IL MEDICO CHE L'HA SOCCORSO: "E' STATO FATTO TUTTO IL POSSIBILE"
"Ci siamo subito resi conto che era in arresto cardiaco e abbiamo immediatamente iniziato il massaggio, in attesa che arrivassero l'ambulanza e i soccorsi. Poi ho saputo che il ragazzo non si è mai ripreso, nonostante al pronto soccorso gli fosse stato applicato un pacemaker provvisorio. Dopo un coma farmacologico di circa mezz'ora è subentrata la morte. E' stato fatto tutto il possibile, non c'era altro da fare". Questo il racconto a Radio Sportiva del medico sociale del Pescara, Ernesto Sabatini, il primo a soccorrere Piermario Morosini. "Noi abbiamo visto questo ragazzo che sembrava scivolare, poi si è rialzato, poi ha avuto tipo delle convulsioni e si e' accasciato. Sono entrato subito in campo e quando l'ho soccorso era gia' rigido. Vedremo dopo l'autopsia le cause certe del decesso", afferma il medico pescarese. "Dell'ambulanza ostacolata da una macchina dei vigili ho saputo dopo, sul campo durante i soccorsi non mi sono nemmeno reso conto del tempo che e' trascorso. E' stata una scena davvero tremenda, con tutti i ragazzi del Livorno chiusi in una stanza straziati dal dolore. Sugli spalti invece non c'e' stato nessun malore, anche se inizialmente sembrava".
BLATTER: "SOLO LACRIME"
"Solo lacrime. Non ci sono parole per esprimere quello che ho provato quando ho saputo della morte di Piermario Morosini". Cosi' il presidente della Fifa, Joseph Blatter, esprime su Twitter il cordoglio per la scomparsa del centrocampista del Livorno.
COSMI: "IL DESTINO LO HA PORTATO A RICONDURSI AI PROPRI FAMILIARI"
"Quando è venuta fuori la notizia sono rimasto sconvolto". Queste le prime parole dell'allenatore del Lecce Serse Cosmi: "Piermario è un ragazzo che ho avuto a Udine a 18-19 anni, il ricordo già era di uno che avesse avuto tante cose di sopportare, che aveva la dignitàdi rapportarsi con gli altri come faceva lui. La vita lo aveva messo davanti a situazioni più grandi di lui ma era di una tranquillità assoluta. L'ho fatto esordire con l'Inter in una partita che perdevamo 1-0 nel primo tempo. Lui veniva in panchina per la prima volta, avevamo bisogno di uno che organizzava il gioco e ho detto agli altri 'adesso faccio giocare questo ragazzino e vedrete come interpreterà il ruolo', poi ha proseguito nella sua carriera anche se ha raccolto meno di quello che meritava. Forse il destino lo ha portato a ricondursi ai propri familiari, l'unica cosa positiva che posso pensare è che adesso sia felice. Stop ai campionati? Giusto fermarsi e riflettere non tanto su queste morti perche' una spiegazione e' difficile ma per un ragazzo che non c'è più. Si va avanti ma oggi e domani è impossibile scendere in un campo di calcio".
RAIMONDI: "FA MALE, E' STATO MIO COMPAGNO DI STANZA PER DUE ANNI"
"L'ho avuto compagno di stanza per due anni, una persona veramente fantastica". Cristian Raimondi, difensore dell'Atalanta, ricorda così Piermario Morosini, morto dopo il malore: "Come è possibile? Purtroppo non lo so, vorrei darmi una spiegazione e non riesco a trovarla. Facciamo tanti controlli, non so se sono abbastanza. Vedere quelle immagini fa male. Forse aumentare i controlli ed essere monitorati più frequentemente può servire, ma queste parole sono dette da uno come me che non sa molto di medicina. Sarà la fatalità ma purtroppo recentemente di queste cose ne sono accadute parecchie".
RANOCCHIA: "RAGAZZO SPLENDIDO, NON MERITAVA QUESTO"
Andrea Ranocchia, compagno di Morosini nelle Nazionali giovanili, esprime con poche parole la propria tristezza: ''Un ragazzo splendido, non si meritava tutto questo''. Il difensore nerazzurro ha appreso la notizia mentre, con l'Inter, si trovava in hotel a Udine.
POZZO: "UNA DELLE GIORNATE PIU' TRISTI DELLA MIA CARRIERA"
Il patron dell'Udinese (proprietaria del cartellino di Morosini), Giampaolo Pozzo, racconta le proprie emozioni dopo la scomparsa di Morosini: "E' una delle giornate più tristi della mia carriera nel calcio. Da 26 anni non ricordo un'altra tragedia come questa. Abbiamo saputo dalla televisione che si sentiva male, che si era accasciato in campo ma non pensavo fosse una cosa cosi' grave, poi abbiamo visto che era abbastanza grave perche' era svenuto ed un'ora e mezza dopo e' arrivata dall'ospedale la notizia terribile che era deceduto. E' una notizia terribile perche' era da diversi anni con noi, l'avevamo preso dalle giovanili dell'Atalanta oltre sei anni fa. Dal 2005 ha giocato con noi ed io me lo ricordo come un ragazzo molto serio, molto professionale ed anche bravo. Quest'anno l'abbiamo tenuto fino a gennaio poi eravamo super affollati ed e' andato in prestito al Livorno poi, oggi, questa notiza che ci ha lasciati scossi. La squadra e l'allenatore si sono rifutati di scendere in campo, hanno detto 'non possiamo giocare'. Abbiamo sentito l'Inter, i dirigenti nerazzurri che non hanno avuto un attimo di esitazione nel dire che non si poteva scendere in campo. Poi dieci minuti dopo la Federcalcio autonomamente ha deciso di sospendere tutti i campionati. Onore alla federazione che ha preso immediatamente questa decisione, senno l'avremmo presa autonomamente noi con tutte le conseguenze del caso. E' una giornata cosi' triste e non c'era nessuno forza di partecipare ad una partita".
