Romanzo criminale

Sam89 ha scritto:
Io non l'ho visto,ma mi hanno detto che questa serie è più curata!
Ma gli attori di questa serie da dove spuntano?
Che hanno fatto prima di Romanzo Criminale?

Per quanto riguarda Il Libanese(Francesco Montanari),Il Freddo (Vinicio Marchioni) attuale fidanzato della Mastronardi(Roberta nella serie) e il Dandi (Alessandro Roja) che dopo essere usciti dalle varie accademie di recitazione sono alla loro prima esperienza,discorso inverso invece per il commissario Scialoja (Marco Bocci) che ha già recitato in varie serie Tv tra cui "Ho Sposato uno sbirro",Caterina e le sue figlie","Lo zio d'America 2" e in due film,seppur con ruoli marginali,"Graffio di Tigre" e "I Cavalieri che fecero l'impresa".
Infine la "femme fatale" Patrizia(Daniela Virgili) oltre alla serie ha recitato nel film "Il bosco fuori".
 
può considerarsi una scommessa vinta per Sky Cinema. Trasmessa ogni lunedì in prima visione la serie sta registrando un buon successo di pubblico (fino a 300.000 spettatori: cifra molto alta se rapportata a quelle del satellite che sono estranee al calcio) e ha convinto anche numerosi critici televisivi. Di seguito la rassegna stampa.
Aldo Grasso per Il Corriere della Sera ---> Di Romanzo criminale, non si butta via niente. Prima il film di Placido, che era meglio del libro di De Cataldo, anche se il trio Rulli-Petraglia-Placido nell'ultima parte cede alla spiegazione sociale e ideologica e ammoscia il racconto, e poi la serie, che è meglio del film: interessante caso mediatico da studiare. Di solito, nelle trasposizioni, aumenta l'entropia di senso, qui è il contrario. Per intanto, godiamoci la serie che si giova di un respiro più disteso per raccontare quel clima delittuoso, quella malvivenza in cerca di organizzazione, quella Roma fine anni 70 insospettabile e insospettata. Prodotta da Cattleya e Sky Cinema con RTI-Mediaset, sceneggiata da Daniele Cesarano, Paolo Marchesini, Barbara Petronio e Leonardo Valente, diretta da Stefano Sollima, interpretata da Francesco Montanari (il Libanese), Vinicio Marchioni (il Freddo), Alessandro Roja (il Dandi), Marco Bocci (commissario Scialoja) e Daniela Virgilo (Patrizia), la serie parte dall'uccisione di Giorgina Masi, freddata da un colpo di pistola a Ponte Garibaldi per ricostruire le avventure della banda della Magliana, in un intreccio oscuro fra servizi segreti e criminali comuni, fra l'immaginario spaesato di Rino Gaetano e quello ben più radicato di Franco Califano. La serialità permette di dosare meglio le forze, rilanciare il racconto quando perde forza, tenere a bada l'impellente impegno politico degli autori (specie se italiani), soprattutto quando gli eventi premono: gli anni di piombo, le manifestazioni dei gruppi extraparlamentari, la speculazione edilizia, la mescolanza fra delinquenza e politica. Romanzo criminale - intendiamoci, non stiamo parlando dei Soprano - mette in luce anche un insolito lato cialtronesco, litigioso, candidamente efferato delle bande romane. Ogni delitto è volutamente imperfetto perché, sotto sotto, l'autore aspira a diventare famoso.
Antonio Dipollina per Repubblica ---> Bruciano, gli anni Settanta. Nei ricordi, ma anche nelle sequenze ad alto voltaggio del Romanzo criminale diventato ora una serie tv in dodici puntate su Sky Cinema. Il nucleo originario (il libro di De Cataldo) si è espanso prima al film e ora esplode nella frammentazione del lungo passo da serie televisiva. Operazione ad alto rischio: gli interpreti cambiano tutti, la traccia rimane ma intorno fioriscono annessi e connessi, con respiro superiore. Il rischio era nella forzatura del progetto: dal regista (Stefano Sollima) in giù ne sono usciti piuttosto bene. Si trattava di togliere dove serviva e aggiungere idem. La ricostruzione d'ambiente cattura l'attenzione, intuendo la mole di lavoro (rendere gli esterni urbani degli anni Settanta è come rendere quelli del Medioevo), agli attori giovani ci si abitua subito e poi la storia va, col notevole intreccio di partenza tra tensioni e strategie d'epoca, criminali, politiche, servizievoli - nel senso dei Servizi. Un'altra fiction è possibile. Altri episodi il lunedì sera su Sky Cinema 1, molto più avanti la trasmissione in chiaro su Mediaset.
Alessandra Comazzi per La Stampa ---> Ma guarda questi attori. Sono bravi. E certo, vengono dall'Accademia d'Arte drammatica, dal Centro sperimentale di cinematografia, hanno lavorato con Ronconi. Tutte persone che si sono preparate per quel mestiere, non lo fanno solo gli americani. Hanno studiato: le intonazioni, come porgere la voce, come muovere il corpo. Parlano romanesco: sono la banda della Magliana, come dovrebbero parlare, ma lo fanno usando il diaframma. E quindi facendosi comprendere. Dovrebbe essere la regola, invece le italiche fiction sono ben lontane.
Roberto Levi per Il Giornale ---> La serie tv ha una sua ragion d'essere perchè inquadra con cura l'ambiente e le tipologie umane che gravitavano attorno alla Roma degli anni 70, offrendo uno spaccato realistico sia dell'atmosfera malavitosa che del modo di pensare ed agire dei suoi rappresentanti. Giova, al Romanzo criminale in formato fiction, l'essersi affidati a un regista esperto come Stefano Sollima e a una serie di attori non troppo famosi ma efficaci. Non potendo contare su nomi di grosso richiamo, è probabile che gran parte dell'attenzione si sia concentrata - moltiplicandone gli effetti positivi - sulla necessità di esaltare la forza nuda e cruda dell'interpretazione e dell'intensità espressiva.
Micaela Urbano per Il Messaggero ---> Racconto articolato e dettagliato, di ritmo sostenuto, con tanti personaggi in più presi dal libro e con un'attenta ricostruzione degli anni Settanta. Insomma, una serie fedele il più possibile alle pagine di De Cataldo, ben interpretato da un cast che merita di diventare noto.
Mirella Poggialini per Avvenire ---> E' ben fatto, ben diretto, ben recitato, rivela una cura particolare nella confezione e nella puntuale ricostruzione dell'epoca... ma non mi piace. I protagonisti della banda romana sono giovani determinati e feroci. Si dilaniano a vicenda in reciproci sospetti, non esitano a uccidere, diffidano con forte carica di odio: e perciò urta fortemente che nelle presentazioni gli autori e il regista usino sempre, per definire la loro storia di criminali in divenire, i termini "mitico" ed "epico".
Stefania Carini per Europa ---> Romanzo criminale riesce a eguagliare il film nella fattura: è ben girato, ben recitato, ben scritto. In questo, è superiore a molti prodotti televisivi italiani, e conferma che il satellite è la via italiana alla fiction di qualità, pur con i suoi alti e bassi.
Camilla Costanzo per Libero ---> Cominciavamo ad annoiarci davvero di fiction costruite solo su star. Non c'era progetto che un produttore potesse far approvare se prima non aveva il consenso di una star. Di un volto noto che portasse ascolti. Doveva arrivare Sky a stimolare di nuovo la competizione, e un po' di sana concorrenza fa solo bene all'industria tv, malata, ormai, di "codardia acuta". Noi vogliamo crederci. Per poter dire che vinca il migliore.
 
