Il Grande Flop Del Dtt.....

L_Rogue ha scritto:
.....Un po' di pazienza un cavolo! Prima programmi, poi ti organizzi, quindi spegni. E nessun utente deve portare nemmeno un briciola di pazienza....

Bravo,Letal......;)
Quotissimo.
 
magic3 ha scritto:
Riguardo all'interattività concordo, l'unico effetto reale ottenuto è che i nostri telecomandi sono molto più alla moda con quei bei quattro tasti colorati! :icon_cool:
infatti... allora che li utilizzino per avere quattro categorie sottocategorie divisa per generi, richiamabile schiacciando il tasto colorato appropriato. così oltre comunque alla lcn, avremmo una possibilità più intuitiva quando per esempio si fa zapping, dove adesso i canali dopo il 70 li dobbiamo cercare aprendo la liste dei canali. un idea potrebbe essere rosso generici e HD, verde locali, giallo pay e blu radio e dati, mentre tutti i canali test o doppioni non vengono messi in nessuna sottocategoria e ce li leviamo di torno. l'ordine dei canali rispecchierebbe la loro lcn originale, solo che le numerazioni non diventano dispersive come adesso... ad esempio per la sottocategoria delle locali non ci sarebbero quei salti dal 19 ad oltre il 70 e dal 99 ad oltre il 110 e così via... e avremmo delle numerazioni molto più intuitive per tutti, poi se uno preferisce la lcn normale, libero di non utilizzare i 4 tasti colorati... da quando ho visto questi tasti colorati, ho sempre pensato che sarebbero stati ideali per questo utilizzo
 
Vedasi cubovision ,La 7 on demand ,ecc.... ,arriveranno altre cosette nel 2011 ,il punto di riferimento sarà il collegamento in rete ;)
 
L_Rogue ha scritto:
La Spagna non è meno montuosa dell'Italia, anzi forse di più, e lo switch off l'ha fatto nella metà del tempo e il grosso in un solo giorno.
l'orografia della Spagna è terribile da questo punto di vista, eppure...
Hanno meno TV locali, questo è vero, ma non ce l'ha mica ordinato il dottore di portacene in digitale 600 in tutta Italia...
quoto. troppe, troppe e ancora troppe, e molte di queste non hanno un progetto serio, se non quello di riproporre 24h/24 canali satellitari di cartomanti lottologi linee erotiche ecc... adesso una" selezione naturale" verrà fatta con le frequenze dal 61 al 69 che verranno dedicate alla banda larga mobile, il problema che il tutto avverrà a switch off già effettuati, e sono curioso di vedere come se ne uscirà da questa situazione, visto che gli switch off erano l'occasione migliore per portarsi già avanti verso una configurazione definitiva, ma ovviamente si è voluto ritardare la soluzione del problema, e ripeto, voglio proprio vedere adesso come se ne viene fuori...
E' meglio lasciar perdere la conformazione orografica e pensare più alla diversità della mentalità che c'è in Italia. L'ho letto anche in questo thread: "Basta avere un po' di pazienza".

Un po' di pazienza un cavolo! Prima programmi, poi ti organizzi, quindi spegni. E nessun utente deve portare nemmeno un briciola di pazienza. :evil5:
straquoto!!!! si è detto di aspettare lo switch off della propria area tecnica prima di rimettere mano agli impianti. lasciando comunque stare la nostra situazione dove lo switch off è stato fatto da poco più di un mese, quindi mi tengo il riserbo che siamo ancora in una situazione di assestamento, io leggo di aree che hanno fatto lo switch off da più di un anno, che non hanno ancora alcuni mux Rai attivi nelle principali postazioni. voi mi dite cosa devono fare? cambiare l'orientamento delle antenne, oppure aspettare che accendano da quelle postazioni (se e quando non si sa)? poi se provi a mandare delle mail, ti rispondono con un prestampato che non serve a niente, se provi a contattare i call center, sei tu che devi spiegare a loro cosa è un mux ecc... poi le postazioni realmente accese (otgtv è ottimo, però molte volte fa dei quadri con postazioni da cui teoricamente una emittente dovrebbe trasmettere, mentre molte volte non e' così. su altri siti che invece fanno solo più confusione che altro, visto che hanno dei dati completamente sballati, è meglio che non mi pronuncio) e se sono a regime giusto di potenza di trasmissione, neanche per idea saperlo, siamo a livelli di segreti di Stato... voi ditemi come se ne esce da queste situazioni... è impossibile
Giusto per capire cosa si intende per programmazione basta vedere che persino gli spagnoli hanno un sito istituzionale centralizzato:

