Sanremo 2010 [Vince Valerio Scanu]

il televoto avvantaggia sempre i concorrenti usciti dai reality, che hanno un pubblico molto "televotante".
secondo me è sbagliato fare 50% televoto (ben 5 voti per numero e addirittura illimitati per la finale), 50% orchestra.
la soluzione migliore per me sarebbe: 25% televoto (max 1 solo voto, anche in finale), 25% giuria demoscopica, 50% orchestra.
e magari togliere anche i ripescaggi...
 
DTTutente ha scritto:
Con i televoti si può bensissimo taroccare...Tutti possono affittare call center...:eusa_whistle:

Questo è vero, ma (purtroppo) il regolamento non lo vieta...e proprio perché tutti possono affittare un call-center, non vedo un grosso problema di regolarità. ;)
 
Ultima modifica:
Comunque con un regolamento del genere nessun cantante ci vorrà più andare...Perchè chiunque perderebbe contro uno dei talent...C'è poco da fare...

Anche Vasco Rossi o Ligabue potrebbero perdere...

Ma poi dico ma Sanremo non dovrebbe essere una manfestazione importante per l'Italia? Perchè mortificarla con il televoto? Ma gli Oscar si televotano? I Grammy si televotano? Non mi sembra...:evil5:

Sanremo, ormai, viene tratto allo stesso livello di un qualsiasi reality/talent...:evil5:

In questo modo pure Mauro Marin, se il prossimo anno va a Sanremo, potrebbe vincere a mani basse...Rendiamoci conto...:eusa_wall:
 
DTTutente ha scritto:
Comunque con un regolamento del genere nessun cantante ci vorrà più andare...Perchè chiunque perderebbe contro uno dei talent...C'è poco da fare...

Sanremo, ormai, viene tratto allo stesso livello di un qualsiasi reality/talent...:evil5:

In questo modo pure Mauro Marin, se il prossimo anno va a Sanremo, potrebbe vincere a mani basse...Rendiamoci conto...:eusa_wall:

Su queste cose ti quoto in pieno. ;)

E' anche da considerare il fatto che il televoto consente una partecipazione popolare, con i suoi svantaggi, ma anche vantaggi; bisognerebbe controbilanciarlo più efficacemente. :)
 
Gli «Amici» di Maria De Filippi sono un business da 43 milioni

Amici: plurale del sostantivo maschile amico, dal latino «amicus». Termine dal significato comprensibile anche ai bambini di tre anni d'età, indicante «coloro i quali sono uniti da legami di amicizia con una o più persone». Termine che nell'italiano contemporaneo ha smesso di avere un significato neutrale: pronunci la parola «amici» e tutti pensano a quegli amici lì, gli «Amici di Maria De Filippi».

Un programma televisivo sulla cui qualità si possono esprimere giudizi molto diversi ma che rappresenta indiscutibilmente uno dei format di maggiore successo dell'ultimo decennio. Anzi: se è riuscito a esprimere Marco Carta e Valerio Scanu, i vincitori delle ultime due edizioni di Sanremo, con tutta evidenza ha contribuito in maniera decisiva alla determinazione del gusto televisivo imperante in Italia. Oltre a rivelarsi presto una miniera d'oro per Mediaset e la famiglia Costanzo.

L'edizione in corso propone la stessa fortunata formula di nove anni fa, quando il format si è evoluto dal precedente talk show con lo stesso nome: c'è una scuola che nelle aspirazioni dei produttori è molto simile a quella del leggendario telefilm americano «Saranno Famosi» (questo era, non a caso, il titolo della prima edizione, cambiato per problemi di copyright); all'interno di essa convivono una ventina di giovanissimi aspiranti artisti, tra cantanti, attori e ballerini; la bravura dei concorrenti è valutata nella prima fase da un consesso di insegnanti, nella seconda dal pubblico attraverso il meccanismo del televoto. In poche parole ciò che gli addetti ai lavori (e ormai non solo) definiscono talent show, sottogenere del reality incentrato sulle doti artistiche dei partecipanti, come «Pop Idol» in Inghilterra, «America Idol» negli Usa e «Nouvelle Star» in Francia. A confronto con i suoi parenti esteri, «Amici di Maria De Filippi» gioca però di più sull'interdisciplinarieità e presidia il palinsesto di riferimento (quello di Canale 5) per un arco di tempo superiore, da settembre alla primavera, un po' come il campionato di calcio.

