I dialetti regionali. Un thread che unisce, non politico, divertente.

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Ovviamente noi Palermitani abbiamo una cosa che ci accomuna con l'Egitto. Sapete cos'è? Bene signori e signore, è la sfinge. Si avete capito bene è la sfinge, solo che loro hanno la sfinge in pietra, mentre noi ripiena di una buonissima farcia alla ricotta :lol:
La sfinge secondo noi Palermitani è il tipico dolce che si mangia per la ricorrenza della festa del papà, ovvero il 19 maggio e per tale festa si mangiano le sfingi imbottiti con farcia alla ricotta e sopra uno strato spesso 1 cm di ricotta esternamente. E per decorazione della buonissima granella di pistacchio di Bronte. Ci sono diverse pasticcerie che mettono della frutta candita. Ma nella nostra pasticceria usiamo solamente la buccia d'arancia candita :)
 
Il Palermitano più incallito dice così: "Una bella spincia ca ricuatta"
Traduzione: "Una bella sfincia con la ricotta"
 
None. Mi permetto:
la nostra ò di ciòc è aperta! (Da noi :D !)
Però ubriacone lo traduciamo con ciuchetù.
:lol::lol::lol::lol::lol::lol:
E allora come la mettete (non posso pensare che non lo avete) con ciocco, nel doppio senso di ciocco di legna e di rumore forte o di incidente stradale?
O aspetta, forse sono io che sbaglio gli accenti e le più o meno chiusure delle vocali.
Mi ritrovo bene solo col latino, non prendetemi per il c. ma è l'unico in cui ho avuto una seria formazione in merito.
In Latino non si ragiona per accenti, o almeno non solo, ma per quantità, brevi e lunghe.
Ciocc = ubriaco è corta
Cioocc = ciocco è lunga
 
Ultima modifica:
Probabilmente qui siamo nell'emiliano puro, anche più orientale di Reggio...
Questo fra l'altro mi ricorda un altro appellativo che si apparenta a quelli che vedevamo nei giorni scorsi:
ciocapiaat = letteralmente uno che ciocca (sbatte) i piatti, indica personaggio fondamentalmente buono a nulla, ma con una vena di arte di arrangiarsi e di simpatia.
Ne parla Guccini in un suo libro e ne fa risalire l'etimologia (forse un po' fantasiosamente) dagli imbonitori da fiera che facevano cioccare il materiale da cucina che vendevano, per far sentire com'era robusto...
 
L'azione di prendere un pezzo di pane tra le mani e passarlo tra le dita in modo di creare della briciole è detto sfraguglià al pan ;)
 
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