http://www.televisiondigital.es/Terrestre/Paginas/Index.aspx

dove si possono avere informazioni ufficiali su tutto il mondo digitale (TV, cavo, satellite, rete), mostrando ciò che significa neutralità tecnologica (vedi fondo pagina "Otras formas de acceso a la TV Digital").

E hanno anche deciso le specifiche tecniche per decoder e TV.

Altro che la giungla hardware che abbiamo qui da noi.
Con tutta la buona volontà e fede, è bene non cercare di giustificare ciò che è ingiustificabile.
ecco, appunto, informazione molto approssimativa su tutta la linea. la gente (che e' meno rincoglionita di chi pensa qualcuno) non aveva bisogno di una scritta che passava ogni 10 minuti o un cartello alla fine di ogni programma per ricordare dello switch over o dello switch off, ma aveva bisogno di risposte serie alle proprie domande, e non aveva bisogno di sentirsi dire quando si è iniziato a parlare di dtt, che era sufficiente avere il decoder digitale terrestre per continuare a vedere i canali che si ricevevano in analogico, più molti altri, perchè è una informazione approssimativa e superficiale che non può che mettere in difficoltà chi è meno esperto e non è tenuto a sapere tutto... insomma, molta confusione, da cui come sempre i più furbi ne hanno guadagnato...
 
Infatti Mediaset on Demand e Cubovision mi sembrano un uso veramente sensato dell'interattività... per la prima volta sento la mancanza di MHP nel mio decoder :crybaby2:

Quindi FLOP una mazza :badgrin:
 
CHRIS 86 ha scritto:
l'orografia della Spagna è terribile da questo punto di vista, eppure...
quoto. troppe, troppe e ancora troppe, e molte di queste non hanno un progetto serio, se non quello di riproporre 24h/24 canali satellitari di cartomanti lottologi linee erotiche ecc... adesso una" selezione naturale" verrà fatta con le frequenze dal 61 al 69 che verranno dedicate alla banda larga mobile

Nella recente "legge di stabilità" sono previsti "ulteriori obblighi" in capo alle TV locali.

Vorrò vedere se verranno davvero imposti e quali saranno.

Una cosa è sicura: entro settembre di quest'anno, quelle frequenze devono essere messe all'asta, perché Tremonti ne ha già messo a bilancio gli introiti, e se per esempio in Lombardia non c'era spazio prima in UHF da 21 a 69, come fa a essercene da 21 a 60?
 
L_Rogue ha scritto:
Nella recente "legge di stabilità" sono previsti "ulteriori obblighi" in capo alle TV locali.

Vorrò vedere se verranno davvero imposti e quali saranno.

Una cosa è sicura: entro settembre di quest'anno, quelle frequenze devono essere messe all'asta, perché Tremonti ne ha già messo a bilancio gli introiti, e se per esempio in Lombardia non c'era spazio prima in UHF da 21 a 69, come fa a essercene da 21 a 60?