Sempre per rimanere in tema, è proprio la «squadra» a fare la differenza. Centravanti Maria De Filippi: ideatrice e presentatrice della trasmissione, quando ha cominciato tutti dicevano che era in Tv perché moglie di Maurizio Costanzo, con il tempo ha dimostrato che «oltre ad avere avuto la bicicletta – il concetto è quello espresso dal marito qualche tempo fa – sa pedalare molto bene». Allenatore Paolo Pietrangeli: regista di fiducia della famiglia, per anni in cabina ai Parioli per il «Maurizio Costanzo Show», con trascorsi nella canzone folk più politicizzata. Per chi non lo sapesse, la leggendaria «Contessa», quella che nel '68 esortava a venire «dai campi e dalle officine», porta la firma sua.

La produzione è affidata a Fascino Pgt Srl, società con 235 dipendenti per il 50% di proprietà di Rti (gruppo Berlusconi) e per il 50% della stessa De Filippi, dopo che due anni fa il marito le ha ceduto il proprio 30% delle azioni. La stessa che produce tutti i format di Maria De Filippi (da «C'è posta per te» a «Uomini e donne»), piece teatrali come «Footloose» e «Io ballo», nonché gli album musicali dei ragazzi di «Amici». Il meccanismo è quello della filiera: nel talent show emergono nuovi personaggi che hanno un buon ascendente sul pubblico giovanile? Si fa loro incidere un disco subito, mentre l'anno successivo li si porta in giro con una tournée teatrale o, piuttosto, li… si manda a Sanremo. Un meccanismo che funziona, se è vero che la srl con sede a Roma a fine 2008 ha registrato un valore della produzione di 48 milioni e ricavi per 43,6 milioni, +8,9% rispetto all'anno precedente. Questi numeri non dipenderanno soltanto dal successo di «Amici», ma c'è da scommettere che al talent show sia riconducibile una parte tutt'altro che marginale del business dell'azienda. Perché il termine «Amici», dopo Maria De Filippi, non ha più lo stesso significato.

24ore.com
 
Mengoni ha copiato?

SURPRISE!

Mengoni sembra abbia copiato un testo di Morgan (che rivendica la paternità del ritornello da un testo da lui scritto per X factor)

fonte: tg5

Altra polemica pronta e servita...
 
alex86 ha scritto:
SURPRISE!

Mengoni sembra abbia copiato un testo di Morgan (che rivendica la paternità del ritornello da un testo da lui scritto per X factor)

fonte: tg5

Altra polemica pronta e servita...

Ma... il TG5 pensa che ce ne freghi? :D
Come quando Studio Aperto fece il servizio su Alessandra Celentano che diceva: Ora basta! In tv ballano solo più le veline... ma ce ne frega?? :badgrin: :badgrin:
 
cheguevara63 ha scritto:
Certo che questo può essere un ottimo riassunto
di Sanscemo, e di tutte le trasmissioni che orbitano
intorno ad esso...:D :D :D
La polemica è il sale della vita diceva un tale... ed è la causa del successo di Sanremo :)
 
alex86 ha scritto:
Certo che te con le emoticon sei sempre al gabinetto :D :D

Hai ragione alex...vedi se queste sono più adatte al tuo interessantissimo post....:booty: :pottytrain2: :booty: :pottytrain2: :pottytrain2: :pottytrain2: :pottytrain2: :pottytrain2: è un "pò" il riassunto di SanScemo come dice giustamente che...

:D
 
@ Flask

Bhe, stavolta hai messo il verbo al posto giusto per lo meno :)

@ Master
pernacchia mode on - prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr - pernacchia mode off :D :D :D

P.s.
Sanscemo è riciclata come definizione....Che confessa!
 
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