EliseO ha scritto:
Scusami, ma è già noto che Rai, Mediaset e TIMB conserveranno in pratica le loro reti analogiche attuali (anche se le frequenze verranno ri-assegnate per via dell’attuazione del sistema SFN). Ed anzi, anziché avere rispettivamente 3; 3 e 2 frequenze nazionali a testa, ne avranno il doppio, cioè 6; 6 e 4.
Praticamente resterebbe come ora.
A guadagnarci sarebbe soprattutto la RAI che otterrebbe un mux in più che non ha mai avuto.
EliseO ha scritto:
Comunque, essere proprietari delle frequenze e poterle gestire come piace in termini di programmi trasmessi non è indifferente, soprattutto se puoi giostrarti fra 6 mux (incluso il Dvb-h).
E poi, quello che tu dici non cambierebbe sostanzialmente le cose dal punto di vista della proprietà dei canali trasmessi, perché alla fin fine i canali trasmessi sarebbero sempre quelli.
E perché mai?
Tu parti dal presupposto che fornitore di contenuti o di servizi non sia separabile.
Nel caso di cui parlo sarebbero proprietarie solo della rete di trasmissione e le ex reti analogiche non potrebbe utilizzarle.
EliseO ha scritto:
così facendo sostanzialmente non cambierebbe niente perché, se ad esempio Mediaset produce 30 canali, ma non li può trasmettere tutti e 30 sui suoi mux (qualora ci sia l’obbligo di affitto dello spazio ad altri operatori), allora Mediaset, che se lo può permettere, affitterà spazio su altri mux per arrivare a trasmettere tutti i 30 canali.
Basterebbe mettere il blocco subito: attualmente infatti, tranne che in Sardegna, utilizza solo i 2 mux suoi e sta in subaffitto da Dfree, per cui non avrebbe bisogno di altro spazio, con 3 mux starebbe "comoda".
Basterebbe poi vietare di andare in affitto a coloro che già hanno rete propria.
EliseO ha scritto:
E sua volta affitterebbe lo spazio disponibile sui suoi mux ad altri operatori per rifarsi del costo di affitto che paga ad altri soggetti. Ma sarebbe un’operazione a risultato 0 che non cambia il risultato finale: ciò che non riesci a piazzare nei tuoi mux, lo piazzi dall’altra parte; il risultato finale sarebbe sostanzialmente identico, perché i canali trasmessi sui mux nazionali sarebbero comunque gli stessi e, a parità di coperture di tutti i mux nazionali, il costo che un soggetto sostiene per affittare spazio è compensato dal ricavo per l’affitto dello spazio nei suoi mux.
Questo perché dai per scontato che si possa andare in affitto da altri.
Ma ovviamente non deve essere consentito, quella di adesso è una buffonata che non cambia di una virgola la situazione.
EliseO ha scritto:
L’unica regola sensata è quella che già esiste nella legge Gasparri e su cui si fonda tutta questa discussione: cioè porre una soglia alla % di canali/programmi di proprietà di un unico soggetto irradiati/trasmessi nel complesso di tutti i mux nazionali, indipendentemente dalla proprietà degli stessi mux, cioè della rete di trasmissione su cui i canali vengono veicolati. Cosicchè anche un soggetto che non possiede neppure un mux, in linea di massima, potrebbe arrivare a detenere una quota relativamente significativa del mercato, qualora sia in grado di produrre canali validi sul mercato tali da generare ricavi che coprono i costi di affitto degli spazi sui vari mux. Cioè una soluzione abbastanza equa e giusta esiste già nella legge: basta che venga realmente applicata e rispettata da tutti.
Ma è altrettanto utopistico che un concorrente "scomodo" riesca ad essere tale senza possedere alcun mux. Verrebbe immediatamente buttato fuori o penalizzato.
svincolando invece contenuti ed operatori, e lasciando stabilire ad un bando pubblico chi deve andare, dove deve andare e per quanti anni deve restare, il problema viene meno.
Per esempio ora SI sta nel mux di LA7, ma chi ti assicura che troverà ospitalità lì per molti anni?
Quello spazio non è stato sottoposto a gara, il tutto è regolato da un contratto interno. Se un concorrente paga di più, a scadenza contratto verrebbe automaticamente buttata fuori, e, se non trovasse spazio altrove, subirebbe gravi perdite.
Quindi come vedi è molto rischioso procedere in questo modo, a maggior ragione se la legge relativa alla cessione a terzi ha tolto il limite del 40% a partire dal 2012.
Secondo me a parità di condizioni peggioreremo.