Qualità tuner tv Philips, cosa ne pensate?

Tuner ha scritto:
Ci si lamenta tanto degli andazzi italiani, ma se l'etere italiano è stato quel che è stato (ed è quel che è), una parte di colpa va anche all'utenza, che anzi:
come puoi dare la colpe alle utenze? che c'entriamo noi se i malgoverni hanno sempre e fanno il cavolo loro in barba a qualsiasi contesto democratico?
 
il 3 d sta degenerando....
Moltissime volte si incontrano impianti centralizzati con segnali al PELO della soglia con l'antennista fiero di essere riuscito a beccare un segnalino...
In epoca analogica poteva andare, ma ora QUESTA E' ASSOLUTAMENTE LA STRADA DA NON SEGUIRE: lavorando a pelo soglia si avranno N comportamenti diversi sugli N televisori del condominio...Da spararsi nelle palle da soli....
Importante è partire bene (un buono C/N lo si ottiene partendo dall'alto non dal basso...).
Poi è anche vero che ci sono alcuni decoder/tv vergognosi che danno seri problemi anche con margini da 5/6 dB SOPRA la soglia come verificato, ma questo capita in presenza di echi che quindi in un centralizzato VANNO eliminati il più possibile alla FONTE.

Poi posso dire che per SENSIBILITA' è migliore il dec/tv X, per ROBUSTEZZA agli echi il dec/tv Y, per SATURAZIONE del tuner il migliore è Z...
Si noti però che il migliore in sensibilità può essere il peggior in saturazione....
Quindi inutile scannarvi in una discussione senza soluzione CHE HA POCO SENSO!!!!!

Corollario finale: ci vorrebbero antennisti "specializzati" per impianti centralizzati/alberghi ecc da NON confondere con i "ciapinatori" (vedi dizionario bolognese) di impianti singoli, e fai da te..
 
Tuner ha scritto:
Gli antennisti competenti da quelli abituati a replicare con lo stampino le installazioni, si riconoscono da lontano e scrivono anche su questo forum.
Non sono pochi quelli bravi, ma purtroppo, da una parte troppa gente lavora senza la passione (o senza il tempo) di capire come stiano le cose e dall'altra non si vuole spendere ciò che sarebbe necessario, quindi si finisce in mano a chi promette il pranzo di nozze con i fichi secchi.
Ci si lamenta tanto degli andazzi italiani, ma se l'etere italiano è stato quel che è stato (ed è quel che è), una parte di colpa va anche all'utenza, che anzichè pretendere il rispetto di standard minimi, ha accettato lo status quo e si è arrangiata individualmente come poteva. Se per 30 anni si sono accettate le interferenze e la legge del più forte, ovvero si è consentita una dergualtion totale del sistema radio TV, istillare nell'utenza l'idea che per ricevere debba testare/cambiare n-decoder per trovarne uno migliore, significa proprio proseguire su quella linea e dare alibi sia ai broadcaster (per non fare investimenti tecnici) che agli antennisti meno competenti e/o più furbi.
:evil5:
Tuner, ne conosco anche io di antennisti del genere, che con prepotenza cercano di lavorare "ad ine(r)zia" e non si aggiornano per nulla... e quando a confrontarmi con loro, si impongono senza sentire ragioni.

Personalmente faccio tesoro dell'esperienza accumulata negli anni, seguendo l'evolversi delle situazioni sul campo e delle tecniche, al fine di raggiungere la massima efficienza possibile. E' il concetto di professionalità che dovrebbe avere ciascuno nel settore, e i clienti hanno quest'aspettativa quando si affidano a noi.

Pertanto, se da un lato è nostro interesse guadagnare e procacciarci clienti, dall'altro lato mantenere e aumentare la clientela è ottenibile mediante la soluzione di tutti i problemi possibili relativi alla ricezione, anche i piu' banali. Il cliente che paga pretende ed esige che sia ricevibile tutto e bene in maniera costante, e per fugare il dubbio che i problemi nascano dall'impianto appena realizzato verifichiamo in loco la natura del problema, partendo dallo strumento per finire con l'ultimo anello della catena, ovvero l'apparecchio ricevente.

Solo allora effetuo le prove con lari apparecchi in mio possesso, consigliando di volta in volta quali di questi siano adeguati alla situazione ricettiva dell'area di pertinenza del cliente. E quando il problema si risolve, stai certo che il cliente non si dimentica, ed è ben disposto a parlar bene del mio lavoro anche ad altri suoi conoscenti aventi bisogno di interventi sull'impianto.

Non mi pare che questo atteggiamento vada contro i principi della professionalità. A patto che il lavoro sia fatto con competenza e non solo col profitto.
 
faccio un esempio: dove la tensione di rete é di 220v qualsiasi elettrodomestico collegato a un impianto elettrico standard funziona; io sono stato in certi paesi dove la tensione di rete fornita dalle aziende elettriche oscilla nell' arco della giornata da 150 a 230 volt..! ebbene la gente disperata del posto ha scoperto che certi elettrodomestici non funzionavano, altri invece si. senza chiedersi il perche hanno optato per quelle marche o modelli che reggevano meglio gli sbalzi. questo é l'etere italiano e in certi posti raffrontarne i valori misurabili in antenna a sbalzi di rete di 150-230v é ancora poco.
 
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