Non donna super e uomo idiota. Bensì la forza e l'efficacia della persuasione, la rendicontazione dei propri disvalori, la disponibilità alla dialettica. Tre punti di forza latitanti nel modernissimo 2023, imposti invece dalla narrazione di Rovere a fine 800. È questo il paradosso. La notizia di questi giorni (a parte, da domenica, l'insulso sottolineare sempre come conquista dell'umanità il fatto che ci sia una donna sul banco del potere ed un'altra sul banco del contropotere)? Il primo presidente della Corte di Cassazione è donna, per la prima volta nella storia. E si discute e si sottolinea questo come se fossimo andati in un giorno su Marte, insomma il presente ha conquistato il futuro.
Dicevo, il paradosso. Matteo Rovere gioca su un passato "moderno" (e i moventi dei delitti? Hai presente il secondo episodio?) quando il nostro cosiddetto moderno scimmiotta gravemente il passato. Ti assicuro che mi è capitato di essere contattato da potenziali clienti che non hanno voluto essere seguiti da una collega, quindi avvocata sesso femminile. Ho rifiutato l'incarico, perché non mi fido di chi comincia così.
La verità non sta di là o di qua, e nemmeno nel mezzo. Ma solo nella ragione (pensier mio, e di qualche altro vero moderno di qualche secolo addietro).
Buona giornata a tutti.