Riassunto dal
RSPG di Bruxelles del 14 Giugno
Il sottogruppo del RSPG ha tenuto 2 riunioni: la 1° il 21 marzo, dove è stato trattato solamente il problema delle interferenze FM italiane; la 2° il 16 maggio dove sono state discusse anche le altre questioni (DAB e disturbi TV).
A quest'ultimo incontro ha partecipato (per la 1' volta in assoluto) l'Albania, mentre la Macedonia del Nord ha presentato delle osservazioni scritte.
Per quanto riguarda le interferenze TV con la Croazia su diverse frequenze UHF, in particolare sul canale 41, l'Italia ha confermato che da luglio 2022 tutte le proprie emittenti televisive stanno utilizzando solo le frequenze assegnate a livello internazionale come da vari accordi firmati con i paesi vicini. Pertanto
gli ultimi segnali italiani ricevuti dalla Croazia provengono al di fuori della zona di coordinamento stabilita dall'accordo Adriatico e Ionico per la banda UHF e questa situazione è consentita.
La Croazia ha avvalorato le affermazioni italiane e continuerà a monitorare la situazione.
L'Italia ha ricordato che in passato ha agito immediatamente per la disattivazione delle postazioni televisive non autorizzate, inoltre ha pubblicato i parametri tecnici delle proprie emittenti TV nel
BR IFIC in base al piano di Ginevra 2006.
Il RSPG ha considerato
chiusa la questione delle interferenze TV transfrontaliere in banda UHF tra i 2 Paesi e dunque non verrà più analizzata nelle prossime riunioni.
Nel frattempo
l'Albania ha fornito degli aggiornamenti sulla situazione che riguarda lo spegnimento TV sui 700 MHz riservati al 5G.
Nel novembre 2021 è stato approvato un nuovo piano delle frequenze e nel dicembre 2021 è iniziata la procedura di coordinamento internazionale per la modifica del piano GE06.
Nel gennaio 2022 si sono tenuti degli incontri bilaterali con i paesi vicini per poter trovare soluzioni tecniche alle incompatibilità di alcune assegnazioni ed accelerare così la conclusione del processo.
La procedura di coordinamento è stata difficile a causa della riduzione delle frequenze TV, dell'elevato numero di strati in Albania (ne risultano operativi 7) e delle incompatibilità con Croazia, Montenegro e Italia (per l'assegnazione di Tirana - AL005D). Durante questa procedura con i paesi limitrofi, il piano albanese è stato modificato per rispettare le prescrizioni di questi Stati.
Gli incontri multilaterali hanno consentito di trovare soluzioni per il piano albanese.
In particolare l'assistenza dell'Italia è stata necessaria per risolvere le incompatibilità con Croazia, Albania e Montenegro, dal momento che il piano albanese era rimasto senza canali nell'assegnazione di Tirana (AL005D).
Nel settembre 2022 l'Albania ha terminato la procedura di coordinamento a livello di assegnazione e nel dicembre 2022 ha elaborato una strategia di migrazione che dovrebbe essere conclusa entro 24 settimane dalla data d'inizio (ancora da definire).
È stato creato un gruppo di lavoro interistituzionale per poter coordinare il rilascio dei 700 MHz e proporre tutte le decisioni necessarie da prendere. I lavori sono ancora in corso per stabilire degli aspetti riguardanti la compensazione finanziaria per lo spostamento. Tuttavia, dovrebbero terminare entro la fine del 2023.
L'Albania, in coordinamento con i paesi limitrofi, ha previsto uno spostamento transitorio per evitare interferenze 5G transfrontaliere. Le emittenti TV attualmente operative sulle frequenze UHF 50-53 traslocheranno sui canali 54-57.
Il cambio di frequenza è iniziato nel febbraio 2023 per le assegnazioni della parte centrale e settentrionale del paese. Nelle altre aree d'assegnazione si procederà caso per caso, a seconda delle esigenze dei paesi vicini.
L'Albania è stata invitata a tenere discussioni bilaterali con l'Italia per risolvere le interferenze segnalate dagli operatori di telefonia mobile sui 700 MHz in Puglia.
Banda FM
Dopo la riunione bilaterale dello scorso 13 gennaio, la
Francia vorrebbe ridiscutere con l'Italia in modo da trovare la soluzione relativa all'uso degli 88.4 MHz dal Monte Corbu.