infatti per me basta che non ci sia...
flayerty o come si scrive
beppe fiorello
varie star uscite da carabinieri e distretti...

x avere già un cast ottimo...via i "soliti" raccomandati e ben venga chi sa fare il suo lavoro. un ottimo segnale per far capire che CHI STUDIA ottiene risultati anche in italia...ma sempre grazie allo straniero.

spero tanto che la prossima serie non sia "costretta" a ospitate di quel genere
 
Ciao dal comunicato emesso da Sky si dice che è confermato sia il cast tecnico che artistico:

Fonte SKY.IT

SKY ha avviato con Cattleya lo sviluppo della seconda stagione. Sono previste 12 puntate, sempre con l'editing di De Cataldo e gli stessi autori (Barbara Petronio, Leonardo Valenti, Daniele Cesarano e Paolo Marchesini). Confermati anche regista, il cast tecnico e il cast artistico della prima stagione


Come si dice squadre vincente non si cambia.
 
skyhduser ha scritto:
l'unico attore che non mi è piaciuto molto è l'assistente di scialoja...

A me sono sembrati bravi tutti , tutti credibili e "giusti" per la parte a loro assegnata.

Teniamo presente che molti di questi attori gli anni in cui si svolge il romanzo li hanno appena intravisti.
Sono anni che io invece ricordo bene e vi garantisco che non ho mai notato una sbavatura .
Anche certi ruoli marginali come "Gigio" e "Braga" ( il rappresentante dei senzatetto) sono perfetti.
Grandissimo il "Teribile".

