tasche degli acquirenti a quelle della Società acquisita: sono QUELLE le azioni scorrette e che avrebbero dovuto essere impedite...
 
Pigmos ha scritto:
Quindi ben vengano gli stranieri perchè italiani in grado di fare ciò non ce ne sono. Potenzialmente ce n'è uno solo, Berlusconi, ma la telefonia non è il suo core business e non so quanto potrebbe rivelarsi efficace.
Berlusconi è un ottimo imprenditore, bravissimo a fare i suoi interessi, quando riesce ad operare ( in un modo più o meno legittimo: ma questo è un altro discorso... :icon_rolleyes: ) in regime di monopolio: in un mercato aperto come quello telefonico sarebbe un pesce fuor d'acqua... O meglio tenderebbe a ripetere anche qui il suo modus operandi solito, quello, cioè, di imporre ( con le buone o con le cattive... :eusa_whistle: ), un SUO monopolio con due possibili conseguenze: o ci riesce e si ritorna sostanzialmente alla SIP, in versione "arcoriana"; o non ci riesce perché questa volta dovrebbe inevitabilmente scontrarsi con soggetti internazionali agguerriti molto poco disposti a farsi sottomettere senza fiatare...
In ambedue i casi non vedo NESSUNA conseguenza positiva per l'economia italiana...

Pigmos ha scritto:
In tutto ciò, comunque, il problema rimane la VIRTUALITA' della proprietà di Telecom. AT&T e America Movil, infatti, rileveranno, insieme, il 66& di Olimpia, avendo la possibilità di controllare Olimpia, che è la controllante al 18% di Telecom.
Per farla chiara AT&T e America Movil avranno VIRTUALMENTE peso per il 12% di Telecom Italia, anche se poi così non è, perchè controlleranno il CDA di Olimpia, e quindi agiranno per il 18% di telecom Italia, che rappresenta il pacchetto di maggioranza, visto il fluttuante sui mercati e dei piccoli azionisti.

Io penso che, una volta per tutte, se una grossa azienda entra su telecom Italia, dovrà essere fatta una OPA per arrivare almeno al 50% di Telecom per rendere quello che è il controllo VIRTUALE in un controllo effettivo, che vuol dire anche RESPONSABILITA' sugli investimenti (Fatti come aumento di capitale)!
Come credo tu sappia, la legge Draghi ( comunque una delle migliori a livello internazionale... ) pone il limite del 30% affinchè ci sia l'obbligo di una OPA.... Sarebbe effettivamente giusto calibrare questo limite alla capitalizzazione complessiva dell'azienda ( una cosa è il 30% della Brambilla&Figli, una cosa il 30% della Telecom... ), ma tradurre in termini legislativi e regolamentari una simile esigenza non è semplicissimo... E' possibile, però, che proprio questa sia una delle armi che il Governo potrebbe imbracciare per scoraggiare il Take Over di At&T ( anche se poi un simile provvedimento dovrebbe passare le forche caudine del Senato... ).
 
Tuner ha scritto:
Veramente, vedo all'orizzonte mutamenti ma non stravolgimenti.
Più che nelle modalità operative del nostro sviluppo economico ( che, hai ragione, sono GIA' in buona parte indirizzate verso la direzione da me indicata... ) lo stravolgimento che io vedo dovrebbe stare più che altro nella CONSAPEVOLEZZA, sia a livello politico che di pubblica opinione, della natura delle nostre prospettive economiche... Consapevolezza che, a mio parere, non è affatto generalizzata: altrimenti non si capirebbe perché continuano ancora ad avere successo propagandistico battaglie di retroguardia, INEVITABILMENTE destinate alla sconfitta, come tutto il can can leghista sui dazi che si dovrebbero imporre alle merci cinesi ( come se un dazio anche altissimo potesse permettere alle nostre merci "tradizionali" di essere competitive con quelle asiatiche... ).
 
roddy ha scritto:
Berlusconi è un ottimo imprenditore, bravissimo a fare i suoi interessi, quando riesce ad operare ( in un modo più o meno legittimo: ma questo è un altro discorso... :icon_rolleyes: ) in regime di monopolio: in un mercato aperto come quello telefonico sarebbe un pesce fuor d'acqua... O meglio tenderebbe a ripetere anche qui il suo modus operandi solito, quello, cioè, di imporre ( con le buone o con le cattive... :eusa_whistle: ), un SUO monopolio con due possibili conseguenze: o ci riesce e si ritorna sostanzialmente alla SIP, in versione "arcoriana"; o non ci riesce perché questa volta dovrebbe inevitabilmente scontrarsi con soggetti internazionali agguerriti molto poco disposti a farsi sottomettere senza fiatare...
In ambedue i casi non vedo NESSUNA conseguenza positiva per l'economia italiana...


