Quanta sicumera e volontà bellicista d'antan e nella risoluzione dell'ONU e nello schieramento che si sta formando per "ottemperare" alla stessa...
E di nuovo l'eco di "missione umanitaria" che rinvia all'intervento bellico nei Balcani allorchè pronunciare la parola guerra sembrava troppo impudico...come troppo impudico sembrò il pronunziarlo allorchè si parlò di operazione di "polizia" in Iraq...così come sembrò impudico pronunciare la parola guerra e si preferì usare altri eufemismi entrando in Afghanistan...
E' un invalso costume quello di NON chiamare in questo paese - di cui tanto ecumenicamente si sono celebrati i 150 anni della sua unità l'altro giorno - le cose col loro nome: il grande Eduardo, in una sua commedia, a chi sottrasse del denaro sostenendo di aver effettuato solo una temporanea appropriazione, dopo alcuni secondi di perplessità per le argomentazioni del suo interlocutore,molto seraficamente gli chiese: "I soldi erano tuoi?"- "No, non erano miei". "E tu li hai presi?" - "Sì" . "E allora hai rubato...è cosi semplice...se esistono le parole appropriate,perchè non usarle?"
Eduardo veniva preso per matto e forse sono matti anche coloro che, per l'ennesima volta, ricordano cosa recita l'articolo 11 della Costituzione Italiana.
"Art. 11
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo."
Le parole sono chiare,limpide,nette ed inequivocabili: ma evidentemente chi preferisce ricorrere alle armi declina il testo solo a suo piacimento e piegandolo fino al punto di rivoltarlo e calpestarlo secondo la propria convenienza.
Non mi risulta siano state intentate azioni pacifiche, nè di intermediazione per aiutare la popolazione libica. Eppure margini ce ne sarebbero eccome,visto e considerato i rapporti e le relazioni frequenti fra il governo libico e quello italiano e di altri paesi della fascia mediterranea.
Sembra che la storia non insegni nulla...per esempio il passato colonialista dell'Italia che già un secolo fa invase la Libia (con tanto di deportazioni, pulizie etniche e stermini sotto il comando del famigerato generale Rodolfo Graziani): colonialismo che fu la matrice di tanti paesi "civili" come Francia,Germania, Inghilterra,ecc., pronti a concordare per anni e anni affari e interscambi con Gheddafi e ora altrettanto pronti a fare il muso duro...
Banche e aziende petrolifere americane hanno intrecciato per anni sodalizi economici a svariati zeri con Gheddafi, tralasciando il consistente patrimonio investito dallo stesso nella Fiat e in banche italiane come la Unicredit.
Basta dare un'occhiata all'articolo apparso sull'
Huffington Post per avere un quadro più completo.
E adesso questi stessi paesi "civili" scoprono d'incanto chi è Gheddafi...scoprono ora come sia impresentabile dopo aver nascosto per decenni la testa sotto la sabbia...anzi,dopo averlo adulato,lusingato,blandito,persino devotamente baciato nelle mani neanche fossero andati da cattolici praticanti a rendere devotamente omaggio al pontefice...scoprono ora quanto sia sanguinario,dittatoriale e feroce...dove erano gli stessi in tutti questi anni? Si sono svegliati giusto adesso sulla via di Damasco come tante verginelle che sgranano gli occhi dinanzi ad offese inimmaginabili?
E' sempre la solita storia...Saddam Hussein, foraggiato dagli USA finchè non ha fatto loro comodo (dimentichi della strage da lui perpetrata a base di gas nervino e le repressioni sanguinose contro gli sciiti) e successivamente dichiarato nemico pubblico numero 1; Noriega allevato e cresciuto come agente speciale e poi buttato alle ortiche quando diventò una mina vagante; e così via....Adesso è il turno di Gheddafi che di soldi sporchi ne ha investiti a iosa con gli stessi che ora gli dichiarano guerra, gli stessi che per anni e anni hanno fatto come le tre scimmiette infischiandosene del suo feroce autoritarismo. Ma si sa, è più facile gridare ai quattro venti sulla dittatura a Cuba e dimenticarsi dell'autoritarismo - non meno micidiale - vigente tuttora in vari emirati e sultanati arabi...Gioca e ha giocato molto di più il petrolio e gli interessi geopolitici: ma questo si sa.
Si scopre oggi chi sia Gheddafi: comodo e facile,fin troppo comodo e facile.
Cosa si è fatto in tutti questi anni per favorire un processo e una rete di apertura all'interno del suo paese?
Ma poi, assodato il ricorso ai brutali mezzi repressivi verso la popolazione che lo contestava, ci si è informati chi sono e chi realmente sta dietro all'opposizione al governo libico? Da quanto mi risulta a capo della stessa c'è l'ex ministro della giustizia di Gheddafi...cosi come molte ombre si addensano sui programmi,gli intenti e i finanziamenti avuti dagli stessi...
Direi di andarci un pò cauti nell'inneggiare senza riserve a chi si è rivoltato verso Gheddafi: non perchè non sia giusto scendere in piazza e contestarlo...ci mancherebbe altro...ma perchè si fa presto a trarre conclusioni senza aver modo di sapere e capire come si sono sprigionate queste situazioni...ci sono tante ombre e lati oscuri in questa vicenda e spero che dicendo questo non si pensi che sia a favore di strumenti repressivi, che aborro profondamente per mie convinzioni da qualunque stato o regime provengano.
E ricordo anche come sia delicatissimo intervenire in un paese sovrano,per giunta a due passi dall'Italia: le anime belle si sentono di escludere che, perso per perso e vistosi alle strette,Gheddafi non possa ricorrere a tutti gli strumenti in suo possesso, finanche alle azioni terroristiche?
Mi permetto di invitarvi a leggere quanto riportato contro l'intervento
qui oppure
qui.
E tanto per non sottrarmi alla faziosità e allo stare dalla parte del torto verso cui potrei essere additato (e verso cui sorriderei,alzando le spalle), mi permetto altresì di proporre un intervento di
Giulietto Chiesa
Non ci tengo a essere nè cerchiobottista nè a reggere la fiaccola della par condicio: lascio ad altri queste prerogative.
Fiero anche,se del caso, di stare nella miniranza della minoranza
