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i notai sono a numero chiuso.....ne muore uno se ne fa' un altro..... tipo i papi.....tuner ha scritto:Lo sapete, vero, in quanti paesi, nel mondo, esiste il "notaio" ?
Secondo voi, come fanno all'estero a redigere atti validissimi, ma molto meno costosi dei nostri ?
Meditate gente, meditate...
entro in farmacia (mai comprato nulla in quella)col cartello qui applichiamo lo sconto del 10%....kkktuner ha scritto:I farmaci da banco dovevano già essere nei market da tempo.
Praticamente scomparsi i galenici, quella dei farmacisti è una categoria che normalmente non svolge alcuna professione, limitandosi, il più delle volte, a compiere il lavoro del commesso.
A me è capitato innumerevoli volte di veder "suggerito" un farmaco sbagliato, oppure, "casualmente" il più costoso fra i nomi commerciali del medesimo principio attivo. Quando si tratta di un farmaco (anche da banco) "economico" casualmente ne sono "sprovvisti"...
Di applicare sconti (cosa possibile da tempo) fina a poco tempo fa nemmeno a parlarne (ma ora nelle farmacie dei centri commerciali qualcuna lo fa).
Io stavolta non lo leggoMi sa che non lo leggerà nessuno...
roddy ha scritto:Sta passando una operazione mediatica che punta a ridurre tutta questa manovra soltanto alle licenze dei taxi... come è stato autorevolmente detto, si punterebbe a colpire solo i pesci piccoli, lasciando stare i pezzi grossi...
Pesci piccoli le banche che, d'ora in avanti, al variare dei tassi, dovranno modificare CONTEMPORANEAMENTE e NELLA STESSA MISURA quelli dei tassi attivi e quelli dei tassi passivi ( misura epocale, se si pensa che, finora, quando la BCE aumenta il tasso di riferimento dello 0.25%, schizzano subito verso l'alto i tassi pagati dai clienti mentre rimangono inchiodati quelli dei c/c); pesci piccoli ancora le banche che, se il cliente non approva eventuali nuove condizioni, dovranno GRATUITAMENTE estinguere il suo conto; pesci piccoli ancora le assicurazioni che dovranno rinunciare agli agenti monomandatari ( anche questa trasformazione epocale ): misura finalmente in grado, forse, di spezzare il cartello delle compagnie; pesci piccoli, infine, gli avvocati, i professionisti, i notai, etc. etc.
Se tutti questi sono i pesci piccoli, chi sarebbero i pezzi grossi? Solo i soci delle cooperative ( che non sono solo rosse, badate bene: quelle "bianche" di CL spadroneggiano in Lombardia ALMENO quanto le rosse dominano in Emilia... :: )?
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No, non si sono colpiti solo i pesci piccoli... Ma, chissà perchè, si parla solo dei "poveri" taxisti...
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Vorrei però rispondere a tutti quelli ( Sergiozizza, Yoda e altri...) convinti che, alla fine, sarà solo un fuoco di paglia che durerà lo spazio di un minuto, poi le cose andranno come sono sempre andate... Ecco, è proprio questo il punto che mi preme sottolineare: io non so come andranno i prossimi 5 - 10 anni in Italia, ma di una cosa sono sicurissimo: NON andranno come sono sempre andate, e questo per il semplice e banale motivo che NON POTRANNO PIU' ( anche volendo...) andare come sono sempre andate....
Per spiegare quello che intendo, dovrò fare un discorso un pò articolato, per cui chiederò ai pochi coraggiosi che vorranno leggermi un pò di pazienza![]()
Devo, anzitutto, analizzare come ( secondo me, ovviamente... :: )sono andate le cose nel nostro Paese FINORA, per cercare di spiegare perchè NON E' POSSIBILE che, ADESSO, non cambi nulla...