In realtà la soluzione sarebbe dovuta già essere dall'inizio di obbligare ad accorparsi sulle stesse frequenze a chi non necessita di tutti i canali. Questo ad esempio stabilendo che la frequenza sarebbe rimasta alla tv locale in toto solo se presenta un piano serio e finanziato di canali con cui intende riempirla.
Con tutta la buona volontà pensare che un canale da me come VCO Azzurra TV possa aver bisogno di 5/6 camali quando a dire tanto avrà le capacità di farne 3 con comunque contenuti condivisi... Io avrei fatto che chi ha una frequenza locale debba riempirla almeno per metà con propria programmazione e il resto in affitto se vuole, altrimenti i canali liberi per arrivare al 50 % vanno ad un altro canale locale di quella zona.

Comunque caz**ta immensa non affrontare il problema prima in fase si assegnamento invece di ora con la vendita già a bilancio senza aver prima liberato le frequenze.
 
In realtà una soluzione, drastica ci sarebbe: In ogni regione un mux per ogni provincia e all'interno del mux tutte le tv di quella città, con qualche eccezione, naturalmente. In campania ci sono 5 province e ci sarebbero 5 mux!
 
Da me si vede solo 2 Mux Mediaset e il resto è notte fonda...
E sembra che con lo switch off per la Toscana la situazione non migliorerà, perché a quel che sento dire sembra che la risposta di Mamma RAI alle richieste se risolveranno il problema sia prendetevi il TV sat...
E gli và pagato anche il canone a questa gente...
 
L_Rogue ha scritto:
Nella recente "legge di stabilità" sono previsti "ulteriori obblighi" in capo alle TV locali.

Vorrò vedere se verranno davvero imposti e quali saranno.

Una cosa è sicura: entro settembre di quest'anno, quelle frequenze devono essere messe all'asta, perché Tremonti ne ha già messo a bilancio gli introiti, e se per esempio in Lombardia non c'era spazio prima in UHF da 21 a 69, come fa a essercene da 21 a 60?
infatti... la legge di stabilità in materia di tv locali ha previsto per gli editori locali che dismetteranno l'attività di operatore di rete un indennizzo economico da parte del MSE, risarcimento complessivo pari al 10% o fino ad un massimo di 240 milioni di Euro, dell'introitato dall'asta per le frequenze 61-69. questo però non capisco come possa influenzare gli editori locali che invece vogliono continuare a trasmettere, e secondo quale diritto gli possa essere tolta una frequenza in concessione (senza renderne disponibile un'altra), se hanno tutti i requisiti per poter trasmettere. entrando nello specifico della situazione qui in Lombardia e dell'occupazione del 54 (con la frequenza che è stata data in concessione al TIMB4 per sperimentazione e invece resta occupata da Telemilano) per quanto la cosa non mi piace, li capisco. avevano due frequenze in analogico, adesso ne hanno una, e tra qualche mese non ne avranno nessuna. perchè? secondo quale criterio degli editori locali devono essere mandati al macero ed altri no? da quello che ho visto di meritocrazia e nel giudizio c'è nè stato ben poco in queste scelte, con editori che si sono ritrovati lo stesso numero di frequenze che avevano in analogico, e altri che sono stati ridimensionati, e altri ancora ridimensionati e mandati nella ghigliottina dei 61-69.
magic3 ha scritto:
In realtà la soluzione sarebbe dovuta già essere dall'inizio di obbligare ad accorparsi sulle stesse frequenze a chi non necessita di tutti i canali. Questo ad esempio stabilendo che la frequenza sarebbe rimasta alla tv locale in toto solo se presenta un piano serio e finanziato di canali con cui intende riempirla.
Con tutta la buona volontà pensare che un canale da me come VCO Azzurra TV possa aver bisogno di 5/6 camali quando a dire tanto avrà le capacità di farne 3 con comunque contenuti condivisi... Io avrei fatto che chi ha una frequenza locale debba riempirla almeno per metà con propria programmazione e il resto in affitto se vuole, altrimenti i canali liberi per arrivare al 50 % vanno ad un altro canale locale di quella zona.

