Para-pa-”ponzi”, Gli Stati Fan Crack!

Stato
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Sta andando tutto molto bene?
Può darsi, dipende dalla prospettiva da cui si guardano le cose, cioè da chi le guarda e da quali obiettivi si hanno.
Se l'obiettivo è quello di garantire il rimborso del credito ai detentori dei titoli di stato senza battere moneta, cioè facendoli guadagnare senza savlutare nemmeno un po' i loro crediti, costi quel che costi agli Stati (cioè ai cittadini ed alle imprese), ci stiamo riuscendo molto bene.
Se non importa mantenere in recessione una Nazione e disintegrane il tessuto economico od il benessere sociale, perchè qualora il debitore (impresa o privato) non fosse più in grado di pagare lo si espropria anche dei beni senza riconoscergli nulla, direi che siamo su quella strada.
Personalmente ho la sensazione che in Europa, stante l'impossibilità di battere moneta e creare liquidità per contrastare la recessione, gli Stati (i governi degli Stati) si siano posti in una situazione subalterna al sistema finanziario che hanno salvato, anzi, che proprio quel sistema finanziario stia dettando regole che faranno arretrare la condizione dei cittadini europei di quasi un secolo.
Il timore è che a questo sistema finanziario importi poco o nullla di quelli che sono i presupposti costituzionali degli Stati, ad esempio gli articoli 1, 2, 3 e 4 della nostra costituzione http://www.governo.it/governo/costituzione/principi.html e che le cosiddette manovre svolgano la funzione di tener in vita il malato per prelevarne il sangue, piuttosto che curarlo davvero.
La recessione si alimenta contraendo la spesa, ma qui si erodono anche i risparmi. L'aumento delle imposte indirette, la riduzione dei servizi piuttosto che una loro razionalizzazione, quella delle retribuzioni e la precarietà diffusa non faranno mai tornare i conti di fine periodo, quindi ci si avviterà in una sequenza indefinita di manovre "correttive".
Abbiamo un economia che per ora ci distingue nettamente dalla situazione greca o portoghese, ma se la uccidiamo, possiamo tranquillamente arrivare allo stesso punto: è solo questione di tempo.
Se le autorità pensano di usare il fiscal compact per risolvere la crisi dei paesi cosiddetti Piigs ritengo probabile cha arriveremo al collasso dell'Euro. Andranno in crisi anche il resto delle economie continentali, che senza lo sbocco dell'area Piigs per le loro esportazioni si troveranno in grave difficoltà. http://www.investireoggi.it/estero/per-una-rimozione-concertata-delleuro/
 
Un giovane su tre in Italia è senza un lavoro e il tasso di disoccupazione a febbraio vola al 9,3%.Il tasso di disoccupazione tra i giovani (15-24enni) si attesta al 31,9% a febbraio.
E poi vogliono mano libera per licenziare.Dove vogliono arrivare?
 
Non solo, ma gli altri due giovani su tre che hanno lavoro spesso hanno un contratto a termine, quindi è solo un calcolo fatto al momento in cui si parla.

Per non parlare della situazione drammatica che hanno alcuni di quelli che nn sono più giovani (es i 40enni).
 
LuProduction ha scritto:
Articolo 1 della Costituzione: L'Italia è un paese basato su un popolo di sadomasochisti.
Articolo 2 della Costituzione: In Italia il lavoro a tempo indeterminato non annoia solo i figli dei politici.

:lol: :lol: :lol: :lol:
Si ride per non piangere.
 
E poi vogliono mano libera per licenziare.Dove vogliono arrivare?
Veramente l'attuale sistema penalizza soprattutto i giovani.
Su questo il mondo accademico è unanime. Flessibilità in uscita = maggiori opportunità d'ingresso per chi è escluso dalle iper protezioni.
http://www2.dse.unibo.it/vanin/Ec_lavoro.pdf (pagine 23 e 24)

Chi difende l'attuale sistema lo fa per se, non per i giovani.
 
Quindi cosa vuoi intendere,che ognuno si deve abituare ad avere una data di scadenza sul lavoro?
Ci dobbiamo rassegnare a vivere con il terrore di essere lasciati a casa ogni qual volta i conti non sono a posto?
Ma fammi il piacere.Flessibilità in uscita vuol dire sbarazzarsi di migliaia e migliaia di lavoratori che non rientrano nei piani delle dirigenze per supposti problemi economici per poi rimpiazzarli con interinali e via dicendo.Altro che sviluppo.Ciò che penalizza veramente i giovani è ben altro,tipo l'aumento dell'età pensionabile.Più tardi vai in pensione e più tardi un ragazzo entra nel mondo del lavoro.
 