Quest'ultima ha confermato la propria disponibilità.
Anche stavolta non sono stati riscontrati miglioramenti per i disturbi FM fra
Malta e Italia.
La situazione più complessa riguarda sempre Italia, Slovenia e Croazia.
Le attività del gruppo di lavoro italiano che si occupa dei disturbi FM, ai sensi dell'articolo 50 (comma 10) del Decreto Legislativo 208/2021, sono ancora in corso e pertanto non sono state diffuse nuove informazioni. Entro la metà dell'estate 2023 il Ministero riceverà una relazione interna completa dove verranno analizzate la situazione attuale e una serie di possibili azioni allo scopo di eliminare o ridurre le interferenze e salvaguardare gli investimenti FM.
Le altre possibili soluzioni indicate nelle riunioni precedenti, come i piani di compensazione e la migrazione al DAB, sono ancora in fase di studio.
L'Italia sta anche cercando di risolvere casi specifici d'interferenza FM in base all'elenco delle priorità, iniziando da quelli apparentemente meno complicati, ma finora non sono stati individuati casi concreti.
Ha spiegato che
nonostante le stazioni interferenti siano state identificate, non possono essere spente senza fornire un'alternativa fattibile che garantisca la continuazione delle trasmissioni. In alcuni casi era previsto un effetto domino ed era difficile trovare la soluzione desiderata.
Eventuali possibili soluzioni saranno discusse con gli operatori per ridurre i potenziali rischi di contenzioso nei confronti del Ministero. Alcuni potenziali risultati potrebbero essere presentati intorno a giugno 2023, tuttavia l'Italia ha chiarito che il gruppo di lavoro non ha il potere di prendere decisioni di natura regolamentare.
Croazia e Slovenia hanno espresso la loro insoddisfazione per le informazioni trasmesse dall'Italia, in particolare, per la mancanza di progressi nella risoluzione dei principali casi d'interferenza elencati nella lista delle priorità.
La Croazia ha fatto riferimento al disturbo italiano che interessava la postazione di Biokovo e ha ribadito che potrebbero essere trovate delle facili soluzioni.
La Slovenia, invece, ha affermato che le interferenze italiane stanno causando un danno economico al proprio settore radiotelevisivo.
Il rappresentante della CE ha dichiarato che rimarrà vigile e spera in una risoluzione del problema all'interno del RSPG, ma è pronta ad agire a livello politico e giuridico, se necessario.
In conclusione, il RSPG ha ribadito all'Italia di trovare soluzioni nel più breve tempo possibile e rispettare obbligatoriamente l'articolo 45 del Codice europeo delle comunicazioni elettroniche.
Dopo la riunione del 16 maggio, la
Macedonia del Nord ha informato il RSPG che tutti i suoi avvisi presentati per il coordinamento FM sono stati rifiutati da Grecia, Bulgaria e Italia e s'è dichiarata favorevole alla cooperazione multilaterale/bilaterale tra le amministrazioni limitrofe per poter raggiungere un accordo sui parametri tecnici.
Interferenze DAB
L'ultima riunione del gruppo adriatico-ionico s'è tenuta nel gennaio 2023 e di conseguenza non si segnalano progressi.
È stato evidenziato che
per poter firmare l'accordo DAB bisogna trovare un'intesa con la Macedonia del Nord, sebbene non faccia parte del seguente gruppo.
Non sono stati compiuti progressi nemmeno nel raggiungimento di un accordo comune sulle regole ITU tra Italia e Slovenia. La domanda della Slovenia all'Italia in merito alla sua richiesta di coordinamento GE84 è rimasta senza risposta.
Persiste il disaccordo tra Croazia, Slovenia e Italia sul fatto che DAB e FM debbano essere trattati come argomenti separati o meno.
Secondo l'Italia, questo problema ritarderà la firma dell'accordo DAB e rallenterà lo sviluppo delle seguenti piattaforme e il miglioramento della situazione nella banda FM.
Croazia e Slovenia hanno espresso un parere diverso dal momento che l'accordo DAB sarà utilizzato per il rilascio delle frequenze FM non coordinate.