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Non comincerò dall'Impero Romano, ma dal dopoguerra si...![]()
Dopo la II guerra mondiale, lo sappiamo tutti, il nostro Paese era a pezzi: tutto distrutto ( economia, industrie, infrastutture ), tutto da ricostruire. Negli anni 50 e 60 ci fu il famoso boom, il miracolo economico italiano: la retorica nazionale dice che i nostri padri e nonni, con enorme spirito di sacrificio, si rimboccarono le maniche e ricostruirono il Paese: è indiscutibilmente vero, ma le aride leggi della macroeconomia ci dicono che due furono i fattori principali di quel boom: l'ampia disponibilità di energia a prezzi stracciati ( il petrolio costava 2-3 dollari il barile ) e l'altrettanta ampia disponibilità, ugualmente a prezzi stracciati di forza lavoro ( i contadini meridionali cacciati dalle loro campagne dalla gravissima crisi agricola ed emigrati a milioni verso il nord, l'unica regione del Paese che, per la vicinanza con i mercati europei, era in grado di ripartire pur in presenza delle gravi distruzioni post-belliche nella rete infrastrutturale ).
Tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70 il giocattolo si rompe perchè vengono meno ambedue i fattori: la forza lavoro a bassissimo costo rivendica miglioramenti salariali e migliori condizioni di lavoro ( autunno caldo del '69 ), mentre finisce per sempre l'era dell'energia abbondante e a basso costo ( crisi petrolifera successiva alla guerra del Kippur...).Guerra del 1973, fu combattuta dal 6 (Yom Kippur) al 24 ottobre 1973 tra Israele e una coalizione creata da Egitto e Siria. La guerra iniziò quando l'Egitto e la Siria lanciarono un attacco congiunto a sorpresa rispettivamente nel Sinai e nelle alture del Golan, territori conquistati sei anni prima da Israele durante la Guerra dei sei giorni.
Contestuale è la crisi petrolifera del 1974. I Paesi OPEC ridussero drasticamente la produzione di petrolio, causando una crisi energetica mondiale. Il prezzo al barile e delle importazioni quadruplicò. Allora, il petrolio si commerciava soltanto in dollari: con la crisi petrolifera, quadruplicò la domanda mondiale di dollari (a parità di fabbisogni) e il cambio del dollaro si risollevò notevolmente, dopo il crollo detto prima su marco e yen a seguito del Gold Standard. Prima e dopo il Gold Standard e la crisi energetica, i Paesi OPEC continuarono a farsi pagare il petrolio in dollari e a investire i petrodollari nelle banche e titoli di stato americani. Non si trattò affatto di uno scontro fra mondo arabo e USA. Come vedi grazie a questa guerricciola il dollaro che si era sganciato dall'oro adesso si aggancia al petrolio.......e per l'italia finisce il BOOOMMMMM economico e si finisce in bolletta.......![]()
Dopo la guerra del Vietnam, vi era ormai più moneta circolante che riserve di metallo nella banca centrale che non poteva più assicurare la convertibilità della moneta in oro (ovvvero che un ipotetico cittadino si presentasse alla banca centrale, restituisse la banconota in dollari e chiedesse in cambio un'analoga quantità d'oro). Il Gold Standard poneva fine agli accordi di Bretton Woods con un uscita unilaterale degli Stati Uniti.
- 15 agosto 1971: il presidente americano Richard Nixon annuncia che nemmeno i dollari degli stranieri sono più convertibili in oro. La soppressione della convertibilità totale del dollaro in oro è per alcuni una dichiarazione implicita di bancarotta.
Ci sarebbe voluta una classe politica coraggiosa che prendesse atto delle mutate condizioni e cercasse di operare una profonda trasformazione in senso moderno del Paese, ma non ci fu nulla di tutto questo: si andò avanti come niente fosse, si supplì alla crisi economica con un aumento esponenziale della spesa pubblica... E come persarono, i nostri geniali governanti, di finanziare questo aumento? Semplice: STAMPANDO CARTA MONETA.... ( geniale, vero?...). Conseguenza: inflazione alle stelle ( 20 -25% all'ANNO!!! ). La benzina raddoppia di prezzo ogni due anni e così il pane, il latte, le auto e qualunque altra merce... La lira si svaluta a precipizio: il fondo lo raggiungemmo allorquando ( lo ricordo bene, anche se ero ancora un adolescente...), alla fine degli anni '70, la Banca Centrale tedesca, per concederci un prestito anche abbastanza modesto, pretese, ed ottenne, in pegno TUTTE le riserve di oro dello Stato... Vedere l'oro partire dai forzieri della Banca d'Italia fu la prima umiliazione nazionale che ricordi
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Negli anni '80 si capisce che non si può battere all'infinito quella strada, con una moneta trasformata, ormai, in carta straccia e si pensa di cambiare registro, legando in qualche modo, il valore della nostra lira ad un paniere di altre monete europee... Come ci si arriva, direte voi, riformando finalmente il Paese, modernizzandolo, attuando una rigorosa politica di bilancio?.... Neanche per idea, semplicemente non si stampa più carta moneta, ma, al contrario si drena il circolante STAMPANDO TITOLI DI STATO... http://it.wikipedia.org/wiki/Signoraggio
Ancora più geniale, no?Inflazione sconfitta, la lira ritorna a salire rispetto al dollaro, i prezzi si stabilizzano e tutti hanno più soldi ( basta un piccolo capitale investito in Bot, che rendono IL 15% ANNUO...
