In realtà, cavi più corti (o più lunghi) di un quarto d'onda cambiano sì l'impedenza, ma introducono componenti reattive che andrebbero compensate per non avere onde stazionarie, e quindi ridurre disadattamenti e riflessioni. Credo quindi che, da qualche parte, salti fuori comunque una somma di cavo (cavo a + cavo b + etc) che vada vicino al quarto d'onda (o multipli dispari). E che le antenne siano state accoppiate con un certo accorgimento (artifizio) per allargare la banda d'accoppiamento, ma, sostanzialmente, è quasi come se fossero di canale.
La mia convinzione in merito deriva dal fatto che, per allargare la banda, in un trasformatore a quarto d'onda si utilizzano due (o più) spezzoni di cavo messi "in serie" con impedenze diverse fra loro. Del resto, la stessa tecnica, detta dei "salti", si usa negli accoppiatori per pannelli trasmittenti in banda 88-108 Mhz, dove l'anima della linea rigida a quarto d'onda, varia di diametro due o tre volte nella lunghezza.
Direi che l'unica cosa da farsi è quella di sostituire i cavi esistenti con altri che abbiano le stesse caratteristiche e le stesse lunghezze.
Questo, ovviamente, riporta le cose allo stato originario eliminando problemi dovuti a cavi danneggiati o con dispersioni, ma non corregge eventuali limiti del progetto, come ad es. un cattivo ROS e quindi riflessioni su alcune porzioni di banda.
...alternativamente, si potrebbe invece pensare di sacrificare un po' il guadagno e cambiare tutta la filosofia di accoppiamento, utilizzando, ad esempio, accoppiatori direzionali a larga banda ed impedenza costante.
La cosa garantirebbe un reale funzionamento a larga banda del sistema, ovvero un basso rapporto di onde stazionarie su tutta i canali UHF ed una diagramma di radiazione reale molto più aderente alla teoria, qualunque sia la frequenza.
Vale la pena di riflettere sul fatto che quando si devono utilizzare antenne molto direzionali, il motivo non è tanto la necessità di rendere ricevibile un segnale molto debole, piuttosto, di rendere libero da interferenze un segnale "potenzialmente ricevibile".
A questo proposito, cioè in termini di ciò che si vuoole come direttività, è bene considerare che accoppiare pannelli sul piano orizzontale restringe il lobo orizzontalmente, mentre accoppiarli in verticale agisce, al contrario, sul piano verticale.
Se quello che serve è un lobo molto stretto sul piano orizzontale, aggiungere pannelli uno sopra l'altro non cambia nulla in termini di maggiore direzionalità ma soltanto in guadagno.