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Sono sempre più convinto che il rugby è uno sport governato da anglosassoni con logiche anglosassoni a uso e consumo degli interessi anglosassoni, con l'unica eccezione della Francia i cui interessi però coincidono con quelli di inglesi altre nazioni di cultura affine.
Il più grosso limite alla diffusione del rugby a livello mondiale è a mio parere proprio il suo essere un "club per pochi", uno sport davvero molto chiuso che non consente a chi vuole emergere di crescere davvero. Se infatti le competizioni fossero davvero aperte a tutti i paesi, anche ai più deboli, si avrebbe una maggiore apertura del movimento e si attiverebbe un maggiore interesse verso questa disciplina anche nei paesi in cui la tradizione rugbistica non è forte. Se invece di uscire sempre con le ossa rotte dagli incontri con le britanniche e le francesi le squadre italiane incontrassero ad esempio squadre spagnole, tedesche o svedesi si darebbe a tutte la possibilità di crescere perché si avrebbero partite più equilibrate, più abbordabili per tutte e con il risultato che anche il pubblico sarebbe maggiormente invogliato a guardare (e a tifare, perché la chiave del successo di uno sport è il tifo e il tifo non si costruisce perdendo a destra e a sinistra, ma si costruisce con le vittorie).
Se la gente deve pagare un biglietto per assistere a una partita che sa già essere a senso unico in partenza, a chi giova? Che senso ha continuare così? Sono anni che sento dire che per le italiane giocare con i più forti sarà motivo di crescita. A distanza di molto tempo invece io non vedo alcun miglioramento, vedo solo sconfitte brucianti e qualche sconfitta "onorevole" che non serve mai a niente e ormai sa tanto di ipocrisia. Sarebbe molto più onesto e forse anche più produttivo fare un passo indietro e ridimensionare il movimento, lasciando così inglesi e compagnia a fare un torneo tutto loro per dedicarsi a giocare con avversari di livello più vicino a quello dell'attuale rugby italiano.
squadre con budget ben più elevati delle italiane
È cambiata la coppa per colpa "nostra"...che altro vogliono?
Ti sei limitato a ricordare (peraltro in maniera perfetta) la situazione del rugby italiano rispetto al rugby inglese e francese e su questo niente da eccepire. Il problema è che proprio in quanto siamo in una situazione di così netta differenza tecnica è ovvio che non siamo in grado di giocare a certi livelli con chi ha soldi ed esperienza maggiore di noi, quindi non dovremmo continuare a stare a quei livelli per quanto mi riguarda. Quello che mi chiedo io è se sia davvero producente partecipare al tavolo delle grandi per poi subire sberleffi a destra e a sinistra, per essere ridicolizzati in campo e poi sui giornali stranieri. Mi chiedo se questo giova davvero al nostro movimento o se non fosse preferibile fare un passo indietro e andare a giocare in quello che chiami "ghetto", dove potremmo incontrare squadre più o meno scarse di noi, ma almeno forse riusciremmo a vincere qualcosa e a far risaltare meglio questo sport presso il pubblico giovane. Se ti presenti con l'immagine di perdente io non sono tanto sicuro che i ragazzi si possono innamorare di questa disciplina e a mio modo di vedere il disinteresse delle televisioni italiane verso il rugby deriva anche e soprattutto da questo. Quanto credi che alle varie Rai e Sky piaccia trasmettere partite in cui le squadre italiane vengono letteralmente surclassate? Che senso ha investire nel Pro 12 quando sai benissimo che andrai a trasmettere una serie di sconfitte più o meno nette senza il minimo spiraglio di qualche soddisfazione che non sia quella di battere sporadicamente qualche rivale che magari quel giorno non era al massimo? Ognuno giudica le cose da sé, ci mancherebbe, ma per me continuare a giocare a certi livelli non è vantaggioso perché il rugby italiano non ne è in grado. La vedo come una