Frasi celebri dal mondo del calcio

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( Antonello Cuccureddu ) La Juventus era malmessa in classifica, io debuttai a Cagliari, ci trovammo sotto di un goal, la gente urlava “serie B, serie B”. Nel finale mi giunse fra i piedi la palla buona ed infilai Albertosi. Quel goal rappresentò molto, fu una specie di trampolino per la Juventus che finì in bellezza il campionato.
 
secondo me è meglio così, pensa che dovrei raccogliere 10 frasi in un post e dovrei stare tipo 3 gg a metterle da parte ;)
Non intendevo proprio questo, non mi sono espresso benissimo e cerco di essere più chiaro con un esempio :)
Faccio l'esempio di massera, solo perché è il più rappresentativo in questo 3rd: massera mette delle frasi celebri una dopo l'altra nel giro di pochi minuti, quindi invece che usare un messaggio per ogni frase, che allungano il thread di qualche pagina, sarebbe meglio razionalizzarle in un solo post. Non intendevo certo che in una giornata bisogna mettere da parte le frasi per scriverle tutte insieme, ma una volta che si decide di scrivere più frasi nello stesso momento facendo come ho detto sarebbe più facile per il lettore visualizzarle e sarebbe più consono rispetto alla netiquette. Poi, come ho detto, è solo una proposta, ognuno è libero di fare come meglio crede ;)
 
Roberto Bettega, parlando del gol di tacco in Milan-Juventus 1-4 del 1971/72

il tentativo di tacco fu fatto perché avevo la serenità di aver fatto gol pochi minuti prima di testa, sul cross del solito Franco Causio. Sul cross di Anastasi ci fu anche fatalità.. ero sul primo palo, mi trovavo sul passo.. ho scelto la soluzione che per me era considerata non la più spettacolare, ma la più logica in quel momento per fare gol. Il portiere del Milan. Cudicini, lo patì molto perché pochi minuti dopo sul nostro gol del 3-0 fece un'erroraccio che non era da lui
 
Franco Causio

All'epoca, negli anni '70, c'erano i premi per chi faceva più assists.. io ne ho vinte diverse di quelle classifiche. Facevo i miei 7-8 gol a campionato, ma facevo anche tanti assists


Bettega? è scontato, io penso che qualche gol me lo deve.. basta un segno, un'occhiata per capire dove voleva la palla. C'era una grande intesa tra noi
 
( Antonello Cuccureddu ) La Juventus era malmessa in classifica, io debuttai a Cagliari, ci trovammo sotto di un goal, la gente urlava “serie B, serie B”. Nel finale mi giunse fra i piedi la palla buona ed infilai Albertosi. Quel goal rappresentò molto, fu una specie di trampolino per la Juventus che finì in bellezza il campionato.
Terzo posto, dietro al Cagliari campione e all'Inter.

Ecco ancor Cuccureddu, che parla dei derby Torino-Juventus

Ne ho fatti anch'io tantissimi, con tante gioie ma anche tante delusioni. Ho fatto se non sbaglio 4 gol nei derby

Np293. Credo sia più giusto inserire insieme le frasi dello stesso autore, magari, mentre se sono di diversi autori andrebbero messe una per una.
 
(Antonello Cuccureddu )Essere stati juventini è come aver fatto il bersagliere. Per tutta la vita resti tale. Perché una società come la Juventus non esiste, non ha riscontri come età, come ambiente, come tutto. Il suo stile, il rispetto reciproco, soprattutto l’impronta della famiglia Agnelli.
Dodici anni di Juve che al cambio fanno 434 presenze e 39 reti, sei scudetti, una Coppa Italia ed una Coppa Uefa. E proprio ricordando questo trofeo, conquistato nel maggio di trentanove anni fa, che prende il via l’intervista a Cuccureddu. Cosa rimane dopo tutto questo tempo? «Una grandissima soddisfazione, anche perché quella fu la prima conquista internazionale per la Juventus e per quasi tutti noi che all’estero ancora non avevamo trionfato.
 
