Ciao Antonio, siccome il fatto suscita interesse e non poco !, se ritornerai sul posto, vedi se puoi “inasprire” intenzionalmente la situazione, monitorando l’impulse response in modo da osservare quale è la soglia dell’interferenza causata dalla replica. Cosi si vedrà se si tratta di strumentazione o realtà dei fatti. Posiziona però sempre il marker sull’eco e ripeti alcune volte la misura.
Le prove comparative le facciamo quasi sempre (soprattutto io) e tra l’AP-01, il Rover e il Promax Explorer i risultati sono simili ma non uguali, oltretutto se ripetuti dopo 2/3 minuti su un singolo strumento si nota sempre una lieve variazione dovuta appunto a varabili che conosci bene.
Comunque sul Promax con l’opzione “acquisizione eco accurata” i risultati spesso sono omogenei.
Piccola annotazione ... quanto ci sono problemi di interferenza, la misura dell’impulse response è essenziale, ma può anche essere approssimativa su strumentazione “frettolosa” cosa che il ROVER non lo è di certo, per cui avendo un segnale eco prossimo all’allerta, può risultare tutto normale fintando che non si crea l’ISI, tanto è che con quei valori di MER si smentisce qualunque situazione critica che si dovrebbe avere. Non dimentichiamoci che l’analisi in se per se richiede una certa complessità di calcolo e con tanto di rappresentazione grafica che impegna molto il processore interno, valutando e considerando i vari parametri del TS ricevuto nell’unità di tempo, però non ne sarei certo se durante la scansione dei vari segnali ricevuti in anticipo o in ritardo (se presenti) possano essere discriminati come sincronizzati o meno, in questo caso sarebbe auspicabile un’opzione apposita sullo strumento per effettuare tale selezione. Vale a dire MFN o SFN.
Chissà se sarà futura argomentazione per i nostri produttori nazionali ?.