Tv, Authority spaccata sulla gara per le frequenze
(24 settembre 2010) ALDO FONTANAROSA - ROMA — E’ più vicina l’assegnazione di 6 reti nazionali di frequenze in Italia. Ma l’Autorità per le Comunicazioni, che ieri ha deciso le regole generali di questa partita, non trova l’unità al suo interno. Votano a favore della delibera il presidente Calabrò, i componenti vicini al centrodestra (Mannoni, Martusciello e Savarese), infine Napoli. Si astengono invece Magri (area Casini) e Lauria, mentre Sortino e D’Angelo abbassano il pollice e votano no. La delibera passerà ora all’esame della Commissione Ue che ne valuterà la compatibilità con le norme sulla concorrenza. Cinque delle reti in palio serviranno a trasmettere programmi televisivi in digitale terrestre, mentre una sesta sarà destinata alla tv in mobilità. All’assegnazione delle reti per il digitale terrestre concorrerà anche Sky. Così ha voluto la Commissione Ue e l’Autorità italiana ieri si è adeguata. Ma il problema è il “girone” in cui Sky potrà giocare. Nella sua delibera di ieri, l’Autorità considera Sky un “nuovo entrante” nella tv digitale terrestre. Dunque potrà gareggiare solo nel girone A (che mette in palio le prime tre reti). Nel girone B - che mette in palio altre due reti - ci sono in corsa gli editori storici: Rai, Mediaset e Telecom. Questa suddivisione in gironi (A e B) evita tutta una serie di scontri diretti che sarebbe stato difficile gestire sul piano politico: Mediaset, Rai, Telecom e Sky, insomma, non giocheranno nello stesso girone e non si contenderanno le stesse reti. Qual è il pronostico, alla fine, per queste sfide indirette? Sky è certa di prendere una delle tre reti in palio nel girone A. Anche Rai e Mediaset sognano di prendere una rete a testa (quelle del girone B) mentre Telecom dovrà accontentarsi – si pensa - di una rete “di consolazione” (quella per la tv in mobilità). Tutti vincitori, dunque? Mediaset può vincere più degli altri. Per come è congegnata questa partita, nessun ostacolo si frappone tra il gruppo milanese e la più ambita delle reti in palio: è la numero 58 (davvero perfetta per qualità) che Mediaset peraltro già occupa con una sperimentazione provvisoria (come rivelato da Repubblica). Fissate le regole generali, l’assegnazione materiale delle reti verrà fatta da una commissione ministeriale. In altre parole, l’ultima tappa di questo percorso entrerà nella sfera di influenza del ministro ad interim per lo Sviluppo (Berlusconi) e del vice ministro Romani. FONTE: La Repubblica