In base alle precedenti riunioni del RSPG,
la mancanza di progressi all'interno del gruppo adriatico-ionico per la firma dell'accordo DAB è causata soprattutto dalle seguenti 2 questioni:
- problemi di coordinamento transfrontaliero tra Albania e Macedonia del Nord sull'utilizzo di alcuni canali che influiscono sulla spartizione del piano delle frequenze DAB per i paesi adriatici e ionici;
- la posizione assunta dalla Slovenia, a causa della mancanza di un'intesa comune sulle regole ITU come definite dal Regolamento Radio e delle obiezioni dell'Italia alla richiesta d'iscrizione di ulteriori postazioni nel piano di Ginevra 1984 da parte della Slovenia.
Intanto l'Italia ha riferito d'aver discusso con la Macedonia del Nord durante il CPM23-2, dove è stato spiegato il principio fondamentale dell'accordo DAB, ovvero un utilizzo più efficiente dello spettro radio rispetto a quanto stabilito dagli accordi di Ginevra 2006, sottolineando l'importanza di concentrarsi sul numero di canali richiesti e non su quello preferito per l'uso, garantendo così una maggiore flessibilità nel tentativo di sviluppare un piano soddisfacente per tutti i Paesi del gruppo adriatico-ionico.
Dopo la riunione del 16 maggio, la Macedonia del Nord ha espresso l'interesse ad entrare nel gruppo adriatico-ionico, ma ha ottenuto il parere sfavorevole degli altri Stati.
Inoltre ha chiesto informazioni sui metodi di lavoro, i criteri, i piani futuri, ecc. in relazione alla banda VHF, ma senza risultati. Pertanto la situazione attuale non consente di raggiungere i propri obiettivi individuali.
Sono state riscontrate difficoltà con l'Albania che riguarda le frequenze DTT ed, in assenza di un accordo, il piano DAB non potrà essere applicato in questo Paese nonostante la buona volontà.
La Macedonia del Nord (che attualmente dispone di 2 strati per il DAB e uno per la TV) ha richiesto la disponibilità di un 3° strato per il DAB, ritenendo tuttavia poco importante sapere il canale specifico.
La questione è abbastanza complessa in quanto non fa parte del gruppo adriatico-ionico, tuttavia potrebbe riconvertire la propria frequenza destinata alla TV per la radio digitale.
Le richieste inoltrate all'Albania per il coordinamento FM e dei servizi satellitari non hanno attualmente ricevuto una risposta.
La Croazia ha notato un numero considerevole di piccole assegnazioni riservate alla Macedonia del Nord nell'area settentrionale al confine con Albania e Serbia e la combinazione di alcune di esse può portare a trovare soluzioni.
La Macedonia del Nord s'è resa disponibile a ottenere il coordinamento con tutti gli Stati del gruppo adriatico-ionico al fine di ottenere un accesso equo ed un uso efficiente e razionale dello spettro radio. Ha chiesto e ricevuto assistenza per risolvere le questioni che impediscono di progredire su quest'intesa.
La Grecia ha dichiarato che, dopo le iniziali interferenze albanesi durante i primi mesi del processo di migrazione dalla banda dei 700 MHz, i propri operatori TV non hanno più riscontrato disturbi, pertanto l'uso dello spettro radio risulta ben coordinato con l'Albania.
È ancora in sospeso la questione tra Italia e Slovenia sulla richiesta di raggiungere un accordo comune sui princìpi di base delle regole ITU necessario per evitare situazioni in cui i tribunali italiani continuano a ignorare il riconoscimento delle frequenze coordinate e gli accordi internazionali, come nel caso della banda FM.
Il RSPG ha suggerito la continuazione delle discussioni con la Macedonia del Nord da una parte e Italia e Slovenia dall'altra, mettendosi a disposizione se necessario.
Durante la riunione il RSPG ha analizzato il piano nazionale italiano per il DAB adottato dall'AGCOM nel 2022.
Attualmente è provvisorio e diventerà definitivo dopo la firma dell'accordo DAB per la regione adriatica e ionica.
Per il lato occidentale, il piano DAB italiano rispetta gli accordi bilaterali stipulati con i vari Paesi.
