la situazione in questi casi non è semplice da descriversi come un 2+2=4. ci sono molte più variabili.
io intanto il nome di un broadcaster che vorrebbe tanto iniziare a trasmettere in Italia te lo do, e non perché me lo sia inventato io eh. Si chiama "De Agostini", che non è proprio un piccoletto, e opera già in televisione ad altissimo livello in Spagna, dove evidentemente il mercato è più libero che da noi. Se il signor De Agostini finora non ha aperto nessuna emittente è perché ha voglia di combattere ad armi pari nel mercato, senza fare da contraltare a nessuno. Vorrebbe fondare (o rilevare da altri, si era parlato di La7) una tv capace di fare più o meno sin da subito grandi numeri. Non l'ha fatto perché si è reso conto che in Italia un vero libero accesso non c'è. Nuovi operatori possono senz'altro esserci ma nella condizione attuale, potrebbero operare solo come piccoli, né più né meno di La7. Questo perché il dtt non permette affatto, ancora adesso, di raggiungere grandi numeri. E lo stesso dicasi per il sat. Come già detto quindi, una grande rete tv oggi in italia è ancora possibile farla
solo tramite analogico, ma sull'analogico la situazione è da far west, visto che anche comprando frequenze (quelle libere sono pochissime e chi ce le ha le vende a carissimo prezzo), non si ha la certezza di raggiungere bene il territorio per via delle interferenze. Tranne poche frequenze libere da disturbi, che sono state prontamente acquistate dai grandi gruppi Mediaset e Rai, la stragrande maggioranza (non a caso delle piccole tv locali) è soggetta a interferenze. In una situazione del genere, nessun imprenditore è disposto a fare grossi investimenti, perché pur spendendo soldi in frequenze rischierebbe ugualmente di non raggiungere pubblico e chiudere in breve tempo. Ed eccoci perciò alla situazione attuale, dove se nuove tv ci sono, sono o di Mediaset e Rai oppure di piccoli imprenditori che fanno bassi investimenti e tv con un basso appeal.