Operazione Gadget, indagati nel mondo della pubblicità e fun
Avrebbero dovuto effettuare una campagna di comunicazione e promozione in merito ai rischi di sismici, ottenendo a tal scopo 800.000 euro di finanziamenti europei tramite i fondi Pon, ma per 5 rappresentanti di altrettante aziende ad anni di distanza è scattato invece l'accertamento da parte della guardia di finanza che questa mattina ha sequestrato il compendio aziendale di una società nonchè quote del capitale sociale di altre 12 aziende, 7 immobili, 7 automezzi e conti correnti riconducibili a 5 soggetti, denunciando anche 5 funzionari della Regione Calabria.
La figura principale dell'indagine è quella di Annibale Notaris della Adn Italia, a cui si aggiungono come indagati anche Angelo Piccione della Italia Eventi, Giovanni Chirumbolo della Next e Carlo Pileggi della Pileggi srl. Al centro dell'indagine il mancato rispetto di quanto prospettato nel progetto vincitore dei fondi europei, perché delle previste conferenze nelle scuole per sensibilizzare i giovani sul rischio sismico e idrogeologico nella Regione Calabria poco o nulla è stato fatto, mentre invece han destato sospetto nella Guardia di Finanza di Vibo le fatture emesse per operazioni inesistenti per giustificare la presunta compagna di comunicazione. Solo qualche gadget, aspetto da cui prende il nome l'operazione, alla fine è stato consegnato.
Questi i numeri dell'operazione gadget condotta dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Vibo Valentia che hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Lamezia Terme nei confronti di 4 soggetti e di una società, operanti nei settori dell’editoria radiotelevisiva, della pubblicità e del settore turistico/alberghiero. Il provvedimento rappresenta l’apice di una lunga e laboriosa indagine di polizia economico-finanziaria iniziata nel 2011 dai Finanzieri vibonesi a seguito di una denuncia, sporta da un soggetto economico operante sul territorio calabrese, e relativa ad una presunta irregolarità sulla conduzione di un progetto finanziato dal POR CALABRIA 2000/2006 intitolato “attività divulgativa inerente il comportamento da assumere durante e dopo il rischio sismico e idrogeologico per la popolazione della Regione Calabria” per il quale era stato stanziato inizialmente l’importo di 1.000.000 di euro.
Le fiamme gialle, avvalendosi degli ampi poteri conferiti sia dalle singole leggi tributarie che dal d.lgs. 68/2001, che ha attribuito in via esclusiva alle stesse i poteri di polizia economica e finanziaria a tutela del bilancio pubblico, delle Regioni, degli Enti locali e dell’Unione Europea, ponevano in essere una complessa attività investigativa che permetteva di raccogliere elementi certi e denunziare, a vario titolo, alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, 9 persone fisiche, nonché una persona giuridica.
L’attività dei finanzieri ha consentito di accertare che il legale rappresentate della società aggiudicataria, disattendendo quanto previsto nel bando di gara e stravolgendone completamente la finalità ultima, avvalendosi anche dell’utilizzo di F.O.I. per un imponibile pari a 43.844 euro ed un’iva pari a 8.770,40 euro, attestava la fornitura di beni e servizi non rientranti nel progetto finanziato.
A fronte delle pseudo prestazioni rese, la società, emetteva nei confronti della Regione Calabria, F.O.I. per un imponibile pari a 666.666,40 euro ed un’I.V.A. pari a 133.333,60 euro. Le stesse sono state incassate ad eccezione dell’ultima emessa per un imponibile di 66.666,64 ed un’I.V.A. pari a 13.333,36.
Il Tribunale di Lamezia Terme, accogliendo la richiesta del Sostituto Procuratore, Domenico Galletta, su proposta delle Fiamme Gialle vibonesi, ha emesso un provvedimento per il sequestro, con la formula per equivalente, in capo ai 4 soggetti indagati, per un importo pari a 720.000 euro pro-capite nonché al sequestro, presso la Regione Calabria, della quota di erogazione pubblica ancora da percepire ammontante a 79.999,99 euro.
E’ stato inoltre disposto il sequestro del compendio societario dell’azienda aggiudicataria, avente un patrimonio aziendale di oltre 4.200.000 euro, poiché riscontrata la Responsabilità Amministrativa delle società (ex D. Lgs. 231/01).
http://www.lameziainforma.it/pgn/news.php?id=2618#.UqcbC_6A270