Sulle pensioni hai ragione, ma è una scelta obbligata visti gli alti costi del sistema progettato da poveri dementi sconsiderati (sistema retributivo, pensioni regalate, etc.). Se si fosse attuata la riforma Dini da subito (e poi la riforma del 2004) avremmo evitato molto più facilmente il trauma della riforma approvata oggi.

Per il resto quello del "terrore" è un problema sociale e psicologico. In paesi moderni ed evoluti questo "terrore" è relativo, se non assente. La flexsecurity danese è un modello eccellente. In Italia inapplicabile perché tanti, troppi, frodano il sistema previdenziale.
In Italia inoltre c'è il terrore di ogni cosa (in particolare per le infrastrutture, ma non solo). Questo porta un paese all'immobilismo. E l'immobilismo è già di per se deleterio, a maggior ragione se la situazione immobile è quella che conosciamo.
 
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La Flexecurity danese si basa su un benessere generale diffuso che esiste in Danimarca fin dagli anni '50 e derivante dalle risorse naturali (es. uranio) presenti in grande quantità in Groenlandia, un territorio danese a tutti gli effetti. Fra le tante possibile, questa proprio non possiamo replicarla.
In Italia abbiamo sprecato molto e l'unica risorsa "non maifatturiera" di cui disponiamo, cioè il turismo culturale e storico/paesaggistico, non proprio "naturale" ma comunque spendibile, non la valorizziamo, pur spendendoci fiumi di denaro: "pliz cam tu italì".
:eusa_wall:

...tuttavia, ora il problema è un altro, cioè che manca la volontà di una politica economica espansiva, insostenibile senza risorse.
Se non si interviene con politiche monetarie espansive, se non si regola il "liberismo" ed il "mercato", abbiamo già visto dove si va a finire.
Anzi, lo stiamo tutt'ora vedendo.
:icon_rolleyes:

alex86 ha scritto:
La flexsecurity danese è un modello eccellente.
 
Certo... il ragionamento fila... ma non facciamolo passare come azione fatta per l'amor di gioventù.

Licenziare uno di 50 anni con tutti gli scatti di anzianità che ha accumulato e prendere uno di 20 rappresenta un guadagno solo per l'impresa. Fai entrare un 20enne al lavoro, ma lasci un 50enne in mezzo alla strada con l'aggravante che il 50enne poi non trova più lavoro e si ammazza.

Chiaro, far lavorare i 20enni a discapito dei 50enni... così se ora sono i genitori ad aiutare i figli, tra qualche anno saranno i figli a dover aiutare i genitori a finire di pagare il mutuo.

Il giochetto della coperta troppo corta.

Non si va da nessuna parte. Se si vuole che si torni a spendere e aumentare i consumi si deve diminuire la pressione fiscale. Aumentandola, e aggravando la situazione economica della maggior parte degli italiani che sono praticamente prossimi a vivere sotto un ponte, non si potranno mai far riprendere i consumi.

Cosa pensano? Che con IMU, IRPEF, bollette, accise, IVA che aumentano mese dopo mese rimanga qualcosa negli stipendi da spendere?

Mah...
 
Tuner ha scritto:
La Flexecurity danese si basa su un benessere generale diffuso che esiste in Danimarca fin dagli anni '50 e derivante dalle risorse naturali (es. uranio) presenti in grande quantità in Groenlandia, un territorio danese a tutti gli effetti. Fra le tante possibile, questa proprio non possiamo replicarla.
In Italia abbiamo sprecato molto e l'unica risorsa "non maifatturiera" di cui disponiamo, cioè il turismo culturale e storico/paesaggistico, non proprio "naturale" ma comunque spendibile, non la valorizziamo, pur spendendoci fiumi di denaro: "pliz cam tu italì".
:eusa_wall:

:icon_rolleyes:

Io sono d'accordissimo sul fatto che un sistema previdenziale vada progettato e cucito su misura. Io stesso ho detto che qui, senza la base di onestà civile, sarebbe inapplicabile. Sono quasi quotidiane le inchieste della magistratura che procedono contro soggetti in CIG straordinaria (o che comunque ricevono sussidi previdenziali) che fomentano l'illegalità del lavoro nero.
 