FAVINI: "HA SOFFERTO TANTO NELLA VITA"
"Piermario Morosini ha avuto una vita veramente sfortunata. E' incredibile come la sfortuna si accanisca contro certe persone che hanno gia' sofferto abbastanza". Mino Favini, responsabile del settore giovanile dell'Atalanta, ricorda cosi' il giocatore del Livorno e suo ex allievo scomparso oggi a 25 anni. "Ha avuto una vita veramente sfortunata: ha perso sia la mamma che il papa', suo fratello e sua sorella hanno dei problemi. Sono colpito da come la sfortuna si accanisca contro certe persone che hanno gia' sofferto abbastanza nella vita. Piermario era un ragazzo che nonostante tutte le disgrazie era dolcissimo e sempre disponibile. Certo -aggiunge Favini - aveva sempre un velo di tristezza sul viso ma era sempre pronto ad aiutare i compagni e tutti gli hanno voluto sempre bene: sembra retorica ma e' veramente cosi'. Era un ragazzo intelligente oltre che un buon giocatore".
SEBASTIANI: "PER ZEMAN E' LA MAZZATA FINALE"
In queste ore tutti stanno cercando Zdenek Zeman, che è letteralmente sparito dalla circolazione. L'allenatore boemo è andato via in silenzio dallo stadio dopo la tragedia di oggi. Il perché lo spiega il presidente del Pescara, Daniele Sebastiani: ''Il boemo è ancora scosso per la tragica morte del preparatore dei portieri Mancini di qualche settimana fa - ha detto -. Lui è ancora sotto choc per quella tragica scomparsa, e per lui questa di Morosini è una mazzata finale''.
SPINELLI: "MOMENTO DURISSIMO, SIAMO IN STATO CONFUSIONALE"
Il presidente del Livorno, Aldo Spinelli, commenta così la tragedia: ''Siamo tutti a terra. Per noi è un momento durissimo, dal quale dovremo provare a uscire tutti insieme. Dobbiamo avere coraggio ma adesso siamo in stato confusionale. Purtroppo contro il destino non c'è niente da fare''.
BARONIO: "IL DESTINO GLI AVEVA PORTATO VIA LA FAMIGLIA E IL DESTINO HA PORTATO VIA LUI"
Roberto Baronio, ex calciatore e compagno di Morosini all'Udinese (2006), ricorda così il giocatore deceduto sabato pomeriggio: "Quando ero a Udine, Mario arrivò dalla Primavera. Era un ragazzo d'oro, aveva perso i genitori e un fratello. Il destino gli aveva portato via la famiglia, e il destino ha portato via lui". L'ex centrocampista della Lazio è d'accordo con la scelta di sospendere i campionati: "Piermario ha giocato in tante squadre, molti colleghi ora saranno scossi. E' giusto che il calcio si fermi".
MARCHISIO: "QUANTE SFIDE, CON LUI, NEL SETTORE GIOVANILE"
Marchisio affida a un post su Facebook il suo cordoglio per la morte di Morosini: "Non so cosa dire, pensare ad un amico oltre che collega, morire così su un campo di calcio! Non sono sicuramente la persona che lo conosceva meglio ma posso dire che era un ragazzo straordinario! - scrive il centrocampista della Juventus -. Quante sfide fatte con lui nel settore giovanile, io con la maglia bianconera e lui con quella dell'Atalanta... Poi l'under 21 insieme! Ci mancherai tantissimo Piermario".
NOVELLINO: "E' STATO COME RIVEDERE RENATO CURI"
Walter Novellino riesce a pronunciare poche parole per ricordare Piermario Morosini, giocatore che aveva allenato a Reggio Calabria. ''Un ragazzo bravissimo, di poche parole e un ottimo centrocampista con una gran voglia di arrivare - dice l'allenatore -. E' stato come rivedere Renato Curi'' aggiunge ricordando la morte di Curi (suo compagno al Perugia di Castagner e morto dopo un malore durante un Perugia-Juventus)."Credo che la morte di un ragazzo su un campo di calcio sia un dispiacere per tutti, per chi lo conosceva e per chi ama il calcio e lo sport in generale".
ANANIA: "E' UNA DISGRAZIA, NON CI SONO PAROLE"
Il portiere del Pescara, Luca Anania, racconta i drammatici momenti vissuti in campo: "Avevano capito dalla panchina che era una cosa grave, quando l'arbitro ha sospeso ci siamo avvicinati e abbiamo capito. Siamo rimasti tutti scossi. Il pensiero va ai familiari che vedono la partita, poi abbiamo saputo che il ragazzo non ha neanche i genitori. Sospendere partita? Ci mancherebbe, con una persona che sta male a terra il calcio passa il secondo piano. E' una disgrazia, non ci sono parole".
ZANETTI: "SIAMO TUTTI MOLTO TRISTI"
"Siamo colpiti per quello che è successo, ci dispiace tantissimo. Era un ragazzo giovane, sinceramente siamo tutti molto tristi. La prima cosa che mi viene in mente è quella di essere vicino a tutta la sua famiglia per questo momento così difficile". Il capitano dell'Inter Javier Zanetti, commenta quando accaduto nel corso di Pescara-Livorno: "Purtroppo ne stanno succedendo con tanta frequenza. Sinceramente per un ragazzo di 25 anni, cosi' giovane, dispiace a tutto il mondo dello sport. La sospensione dei campionati? E' la cosa più giusta che si potesse fare. Non si può scendere in campo a fare qualsiasi disciplina dopo quello che e' successo. Io credo che abbiano preso la decisione giusta".
SPORT MEDIASET