Comunque caz**ta immensa non affrontare il problema prima in fase si assegnamento invece di ora con la vendita già a bilancio senza aver prima liberato le frequenze.
come dicevo nel post precedente, la "selezione naturale" che avverrà principalmente non andrà a colpire gli editori locali che tutti vorremmo fossero colpiti, per i contenuti dei loro canali. perchè? presto detto... gli editori locali che fanno solo speculazione dai loro canali, non possono che avere dei bilanci floridi, visto che investono poco e ricavano molto dall'affitto di slot o di spazi nei propri canali, e quindi non hanno nessun interesse ad accettare la ricompensa risarcitoria proposta dal MSE, che alla lunga per loro risulterebbe parecchio svantaggiosa... quindi, come vedete, questi editori si sono già "tutelati" e casualmente sono tutti fuori dalla" zona rossa", mentre i" pesci più piccoli" (ma non per questo i peggiori) sono quelli che stanno rimanendo sul fondo... la cosa migliore sarebbe stata fare dei tavoli seri di incontro con tutte le parti interessate, e attraverso un confronto ed una valutazione oggettiva si capiva subito che l'unica possibilità era quella degli accorpamenti. si poteva fare un progetto serio in modo da determinare già le situazioni regionali di quando le frequenze 61-69 non saranno più utilizzabili. e invece no, come al solito si rimandano tutti i problemi a data da destinarsi, e poi come al solito con i compromessi dell'ultimo minuto si cercherà in qualche modo di salvare capra e cavoli con soluzioni che scontenteranno tutti... film già visto più volte, e che si ripeterà un altra volta...
 
Io al lago con la mia antennina da quattro soldi e il televisore Mivar digitale vedevo così così 7-8 reti italiane e le svizzere perfette grazie al digitale che hanno da anni.

Ora, sempre con la stessa antennina da quattro soldi, vedo decine di canali e tutti perfetti.

Se non è stato un gran salto questo!
 
Che assurdità... Già solo dire che il passaggio al digitale è una mossa per favorire Mediaset, come se fosse solo l'Italia a spegnere l'analogico... E comunque sei così sicuro che Mediaset sia contenta di essersi ritrovata all'improvviso tutta questa concorrenza proprio sul suo target? Io sinceramente non mi sarei mai aspettato tutti questi canali gratuiti in così poco tempo
 
Comunque, secondo me il DTT non è un flop, è l'evoluzione della semplice tv analogica
 
Verde Rosso ha scritto:
Comunque, secondo me il DTT non è un flop, è l'evoluzione della semplice tv analogica

Infatti hai perfettamente ragione, il dtt non è assolutamente un flop.
E' l'evoluzione dell'analogico, come ci sono stati varie evoluzioni, dal disco al cd, dal vhs al dvd, dal gsm all'umts, dalla carozza alla macchina, dalla mongolfiera all'aereo......
Casomai se un canale si vede uno schifo, compresso, trasmesso male, il flop è dell'emittente stessa e non del dtt.
 
CHRIS 86 ha scritto:
infatti... la legge di stabilità in materia di tv locali ha previsto per gli editori locali che dismetteranno l'attività di operatore di rete un indennizzo economico da parte del MSE, risarcimento complessivo pari al 10% o fino ad un massimo di 240 milioni di Euro, dell'introitato dall'asta per le frequenze 61-69. questo però non capisco come possa influenzare gli editori locali che invece vogliono continuare a trasmettere, e secondo quale diritto gli possa essere tolta una frequenza in concessione (senza renderne disponibile un'altra), se hanno tutti i requisiti per poter trasmettere.

Tutte le concessioni fino a oggi sono provvisorie.

Quindi al momento dell'asta ch. 61-69, le televisioni non avranno più titolo per tenersi quelle frequenze.

Perciò sorgerà il problema del danno economico emergente che è appunto coperto dai 240 milioni massimo che a farsi due conti sono una bella cifra, se si pensa che in 20 regioni non ci sono certo 100 emittenti sulle frequenze 61-69. E soprattutto quelle emittenti, guardando la media del fatturato annuo, potrebbero anche incassare il totale di 10 anni di lavoro in uno solo, senza rischio d'impresa.