Certo che non è colpa nostra!

Il problema è che il "PRIMA" si riflette sul presente, come i dati dimostrano. La riduzione della spesa è lenta. E se non ci fosse stata la riforma Dini non oso pensare a che livelli staremmo.
Io sarei per togliergliela, ma temo che vincerebbero ricorsi giudiziali fin troppo facilmente.
 
alex86 ha scritto:
Certo che non è colpa nostra!

Il problema è che il "PRIMA" si riflette sul presente, come i dati dimostrano. La riduzione della spesa è lenta. E se non ci fosse stata la riforma Dini non oso pensare a che livelli staremmo.
Io sarei per togliergliela, ma temo che vincerebbero ricorsi giudiziali fin troppo facilmente.
si ma adesso stanno esagerando i cittadini onesti andrebbero aiutati mentre il nostro governo fra un po' si inventerà una tassa sull'aria :5eek:
tasse su tasse su tasse non aiutano certo l'economia
che andassero a ricercare i furbetti e tagliare le spese inutili tra cui i costi della politica :evil5:
 
Sì, grazie lo schema mostra che l'Italia è il paese in cui la spesa delle pensioni è più alta... ma quali pensioni??? Mio padre prende 13.000 euro circa ANNUI. Il signor Amato oltre i 40.000 euro MENSILI=480.000 euro ANNUI.

Con la pensione mensile di Amato ci potrebbero pagare quella di un anno di 4 pensionati comuni.

Non sono alte le nostre pensioni, è alto il nostro numero di politici che prendono pensioni che superano facilmente i 200.000/400.000 euro annui. Oltretutto, oltre a prendere la pensione, svolgono ancora incarichi importanti pagati con altrettanti compensi d'oro.
 
Ultima modifica:
Per la verità, in molti casi "prendono" (centinaia di migliaia di euro) anche per incarichi che di fatto non svolgono.
Però forse è meglio non andare OT e rimanere in tema.
 
Senza contare che vogliono,tra le altre cose,cancellare l'aspetto sociale del posto di lavoro.Esso serve a dare una dignità all'individuo,ad inserirlo nella società,a toglierlo dalla strada.Lasciare un uomo senza lavoro significa consegnarlo alla disperazione,alla solitudine e alla malavita.
 
Il terrore c'è, spesso non per l'opera in sè ma per come viene gestita, perchè sappiamo bene come vanno le cose... in questi casi.
Da queste parti, ad esempio, riusciamo a far costare l'alta velocità (costo per Km) nei tratti di pianura (Torino Novara) come se fossero in montagna.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Speciali/2007/tav/speciale-tav-finanziamenti-malan.shtml
...proprio ieri notavo, passando sotto ad un tratto della Milano-Bologna, che anzichè costruire un cavalcavia su una statale (unica arteria per Km), facendo correre a livello terreno la TAV, qualcuno aveva avuto la geniale idea di soprealevare la linea ferroviaria, per di più facendoci uno svincolo sospeso.
Uno studio costi benefici di un opera che quando viene terminata è costata n-volte in più del previsto, i benefici li apporta di sicuro, ma alle tasche dei soliti noti.
Per gli altri, almeno in certi termini rischia di essere solo una spesa.
Poi ci sono le priorità... e qui si aprirebbe un altro annoso capitolo.

alex86 ha scritto:
In Italia inoltre c'è il terrore di ogni cosa (in particolare per le infrastrutture, ma non solo). Questo porta un paese all'immobilismo.
 
@Luproduction

Assolutamente vero. Per la precisione 31mila euro e qualcosa.
Tra dirigenti statali (e para-statali) e politici il conteggio è indegno.

Tuner ha scritto:
...proprio ieri notavo, passando sotto ad un tratto della Milano-Bologna, che anzichè costruire un cavalcavia su una statale (unica arteria per Km), facendo correre a livello terreno la TAV, qualcuno aveva avuto la geniale idea di soprealevare la linea ferroviaria, per di più facendoci uno svincolo sospeso.
Non so a che punto ti riferisci, ma non è detto che un tratto in viadotto costi più di un tratto a raso. Questo perché tra espropri e costi burocratici (e tempistiche legate all'intervento di enti diversi) paradossalmente può costare meno.
 
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