Tuner ha scritto:
Perchè scendiamo in piazza solo quando è a rischio il nostro "giardino"...
Perchè pensiamo di essere "furbi"...
Perchè tradizionalmente siamo duri coi deboli e deboli coi potenti...
Perchè, italiano è uguale a ognun per sè e Dio per tutti....
Perchè, con buona pace di Garibaldi, dopo 138 anni non siamo ancora una Nazione...
Perchè non abbiamo nessuna coscienza civica ed il concetto di interesse collettivo ci è completamente sconosciuto...
Perchè, quel che già esiste, comunque, è già metabolizzato, e pensiamo che sarebbe da "fessi" rimetterlo in discussione...
Sono parzialmente ( molto parzialmente...

) in disaccordo con te...
Nel senso che io credo che in Italia ci siano molte brave persone che fanno con coscienza il proprio dovere, che cercano di essere buoni cittadini, di trattare con rispetto la cosa pubblica...
Che odiano i furbi, gli arrivisti, i profittatori, i truffatori e gli imbroglioni.
Che non pensano che l'ultimo modello di telefonino sia tutto nella vita, ma che esista anche altro: la lettura di un buon libro, l'impegno ad aiutare il prossimo, la voglia di "partecipare" a qualcosa che non sia solo il proprio immediato tornaconto...
Cittadini che quando eseguono il proprio lavoro cercano di dare il meglio di sè, non solo perché vengono pagati o perchè, non eseguendolo correttamente, ne potrebbero avere un danno, ma anche, e soprattutto, perchè hanno ancora il gusto e l'orgoglio del lavoro ben fatto.
Cittadini che pagano le tasse, certo non con piacere, ma nella coscienza di compiere un dovere civico; che si impegnano nel Volontariato al fianco degli ultimi; che nelle calamità naturali si precipitano a dare il proprio apporto al fianco dei Vigili del Fuoco ( VERI e UNICI eroi moderni

) e della Protezione Civile....
Sono molti, moltissimi che corrispondono a questa descrizione, milioni e milioni...
Ma non sono la maggioranza del Paese: semplicemente N-O-N S-O-N-O L-A M-A-G-G-I-O-R-A-N-Z-A!!!
Non lo sono mai stati, non lo sono adesso e non lo saranno mai! Anche quando, per avventura, hanno avuto, nel corso della Storia, l'impressione di avere voce in capitolo, hanno, in realtà, avuto solo quello, un po' di voce per esprimersi ma nulla più: essendo minoranza, non hanno mai potuto incidere VERAMENTE nel corso delle cose, modificare EFFETTIVAMENTE il modo osceno con cui questo Paese funziona: una specie di "minoranza silenziosa" condannata ad essere sempre ininfluente nella vita del nostro Paese.
La maggioranza degli Italiani, hai ragione tu, rispecchia fedelmente il ritratto che tu ne hai fatto: omettendo solo di dire che, pur molto diversi tra loro, questi Italiani sono determinatissimi a lottare contro ogni sia pur minimo tentativo di modificare lo status quo.
***********
In un thread di qualche tempo fa, avevo confessato la mia convinzione che l'Italia avrebbe, a breve - medio termine, "fatto il botto".
Ecco, tra le mille cause del supposto "declino" italiano, ve ne è una che, almeno che io sappia, nessuno ha ancora considerato.
La "minoranza silenziosa" di cui ho parlato, pur essendo minoranza socialmente ininfluente, costituisce, però, il substrato, il tessuto connettivo che ha permesso per tanti anni al nostro Paese di restare a galla nonostante tutto.
Penso a quei medici che fanno turni massacranti al Pronto Soccorso e riescono, con la loro dedizione a sopperire alle croniche carenze delle strutture in cui si trovano a dover lavorare; a quei Professori malpagati, insultati, vilipesi e derisi che si ostinano a credere nell'importanza della loro "missione" di educatori e a dare l'anima per i loro allievi. A tutti quei Servitori dello Stato che si ostinano a considerarsi, per l'appunto, tali e non servitori del potente di turno, provvisoriamente incaricato di una carica pubblica.
Tutte queste persone, seppur minoranza, sono indispensabili per mantenere insieme la baracca, disastrata perennemente dal malcostume della maggioranza dei nostri Concittadini...
Bene: io credo ci sia, oggi, il grosso rischio che in questa "minoranza silenziosa" si diffonda la definitiva consapevolezza di questa loro condizione strutturalmente minoritaria e della conseguente impossibilità di poter arrivare, un giorno, a cambiare, in qualche modo, le cose..
La diffusione ( che io vedo sicura... ) anche in questa minoranza della perenne prassi italica del "
ma chi me lo fa fare?", contribuirà, a mio parere, non poco a quel "botto" di cui parlavo prima...