La coppa Uefa vinta dalla Juve con una squadra tutta italiana è del maggio di 36 anni fa, quasi 37, perché era il 1977.

Dopo un gol di tacco di Del Piero in Juventus-Siena 3-0 del 2005, i tifosi bianconeri cantavano

Alessandro del Piero olé, tu sei la cosa più bella che c'è.
 
Sandro Mazzola

alla finale dell'europeo del 1968 Italia-Jugoslavia io ero destinato alla panchina. Ero molto seccato, volevo andar via, ma due miei compagni di nazionale, Burnich e Ferrini vennero in camera da me a parlarmi e mi convinsero a restare.
Non fu, però, perché c'era la possibilità di giocare la ripetizione se la partita fosse finita in pareggio. Nessuno di noi stava pensando alla ripetizione della gara quando si giocò la prima


Prima finale Italia-Jugoslavia 1-1
ripetizione Italia-Jugoslavia 2-0
 
I tifosi della Lazio fanno un corteo di protesta nel 1995, dopo che la società aveva annunciato di aver venduto il giocatore Signori al Parma (poi non fu più ceduto) cantando

Si chiama Beppe Signori, si chiama Beppe Signori, e segna sempre lui!!!
 
Silvio Berlusconi, all'inizio del campionato 1986-87. Lui era Presidente da poco del Milan

Vorrei che i nostri tifosi non fischiassero gli avversari alla lettura delle formazioni. L'avversario va battuto, ma nel rispetto dei valori dello sport
 
1986-87, il Milan di Berlusconi perde la prima partita coll'Ascoli 0-1 in casa. Gol di Barbuti su cui forse il portiere Giovanni Galli ha delle responsabilità. Suo commento

Dopo il Messico ogni gol che subisco diviene pretesto per critiche nei miei confronti

Lo stesso Galli parla di Bearzot, ct della Nazionale ai mondiali in Messico, dove Galli veniva spesso criticato per dei gol presi

Bearzot è caduto insieme ai suoi giocatori... da buon condottiero ha voluto credere fino all'ultimo nelle sue idee.
 
Fiorentina-Inter 4-3 del 1988-89. Il 4° gol dei viola, quello decisivo, è dovuto ad un clamoroso errore di Bergomi. Alla gara successiva, Inter-Ascoli, Franco Zuccalà commenta così

Dopo essere stato per alcuni minuti della Fiorentina, Bergomi torna all'Inter
 
Stefano Borgonovo parla della sua stagione alla Fiorentina 1988-89, dove con Baggio formava una coppa chiamata la B2, che aveva segnato tanti gol portando la squadra in Uefa

Fu meravigliosa quella intesa con Baggio... battemmo l'Inter 4-3 in Coppa Italia, eliminandola, e poi ci ripetemmo pochi mesi dopo in campionato, con una grande partita. L'Inter quell'anno vinse lo scudetto record
 
Dino Zoff parla della finale Amburgo-Juventus 1-0 del 1983, finale di coppa campioni.

Chiudere con una sconfitta, quella sconfitta, mi bruciò particolarmente. Quella partita non è stata degna della Juventus di quell'anno là, abbiamo fatto poco per cercare di vincere. Io potevo forse anche continuare a giocare, il fisico me lo permetteva, ma mi ritirai e fu bruciante finire con una partita del genere
 
Inter-Pescara 2-1 del 1989. Commento di Zuccalà alla ds

Trapattoni non è certo preoccupato per l'aumento del tasso di sconto, ma per il colpo di testa di Berlinghieri, centravanti del Pescara
 
Heriberto Herrera, allenatore Juve, Inter, e Samp degli anni '60 e '70

Porto in ritiro la squadra anche la domenica sera dopo la partita perché fare l'amore dopo uno sforzo prolungato può far male
 
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