Questo articoletto di MONDO FINANZA mi piace meno,
sembrerebbero NON PRONTI, il periodo per fare questa operazione non è il migliore
e se per affrontare la difficile congiuntura gli converrebbe tentare questa intesa?...
Speriamo dai.
Leggete qua:
"Telecom: Ben Ammar, su Ti Media solo valutazioni in cda
Milano, 16 gen - Il Consiglio di Amministrazione di
Telecom non ha affrontato nel merito la possibile fusione tra
Telecom Italia Media Broadcasting e Rete A finalizzata,
secondo le indiscrezioni di stampa di questi ultimi giorni,
all'istituzione di una joint venture partecipata al 70% da
Telecom e al 30% del gruppo L'Espresso. La precisazione e'
arrivata dal consigliere franco-tunisino Tarak Ben Ammar che
lasciando il board ha precisato: ''Abbiamo parlato di Ti
Media
ma abbiamo fatto solo valutazioni''.
Infinitamente più interessante questo articolo:
"Secondo gli esperti sentiti da Key4biz, se si facesse la joint-venture,
"2 mux potrebbero essere usati per la televisione in vista di una ristrutturazione dello spettro e gli altri 3 potrebbero essere monetizzati o trasformati in frequenze utilizzabili per la telefonia mobile nel momento in cui parte della banda Uhf dovesse andare a quest'ultima tecnologia. Operazione sarebbe perfettamente coerente con il principio della neutralità tecnologica e del servizio visto che si tratta di frequenze che possono essere usate per l'una o per l'altra cosa". "Credo che per Telecom Italia - ha commentato l'esperto - sia un'operazione di posizionamento per la fase in cui quelle frequenze dovranno essere cedute alla telefonia mobile per trovarsi in una posizione forte
per fare una società delle reti che improvvisamente si troverebbe in pancia delle frequenze di grande valore e si metterebbe ad affittarle agli operatori mobili che hanno bisogno di quella capacità trasmissiva"
Ovviamente ci vorrebbe il via libera dell'Agcom e del Ministero ma si troverebbe in una posizione molto forte per valorizzare i propri asset al meglio.
Un altro esperto sentito da Key4biz ha giudicato positivamente la possibile operazione, ritenendo che nel mercato degli operatori di rete televisiva sia necessario procedere a operazioni di fusione e che si vada verso la concentrazione dei soggetti.
"Oggi - ha spiegato - il panorama risulta estremamente frammentato con piccoli operatori locali che non hanno le economie di scala per gestire questo tipo di attività".
E' quindi importante che vi siano pochi soggetti e che il panorama dei multiplex sia meno frammentato possibile per poter fare gli investimenti attesi anche per le nuove tecnologie come il DVBT2, aggiungendo che "Se ci fosse un operatore di rete unico per tutte le emittenti locali sarebbe straordinario".
"Nel settore delle torri - ha precisato - non possono esserci soggetti piccoli che non sono in grado di fare investimenti tecnologici per un settore in così rapida evoluzione".
PER LEGGERE TUTTO L' ARTICOLO:
http://www.key4biz.it/News/2014/01/16/Tecnologie/Frequenze_TI_Media_Gruppo_L'Espresso_222368.html