la conferma - semmai ce ne fosse bisogno - che le nomine ai vertici delle testate non vengono effettuate sulla base della competenza ma solo per riempire la casella vuota con gli avanzi rimasti liberi da precedenti disastri,sulla base del rovesciamento dell'assunto classico del 'promosso affinchè sia rimosso' nel più elastico 'amoveatur ut promoveatur' (sia rimosso affinchè sia promosso)
la cosa grave, o meglio indicativa, è che se tu RAI ci tieni al canale sportivo metti un direttore del settore, nuovo di pacca...butto lì un Lollobrigida (sì è parente

)in seconda battuta uno bravo che ha fatto bene altrove... Qui non solo metti uno che non c'entra con lo sport ma uno che ha fatto male in altra parte, addirittura sfiduciato dalla sua redazione.
Speriamo, questa volta, si fidi dei suoi colleghi, perchè qualcuno bravo c'è. Alla fine il direttore dovrebbe fare da collante del lavoro altrui, deve fare una sintesi delle proposte che riceve, valutando le migliori nell'interesse del canale.
Per i diritti, non dipende da lui, al massimo può prostetare se gli tagliano le risorse
Lontani i temoi di quando, addirittura, c'era anche RAI SPORT 2 !
sì, un'esagerazione ma almeno rivelava un tentativo ambizioso
Il nuovo direttore eredita un canale arrivato allo 0,72% di share (wikipedia).