Come credo tu sappia, la legge Draghi ( comunque una delle migliori a livello internazionale... ) pone il limite del 30% affinchè ci sia l'obbligo di una OPA.... Sarebbe effettivamente giusto calibrare questo limite alla capitalizzazione complessiva dell'azienda ( una cosa è il 30% della Brambilla&Figli, una cosa il 30% della Telecom... ), ma tradurre in termini legislativi e regolamentari una simile esigenza non è semplicissimo... E' possibile, però, che proprio questa sia una delle armi che il Governo potrebbe imbracciare per scoraggiare il Take Over di At&T ( anche se poi un simile provvedimento dovrebbe passare le forche caudine del Senato... ).
Si, certo che so che la legge Draghi pone l'obbligo dell'OPA per il 30%, e so anche che non è semplice fare una legge che valga per la Pigmos, Roddy & Co. o per la Telecom Italia S.p.A., tuttavia è quello il vero propblema.
COl meccanismo delle scatole cinesi è troppo semplice controllare una grossa azienda come Telecom, e questo è solo il male per l'industria.
Mi ripeto, ma ci tengo a riflettere su questo dato: AT&T ed America Movil controlleranno Telecom con il 66% di Olimpia, che ha il 18% di Telecom... in altre parole, controlleranno Telecom con "solo" il 12% della capitalizzazione di Telecom (ho mlto semplificato, prchè proprio così non è, e lo sappiamo bene tutti e due, però in fin dei conti è così), ossia molto meno delle banche, molto meno del flottate in Borsa (ossia meno della totalità delle azioni possedute dai piccoli risparmiatori e azionisti), molto meno dei debiti che Telecom ha.
E' questo l'assutrdo della vicenda.
Un altro paio di scatole cinesi, e me la posso comprare anche io Telecom!
Per questo spero che colossi come AT&T e America Movil abbiano voglia di acquisire realmente Telecom, e non solo di controllarla... se neppure loro faranno questa, sarà veramente nera.
 
Pigmos ha scritto:
Si, certo che so che la legge Draghi pone l'obbligo dell'OPA per il 30%, e so anche che non è semplice fare una legge che valga per la Pigmos, Roddy & Co. o per la Telecom Italia S.p.A., tuttavia è quello il vero propblema.
COl meccanismo delle scatole cinesi è troppo semplice controllare una grossa azienda come Telecom, e questo è solo il male per l'industria.
Mi ripeto, ma ci tengo a riflettere su questo dato: AT&T ed America Movil controlleranno Telecom con il 66% di Olimpia, che ha il 18% di Telecom... in altre parole, controlleranno Telecom con "solo" il 12% della capitalizzazione di Telecom (ho mlto semplificato, prchè proprio così non è, e lo sappiamo bene tutti e due, però in fin dei conti è così), ossia molto meno delle banche, molto meno del flottate in Borsa (ossia meno della totalità delle azioni possedute dai piccoli risparmiatori e azionisti), molto meno dei debiti che Telecom ha.
E' questo l'assutrdo della vicenda.
Un altro paio di scatole cinesi, e me la posso comprare anche io Telecom!
Oh, dico, sia chiaro: io la penso, su questo, esattamente come te, è ovvio che una cosa del genere sia scandalosa ( anche se, ad onor del vero, non è peculiare dell'economia italiana, ma si può riscontrare anche altrove...).
IL problema è che passare dalle buone intenzioni ai fatti è DIFFICILISSIMO, le resistenze da superare enormi, pressoché insormontabili... Di Bersani ce n'è uno solo, purtroppo...:sad:
Pigmos ha scritto:
Per questo spero che colossi come AT& T e America Movil abbiano voglia di acquisire realmente Telecom, e non solo di controllarla... se neppure loro faranno questa, sarà veramente nera.
Caro Pigmos, questo è sperare nella fata turchina... :badgrin:
Che degli agguerritissimi uomini d'affari spendano decine di miliardi di euro ( questo sarebbe l'esborso.... ) SOLO per salvaguardare la correttezza del mercato, mi sembra, come dire... un po' utopistico... :badgrin:
E' ovvio, poi, che AT& T e America Movil vogliono conquistare Telecom Italia SOLO per incrementare il proprio core business: ne faranno uno spezzatino tenedo quello che gli serve e cedendo ad altri quello che non gli serve ( probabilmente rifacendosi integralmente dell'investimento fatto... :evil5: ).
A meno che.... A meno che il mio sospetto iniziale sia corretto e stiamo assistendo solo ad una sceneggiata, fumo negli occhi ( " è tutta una sisiata, una pigliata pi fissa, un tiatro" direbbe Camilleri... ), mentre i giochi dietro le quinte sono altri... :eusa_whistle: ;)
 
Dopo aver alienato quel che non serve e ciò che può rendere di più (senza essere strategico), ciò che resterà di Telecom sarà cosa molto diversa da quel che è ora, in tutti i sensi.
...più realisticamente, credo che stiamo parlando di un'ipotesi fantascientifica.

Pigmos ha scritto:
....in altre parole, controlleranno Telecom con "solo" il 12% della capitalizzazione di Telecom...
...molto meno dei debiti che Telecom ha...
 
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