Per il versante adriatico e ionico, invece, l'Italia ha provato a utilizzare i suoi diritti di Ginevra 2006, ma per evitare di intaccarne altri ha dovuto ottimizzare il proprio spettro. Questo metodo era in linea con l'obiettivo dell'accordo DAB per la regione adriatica e ionica (ovvero aumentare il numero di blocchi di frequenza utilizzalibili per la radio digitale) e perciò l'Italia ha deciso di sfruttare temporaneamente i canali 7C e 7D fino alla firma dell'accordo DAB per la regione adriatica e ionica, anche in considerazione del fatto che la frequenza VHF 7, in base al piano GE06, è stata assegnata alla parte occidentale del mar Adriatico e precisamente all'Italia centro-meridionale.
In un incontro trilaterale di Aprile 2023,
Slovenia e Croazia hanno confermato il loro disaccordo in quanto i blocchi 7C e 7D non sono riservati all'Italia né secondo Ginevra 2006, né in base alla bozza dell'intesa regionale DAB. Quest'ultima è stata incoraggiata a sfruttare i propri canali DAB attualmente spenti nella zona di confine ed assegnati dalla bozza dell'accordo adriatico-ionico.
L'Italia ha ribadito l'intenzione di utilizzare solo frequenze coordinate ottenute con la firma delle varie intese bilaterali e multilaterali.
Tuttavia ritiene irrealizzabile sfruttare i propri diritti DAB attualmente spenti e ha insistito sull'utilizzo dei canali 7C e 7D per evitare un effetto domino sulle proprie reti DAB.
Ciò dimostra dunque che l'accordo DAB dev'essere concluso con urgenza. Inoltre, per l'Italia non è stato possibile applicare parte della bozza dell'intesa in quanto non ancora definitiva.
L'Italia ha già presentato all'ITU i dettagli delle proprie reti DAB che utilizzano le frequenze GE06 per la registrazione nel BR IFIC. Tuttavia, è stata invitata a non registrare ulteriori stazioni DAB nella zona cuscinetto dell'ITU fino a quando non sarà finalizzato l'accordo adriatico-ionico.
Su questo punto, l'Italia ha risposto che ciò è stato fatto in linea con i diritti di cui gode, in conformità con i vari accordi bilaterali e il piano GE06.
Dopo la firma dell'accordo DAB adriatico-ionico chiederà all'ITU di modificare o revocare le relative stazioni GE06 registrate non incluse in questo piano.
La Slovenia ha nuovamente insistito che le questioni relative alla banda FM sono strettamente legate al nuovo piano DAB in quanto dovrà essere parzialmente utilizzato per il rilascio di frequenze FM non coordinate.
L'Italia ha consigliato di separare le 2 problematiche per evitare ulteriori ritardi ai danni di una situazione già piuttosto compromessa.
La Croazia ha evidenziato dei buoni progressi in merito alla preparazione dell'accordo DAB adriatico-ionico e
ha chiesto all'Italia degli aggiornamenti sui negoziati con San Marino per garantire il nulla osta alla modifica del piano GE06 nell'area Adriatica e Ionica, in quanto San Marino ha a disposizione dei diritti GE06 (7, 12B, 12C) da utilizzare sul versante orientale dell'Adriatico.
L'Italia ha risposto di essere in attesa di una conferma formale da parte di San Marino che non utilizzerà il VHF 7. In ogni caso, in base all'attuale accordo bilaterale, l'Italia può utilizzare tutti i diritti GE06 di San Marino in banda VHF.
La Slovenia è preoccupata dall'andamento della questione DAB che sta diventando simile alla situazione presente nella banda FM.
Il RSPG ha ritenuto inaccettabile l'uso scoordinato dello spettro radio da parte dell'Italia che provoca interferenze dannose ai Paesi vicini.
Ciò è dovuto al bisogno di ospitare 3 reti nazionali e un certo numero di emittenti locali/regionali.
Malta ha segnalato un'interferenza DAB pari a 65 dBµV/m sul canale 12C assegnato ad essa in base all'accordo bilaterale con l'Italia.
Quest'ultima ha confermato di aver ricevuto tale relazione e ha promesso che l'ufficio locale siciliano svolgerà le indagini necessarie. Spera di risolvere questo problema in breve tempo.
Il
prossimo incontro del RSPG è previsto in formato ibrido il
13 Luglio nella sede della Commissione a Bruxelles. L'ordine del giorno si concentrerà sulle questioni DAB e FM e la Macedonia del Nord sarà invitata a partecipare.
La
riunione successiva si terrà a distanza il
27 Settembre (ore 9:30-12:30).