Dal corriere del 10 Marzo 2008:
"Siena è una città fortunata. Non soltanto è bella, colta, democratica, sede di una grande banca, ma, nella seconda metà degli anni ' 90, ha avuto la ventura di essere prescelta dall' allora amministratore delegato della Stet, Ernesto Pascale, come città-simbolo per lo sviluppo del piano Socrate. Il piano Socrate poi venne affossato, ma Siena ha potuto coglierne i suoi benefici. Le conseguenze di questa fortuna le racconta Miranda Brugi, allora responsabile del sistema informativo del Comune. «Tutto cominciò con la Siena Card - racconta l' economista, oggi docente all' Università di Padova - una specie di tesserino bancomat che consentiva ai cittadini di pagare il parcheggio o andare in autobus. La Card diventò poi carta d' identità elettronica e la nostra fu una tra le prime 53 città italiane ad adottarla». Quasi contemporaneamente, alla fine del 1995, la Stet, holding in cui si sarebbe poi fusa Telecom Italia, aveva lanciato il piano di cablatura in fibra ottica di alcune aree urbane, tra cui la città del Montepaschi e del Palio. A parte il connubio simbolico cultura-tecnologia, in quattro o cinque anni si sarebbe eliminata la bruttura delle antenne tivù dal profilo medievale delle contrade. Già un paio d' anni prima era nata la rete civica, un sistema di totem che fornivano informazioni e rilasciavano documenti anagrafici. «Più avanti - continua Miranda Brugi - arrivò Internet. Il Comune, con una decisione che allora fece scalpore, decise di trasformarsi in provider, dando la possibilità ai senesi di navigare gratis mediante il server municipale. In tutto questo fermento, le leggi Bassanini trovarono perfetta applicazione. Anzi, forse nacquero anche un po' dagli esperimenti senesi». Oggi però il profilo medievale dei tetti è di nuovo modificato: stavolta dalle parabole di Sky. E' l' unico piccolo disturbo, se così si può dire, perché nel frattempo i cittadini hanno avuto anche la banda larga, finanziata dalla Fondazione Mps, che attraverso la fibra ottica raggiunge oltre ventimila famiglie. Le quali vedono la tivù via cavo anziché via etere. E la legge Gasparri, che impedisce ai Comuni di gestire le reti? «Il problema è stato superato creando un consorzio di cui fanno parte tutti i Comuni della Provincia (si chiama Terre Cablate, ndr), che appunto gestisce i servizi che corrono sulla rete di Telecom. Nel frattempo si è mossa anche la Regione Toscana che, forte del precedente di Glasgow in Scozia, ha avuto il via libera dall' Ue a far cablare tutte le località dove l' offerta di mercato non ha convenienza ad arrivare». Dall' esperienza di Siena si ricavano un paio di lezioni interessanti per l' intero Paese. Una è che l' offerta di innovazione deve procedere di pari passo con l' effettivo interesse della domanda: va bene essere proattivi ma ascoltando le esigenze della comunità. La seconda è che nella vita ci vuole un po' di fortuna. Sempre, anche nell' hi-tech."
Quindi niente sky via cavo. Confermo invece internet, molti qui lo hanno con siena digitale su fibra ottica