, per assicurarsi una rendita SENZA FARE ASSOLUTAMENTE NULLA ): tutti, o quasi, sono ricchi e felici...
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Ad aprile del 1992 andai per la prima volta negli USA, col dollaro a 1100 lire e provai l'inebriante sensazione di sentirmi IO l'Americano in vacanza: tutto mi sembrava ( ed in effetti era..) più a buon mercato che in Italia...
Perchè tutto questo? La differenza era evidente: stampando carta moneta si spalmava il costo della allegra finanza pubblica su tutti i cittadini italiani ( in modo diseguale, peraltro...); stampando Bot e CCT, semplicemente, LO SI FACEVA PAGARE ALLE GENERAZIONI FUTURE, cioè a noi, ai nostri figli e ai nostri nipoti...![]()
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IN pochi anni, quei governi sciagurati moltiplicarono il debito pubblico italiano dell'800%![]()
, costruendo quel pesante fardello che ci portiamo dietro e che si porteranno, presumibilmente dietro, i nostri figli...
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I mercati, però non sono stupidi, capiscono subito se una situazione è insostenibile: e nel settembre 1992 ci presentano il conto... In pochi giorni la lira si svaluta DEL 30%!!!! In pochi giorni, cioè, diventiamo TUTTI più poveri di un terzo...![]()
A quel punto, c'erano davanti a noi solo due strade: o un lento e doloroso risanamento o la bancarotta definitiva, stile Argentina, ma peggio, molto peggio: perchè il debito argentino era in mani estere ( la fregatura l'hanno data al resto del mondo...) mentre il nostro debito era in buona parte in mani italiane ( la fregatura ce la saremmo data da soli...).
Si scelse la prima strada ( ricordate: la finanziaria di Amato da 90.000 miliardi di lire, con il prelievo notturno dai c/c... ), strada che è stata continuata per tutti gli anni '90, con l'aggancio dell'Euro che ci ha permesso di ridurre drasticamente il tasso di interesse sui nostri titoli, e un lento e faticoso risanamento che ci aveva permesso, per la prima volta, di produrre un consistente avanzo primario ( escludendo le spese per gli interessi, lo Stato spendeva MENO di quanto incassava...), premessa indispensabile, come tutti possono capire, per rientrare da quell'enorme debito...
Negli ultimi 5 anni il percorso si è nuovamente invertito: non mi interessa qui analizzare il perchè e il percome nè chi ne abbia la responsabilità: sta di fatto che l'avanzo primario si è praticamente azzerato, e stiamo riprendendo a finanziare le nostre spese stampando un surplus di titoli di Stato ( aggiungiamo debito a debito..). Certo, grazie all'Euro, questo non si tramuta automaticamente ( come negli anni '80...) in un aumento dei tassi ( che ci distruggerebbe immediatamente dal punto di vista finanziario ), ma è comunque una situazione grave perchè proprio l'adesione all'euro ( che ci salva dalla bancarotta ) ci impedisce di sopperire con la spesa pubblica alle deficienze strutturali e alla mancanza di competitività del sistema Italia...
Le aziende se la devono cavare da sole per restare sul mercato, e per questo non è possibile incrementare più di tanto il reddito disponibile dei lavoratori ( come sarebbe invece necessario, visto il progressivo impoverimento delle famiglie italiane, che, a sua volta si traduce in un persistente ristagno dei consumi, e quindi in un ristagno dell'economia...).