Quale ulteriore diritto possano accampare, tranne il fantomatico "diritto al pluralismo" di cui sono un buon esempio le televendite locali, non si sa.

Altrove avevo fatto l'esempio di Telelombardia che ha 3 MUX uguali di cui uno al ch. 64. Per loro questa storia è come avere contributi statali extra sotto un altro nome, né più né meno.
 
ANDREA1P ha scritto:
Infatti hai perfettamente ragione, il dtt non è assolutamente un flop.
E' l'evoluzione dell'analogico, come ci sono stati varie evoluzioni, dal disco al cd, dal vhs al dvd, dal gsm all'umts, dalla carozza alla macchina, dalla mongolfiera all'aereo......
Casomai se un canale si vede uno schifo, compresso, trasmesso male, il flop è dell'emittente stessa e non del dtt.

Quoto in pieno: quindi, a parte i problemi di impianti di antenna vetusti, sono gli stessi operatori televisivi a volte a non trasmettere in maniera perfetta per questioni di SFN e quant'altro.
 
Ultima modifica:
L_Rogue ha scritto:
Tutte le concessioni fino a oggi sono provvisorie.

Quindi al momento dell'asta ch. 61-69, le televisioni non avranno più titolo per tenersi quelle frequenze.

Perciò sorgerà il problema del danno economico emergente che è appunto coperto dai 240 milioni massimo che a farsi due conti sono una bella cifra, se si pensa che in 20 regioni non ci sono certo 100 emittenti sulle frequenze 61-69. E soprattutto quelle emittenti, guardando la media del fatturato annuo, potrebbero anche incassare il totale di 10 anni di lavoro in uno solo, senza rischio d'impresa ....

I conti si fanno presto mettiamo che in tutte le 20 regioni diano le frequenze 61 -69 prima dell'asta alle locali , quindi 9 mux di proprietà di 9 emittenti allora 20x9=180 240.000.000 : 180 = 1.111.111,111111111 più di un milione di eurucci ognuno . Certo poi è da vedere se a tale spartizione potranno partecipare i Fornitori di contenuti presenti nei vari mux o solo i proprietari dei mux . :eusa_think:

Ma siete sicuri che non siano 240.000 euri ??? :lol: :lol: :lol: :eusa_think: :eusa_think: :eusa_think:
 
Da notare che non è che uno che si trova tra 61-69 debba pensare che dopo il 2012 semplicemente non potrà più trasmettere... qualcuno può essere spostato in banda VHF (se c'è posto) e anche chi si trova al di sotto del 61 non è detto che non si trovi tolta la sua frequenza soprattutto se è un doppione o se è mezza vuota... appunto per spostare nella frequenza testé liberata uno dei transfughi dal 61-69...

Di certe si farà di tutto per non pagare sta cifra ;)
 
stefio ha scritto:
I conti si fanno presto mettiamo che in tutte le 20 regioni diano le frequenze 61 -69 prima dell'asta alle locali , quindi 9 mux di proprietà di 9 emittenti allora 20x9=180 240.000.000 : 180 = 1.111.111,111111111 più di un milione di eurucci ognuno . Certo poi è da vedere se a tale spartizione potranno partecipare i Fornitori di contenuti presenti nei vari mux o solo i proprietari dei mux . :eusa_think:

Ma siete sicuri che non siano 240.000 euri ??? :lol: :lol: :lol: :eusa_think: :eusa_think: :eusa_think:

No, no, sono proprio milioni.

E dovrebbero spettare all'assegnatario della concessione, quindi all'operatore di rete e non agli affittuari. Poi si arrangerà lui con i contratti stipulati.

Bisogna tenere presente che ci sono regioni sovraffollate di locali come Lombardia, Lazio e Campania, ma anche altre che ne hanno poche poche, come Val d'Aosta e Trentino-Alto Adige.
 
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