grossa presunzione questa di voler competere con i grandi quando il tuo posto è tra i piccoli, per questo dico che un ridimensionamento sarebbe necessario e anche rispettoso verso i tifosi e verso le stesse televisioni, che poi magari vengono attaccate da alcuni appassionati perché non si interessano nell'acquisto dei diritti senza che però nessuno si fermi un attimo e si chieda perché le emittenti non investono. Sono tutte nemiche del rugby? Io non penso e le loro ragioni secondo me sono quelle che ho scritto.Ma meglio partecipare a questa competizione e cercare di toglierci le nostre piccole soddisfazioni in mezzo a tante partite perse piuttosto che essere confinate nel ghetto...abbiamo fatto tantissima fatica ad essere invitati al ballo ( inizio anni 90') e adesso dobbiamo dobbiamo goderci il ballo..nonostante gli sberleffi inglesi,le umiliazioni altre cose simili...siamo l'ultima ruota del carro..ma intanto ci siamo...meglio questo che nel ghetto delle nazioni emergenti
Alla fine per ora, emergeranno le francesi. Qua si rischia di avere semifinali solo di francesi (Tolone Clermont e Tolosa sicuramente giocheranno i quarti in casa, e pure il Racing dovesse battere Northampton). Non credo fosse questo l'obiettivo degli inglesi, che se va avanti così forse supereranno gli irlandesi ma saranno sempre sotto i francesi.Ok ma la coppa non è cambiata per colpa nostra come ho detto prima
La Benetton Treviso sta ottenendo risultati disastrosi perché paga i problemi societari (la famiglia di Ponzano ha chiuso le sezioni basket e pallavolo e avrebbe voluto fare lo stesso con il rugby), che hanno portato ad un quasi "azzeramento tecnico" rispetto a quello che si è faticosamente costruito nei primi anni (3 stagioni fa, per dire, i "Leoni" finirono a metà classifica nel Pro12 e chiusero con un bilancio vinte/perse in perfetta parità). A causa di questa "confusione", che ha coinvolto dirigenza, staff tecnico e parco giocatori si è avuto uno stravolgimento che ha ridotto notevolmente il potenziale della squadra (un po' come quando il Milan ha ceduto Ibra e Thiago Silva: è ovvio che quando i migliori vanno via, la squadra s'indebolisce). Però, questi giocatori (Rizzo-Ghiraldini-Cittadini, praticamente la prima linea della Nazionale...) se sono arrivati ad un livello (buono) da essere appetiti all'estero è perché hanno potuto continuamente confrontarsi con un livello più alto. Di certo, se avessero continuato a giocare in un campionato italiano o, come suggerisci tu, contro squadre rumene e georgiane, non avrebbero mai fatto progressi. Per questo, è fondamentale continuare a partecipare al "tavolo delle grandi". Anche perché, continuare a giocare e vincere sempre di 50-60 punti contro Spagna e Portogallo non vedo come possa attirare l'interesse di televisioni e "novizi"Ti sei limitato a ricordare (peraltro in maniera perfetta) la situazione del rugby italiano rispetto al rugby inglese e francese e su questo niente da eccepire. Il problema è che proprio in quanto siamo in una situazione di così netta differenza tecnica è ovvio che non siamo in grado di giocare a certi livelli con chi ha soldi ed esperienza maggiore di noi, quindi non dovremmo continuare a stare a quei livelli per quanto mi riguarda. Quello che mi chiedo io è se sia davvero producente partecipare al tavolo delle grandi per poi subire sberleffi a destra e a sinistra, per essere ridicolizzati in campo e poi sui giornali stranieri. Mi chiedo se questo giova davvero al nostro movimento o se non fosse preferibile fare un passo indietro e andare a giocare in quello che chiami "ghetto", dove potremmo incontrare squadre più o meno scarse di noi, ma almeno forse riusciremmo a vincere qualcosa e a far risaltare meglio questo sport presso il pubblico giovane
Anche perché, continuare a giocare e vincere sempre di 50-60 punti contro Spagna e Portogallo non vedo come possa attirare l'interesse di televisioni e "novizi"