Esiste quindi SOLO UNA STRADA ( e qui arrivo, finalmente al punto...) per impedire il tracollo del sistema: ottenere una riduzione consistente dei costi interni, colpendo quei settori del mercato interno PROTETTI DALLA CONCORRENZA internazionale, e che hanno grandemente beneficiato in questi anni dell'aumento indiscriminato dei prezzi...
SOLO COSI' i ceti penalizzati dalla congiuntura potranno recuperare potere d'acquisto e rimettere in moto il mercato interno: perchè se non si rimette in moto il mercato interno, non cresciamo e se non cresciamo va tutto a carte quarantotto: altro che far "andare le cose come sono sempre andate"...![]()
Non ci sono più margini, non è più possibile, in questo mondo globalizzato, andare avanti come se niente fosse...
P.S.... vabbè, ho un pò esagerato col mio sproloquioMi sa che non lo leggerà nessuno...
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Peccato: non sapete cosa vi perdete... ::
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In buona parte anche io, naturalmente... :ASPIDE ha scritto:non so quanti anni hai
io ne ho 43 e le cose che dici le ho vissute.
Ti ringrazio: mi fa piacere che almeno un amico del forum l'abbia apprezzata...ASPIDE ha scritto:la tua analisi è precisa, .
Precisazione corretta, che corrisponde al mio pensiero.ASPIDE ha scritto:per quanto riguarda la precisazione di andresa faccio presente che la fine della convertibilità del dollaro non ebbe un immediato effetto sull'ecomia italiana ma dopo lo shok petrolifero del 1973 (il petrolio passo nel giro di pochi mesi da 4 a 12 dollari al barile) dato che l'accordo di bretton woods limitava anche le oscillazioni delle altre monete occidentali rispetto al dollaro, alimento' una "tempesta monetaria tra alcune valute particolarmete forti (marco tedesco, yen giapponese, franco svizzero) e altre particolarmente deboli (lira italiana e la sterlina inglese prima della tatcher) per la lira ci fu una serie di svalutazioni e inflazione fuori controllo per anni.
Marco
Confermo, per partecipazione.... diretta, che la tua cronistoria della situzione dal 60 ad oggi è sostanzialmente corretta e ben sintetizzata :roddy ha scritto:Dopo la II guerra mondiale, lo sappiamo tutti, il nostro Paese era a pezzi: tutto distrutto ( economia, industrie, infrastutture ), tutto da ricostruire. Negli anni 50 e 60 ci fu il famoso boom, il miracolo economico italiano: la retorica nazionale dice che i nostri padri e nonni, con enorme spirito di sacrificio, si rimboccarono le maniche e ricostruirono il Paese
Sono contento: almeno tre lettori li ho trovati... :tuner ha scritto:Confermo, per partecipazione.... diretta, che la tua cronistoria della situzione dal 60 ad oggi è sostanzialmente corretta e ben sintetizzata ::.
Vero anche questo: certo non pretendevo di esaurire nello spazio di un post la storia italiana degli ultimi 60 anni...:tuner ha scritto:Lo sviluppo degli anni 50 e 60 non ci sarebbe infatti mai stato senza gli aiuti del piano Marshall.
Non entro (perchè non voglio) nelle considerazioni politiche. Rimanendo in ambito economico, la situazione dell'Italia postbellica non era certo paragonabile a quella dei paesi scandinavi. In Italia mancavano risorse, infrastrutture e preparazione tecnica, con una situazione molto simile a quella odierna del terzo mondo.SERGIOZIZZA ha scritto:molti studi compiuti negli anni '60-'70 hanno dimostrato come la crescita di molti stati europei dopo la guerra fosse iniziata ben prima di questi infausti aiuti,e come i paesi che si svilupparono maggiormente furono quelli meno lubrificati dai dollari americani(soprattutto i paesi scandinavi e dell'europa continentale).
ago ha scritto:Quindi alla fine, qual'è la ricetta giusta?
Roddy ha scritto delle cose giustissime ma condivido pienamente anche le considerazioni di Sergio. E la soluzione?