Ragazzi, seguo la discussione da un po' e vi dico quale sia la mia interpretazione.
Per me Don Pietro non aveva alcuna intenzione di uccidere il figlio, quanto piuttosto quella finalmente di dargli una reale chance per comandare, magari insieme a lui o chissà, di volergli cedere le redini dopo aver ripristinato la situazione a Secondigliano. Sbarazzarsi di Genny a mani nude non sarebbe stata cosa semplice: non è mica Bolletta. Quindi per me non c'è alcun dubbio: non avrebbe ucciso il figlio. La frase che riferisce a Malammore secondo me non lascia adito a dubbi: non c'è bisogno di alcun scagnozzo per controllare la situazione; è una cosa personale, intima, familiare, quindi fatti da parte.
Forse Don Pietro era anche pronto a parlare a Gennaro, metaforicamente al cospetto di sua moglie, del suo legame con Patrizia ed avere l'approvazione dei suoi cari. A proposito della ragazza, qualcuno ha trovato poco realistico l'ascendente che lei potesse avere sul boss, ma per me non lo è. Don Pietro è fondamentalmente un uomo solo: senza più la sua amata Imma, vede il figlio distante (in tutti i sensi), logorato dal potere e dal volerlo riaffermare. Quindi è naturale che possa trovare in Patrizia un appiglio cui potersi aggrappare per continuare questa vita e che le presti attenzioni.
Discorso Genny: qualcuno trova assolutamente surreale il fatto che un figlio permetta l'uccisione di entrambi i genitori per mano della stessa persona, senza mostrare un minimo di orgoglio per il proprio nome, Savastano.
Ebbene, Gennaro è forse il personaggio più cinico della serie, anche più dell'arrampicatore Ciro. Ha sempre mal digerito il controllo a mò di burattino, prima della madre e poi del padre. L'esperienza in Honduras lo ha profondamente cambiato e lo ha reso intollerante ad ogni forma di ruolo subalterno da dover rivestire nella sua vita. Ecco quindi perché non muove un dito per vendicare la madre, si sbarazza dell'ingombrante suocero e giunge persino a far assassinare il padre, perché "il potere logora chi non c'è l'ha". Se lascia in vita Ciro, sebbene le occasioni per sbarazzarsi non manchino, non è solo perché può fargli comodo, magari anche riuscire a manovrarlo, bensì perché nutre per lui una sorta di affetto e rispetto per l'unica persona che forse ha sentito vicina nel suo passaggio da ragazzo a uomo, che lo ha trattato come suo pari e che lo ha liberato da quelle zavorre familiari che lo hanno sempre soggiogato, facendogli sempre aprire gli occhi.
Questo è quanto, ossia come io ho inteso gli intrecci narrativi di Gomorra.