A Voler essere dei rompiscatole , talvolta ho notato uno stile narrativo simile ai poliziotteschi anni 70 e i capelli di Scialoja non mi hanno convinto :D , ma questo fa parte del compito degli autori.
 
anche x me i capelli di sciajola forse erano un po' troppo...ma almeno lo riconoscevi da molto lontano:D
 
BuckDharma ha scritto:
A Voler essere dei rompiscatole , talvolta ho notato uno stile narrativo simile ai poliziotteschi anni 70 e i capelli di Scialoja non mi hanno convinto :D , ma questo fa parte del compito degli autori.
In effetti, anche se il corpo di Pubblica Sicurezza era stato da poco smilitarizzato mi pare strano che un commissario di polizia andasse in giro con i capelli lunghi, a meno che non fosse della mitica squadra speciale ( Er Monnezza docet) mi pare che rifaccia il verso ad Al Pacino. Comunque lo stile narrativo a cui si son rifatti è proprio il poliziottesco lo capisci anche dal brano musicale della sigla in puro stile poliziesco anni 70 con bigband piene di fiati .
Ho notato una cosa curiosa nella scena di quando Libano Freddo e Dandi sequestrano Satana per "terminarlo".La scena si svolge in una via del quartiere Garbatella ed essendo la serie girata negli anni 70 ci sono parcheggiate tutte macchine di quell'epoca : cosa c'è di strano? Che nessuna aveva la targa Roma !Hanno recuperato scassoni degli anni 70 in giro per l'Italia non avendo evidentemente materiale a disposizione in città.
Ciaooooooooooooooooooooooooooooo
 
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LEONARDELLO ha scritto:
In effetti, anche se il corpo di Pubblica Sicurezza era stato da poco smilitarizzato mi pare strano che un commissario di polizia andasse in giro con i capelli lunghi, a meno che non fosse della mitica squadra speciale ( Er Monnezza docet) mi pare che rifaccia il verso ad Al Pacino. Comunque lo stile narrativo a cui si son rifatti è proprio il poliziottesco lo capisci anche dal brano musicale della sigla in puro stile poliziesco anni 70 con bigband piene di fiati .
Ho notato una cosa curiosa nella scena di quando Libano Freddo e Dandi sequestrano Satana per "terminarlo".La scena si svolge in una via del quartiere Garbatella ed essendo la serie girata negli anni 70 ci sono parcheggiate tutte macchine di quell'epoca : cosa c'è di strano? Che nessuna aveva la targa Roma !Hanno recuperato scassoni degli anni 70 in giro per l'Italia non avendo evidentemente materiale a disposizione in città.
Ciaooooooooooooooooooooooooooooo
Il pelo nell'uovo eh?
 
LEONARDELLO ha scritto:
Ho notato una cosa curiosa nella scena di quando Libano Freddo e Dandi sequestrano Satana per "terminarlo".La scena si svolge in una via del quartiere Garbatella ed essendo la serie girata negli anni 70 ci sono parcheggiate tutte macchine di quell'epoca : cosa c'è di strano? Che nessuna aveva la targa Roma !Hanno recuperato scassoni degli anni 70 in giro per l'Italia non avendo evidentemente materiale a disposizione in città.
Ciaooooooooooooooooooooooooooooo

A me la sigla ricordava anche quella della serie "Sulle Strade di San Francisco" .
Il particolare delle auto lo avevo notato anch'io , mentre cercavo di vederne qualcuna recente posteggiata in doppia fila :D .
 
Grande !Effettivamente c'è una grande somiglianza nelle due sigle, la serie è del 72 quindi credo che l'abbiano presa ad esempio per ricreare certe atmosfere generali degli anni 70.
Ciaoooooooooooooo
 
BuckDharma ha scritto:
A me la sigla ricordava anche quella della serie "Sulle Strade di San Francisco" .
Il particolare delle auto lo avevo notato anch'io , mentre cercavo di vederne qualcuna recente posteggiata in doppia fila :D .

Le musiche del Telefilm "Le Strade di San Francisco",sono affidate al talentuoso Patrick Williams, compreso l’indimenticabile tema musicale dove un tripudio di fiati e chitarre funky accompagnano un montaggio al fulmicotone delle immagini della città,mentre l’idea di base per la colonna sonora di “Romanzo Criminale - La Serie” non era quella di attualizzare la storia, ma di amplificare/esaltare le emozioni, sostenere le interazioni tra i personaggi e valorizzare le atmosfere indipendentemente dal tempo. Suggerire pochi leit-motiv, mai ridondanti, all’interno di una partitura sonora che evolve durante tutte le 12 puntate, con uno sviluppo più armonico e sonoro che melodico.
Per realizzare questa idea, Pasquale Catalano - compositore delle musiche originali - e Stefano Sollima hanno deciso di utilizzare suoni acustici e di sintesi, combinati con arrangiamenti orchestrali, mantenendoli slegati dal contesto storico dell’azione, quasi in opposizione ai brani d’epoca.
 
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