La crisi economica c’è e si sente. Un articolo sulla versione online del Corriere della Sera ci dice che la fiducia dei consumatori ha toccato il minimo negli ultimi 3 anni. La gente è più attenta a quello che spende e a quello che consuma. Basti pensare alle scelte alimentari: adesso mangiamo tutto quello che acquistiamo, mentre fino a qualche tempo fa si buttava via fino al 30% di quello che stazionava in frigorifero. Ma c’è un dato in controtendenza, e che fa riflettere: la gente non rinuncia al calcio e nemmeno alla pay-tv. Il pubblico negli stadi non è diminuito, almeno in Serie A, e gli abbonati a Sky hanno ripreso ad aumentare. E’ un dato molto sorprendente, perché la TV a pagamento non è esattamente un bene di prima necessità. Gli ultimi dati sostengono che gli abbonamenti stanno aumentando al ritmo di 30-40.000 per trimestre. A Sky dicono che si tratta di una spesa “anticiclica”, ovvero che va in direzione contraria rispetto agli indicatori economici. Come si può spiegare questa tendenza, ancor più sorprendente in virtù dell’aumento del costo degli abbonamenti e della perdita di alcuni eventi? Alcuni esperti sostengono che la spesa per la TV a pagamento (c’è una media di 43 euro al mese: il costo di Sky varia da circa 20 a circa 70 euro al mese) sia “compensatoria”. In altre parole, ci si abbona a Sky e si rinuncia a un sabato sera in pizzeria. E’ una specie di “investimento”. D’altra parte un’uscita a cena sempre di più. Una semplice pizzeria può costare quando un mese di Sky. E allora si spiega la decisione: meglio un piatto di pasta domestico in più, magari davanti a un film o a una partita di calcio. Alla fine si vive bene lo stesso e si risparmia qualcosa.
Lo spot educativo di Sky
Certo, c’è il rovescio della medaglia. Una tendenza di questo genere conferisce troppa importanza alla televisione a discapito di altre attività, soprattutto per i bambini. L’obesità infantile è sempre più diffusa, anche perché le risorse della tecnologia (la televisione, ma anche i videogiochi) sottraggono ai ragazzi tante ore che potrebbero essere spese diversamente, magari praticando qualche sport. A Sky si sono resi conto del problema, tanto che nei mesi scorsi è passato uno spot dallo slogan “Libera il tuo tempo”, con testimonial importanti come Federica Pellegrini, Alessandro Del Piero, Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Gassman. Con il pretesto di pubblicizzare “My Sky HD”, il decoder che permette di registrare ogni evento, si invitava a svolgere altre attività. Al di là di questo, è significativo come la pay-tv sia uno dei pochissimi settori a non sentire la crisi. Significa che a Sky hanno fatto bene i loro conti, nonostante le critiche piovute anche da tanti appassionati di tennis. E che gli oltre 500 milioni di euro all’anno che sborserà fino al 2015 per trasmettere la serie A di calcio…sono ben spesi. In fondo, di soli abbonamenti, Sky introita circa 200 milioni al mese…
Fonte : Ubitennis