Mi sembra di aver capito (mi si corregga se sbaglio!

) che l'importante era presentare un progetto
teorico di rete che rispettasse tutti i requisiti del bando e fosse giudicato sostenibile economicamente in base alle prospettive dell'editore; poi al momento della messa in pratica l'operatore può (in casi limitati) agire diversamente rispetto a quanto ha indicato, purché rispetti i vincoli di PDV, se lo giudica utile per risolvere problemi (vedi Rai). Non so poi se tutte le postazioni aggiuntive pagate dalle singole emittenti, specie per il 22, fossero già state segnalate nel progetto di rete inviato al Mise; se così non fosse, sarebbe un altro caso di modifica a posteriori, in questo caso per mutamento delle condizioni commerciali (più emittenti del previsto sono interessate a pagare per farsi vedere in aree maggiori).
Ringrazio Cr875 per le risposte.

Dovrei controllare la demografia della provincia di Brescia, però: la popolazione dev'essere molto concentrata, se 4 ripetitori sono sufficienti ad arrivare alla % richiesta dal bando (e non penso che ripetitori della zona abbiano una copertura alla Valcava!).
Quanto viene indicato nel bando dall'operatore di rete, se si vince, deve essere fedelmente realizzato. Non si può assolutamente ridurre.
Il fatto di vincere significa che, secondo gli esaminatori, è veritiero il fatto di servire almeno la percentuale minima prevista dal bando stesso.
Se poi non si realizza quanto indicato dal bando, oppure non si attivano impianti, è contro le regole del bando.
Dopo aver vinto il bando si possono invece chiedere integrazioni, modifiche, ulteriori impianti e, uno per uno, sono oggetto di valutazione del MISE per essere autorizzati.
Nel caso della RAI CH34 la percentuale prevista dal bando è ampiamente superata ma tutti sappiamo che la mancata ricezione è spesso dovuta a direzione d'antenna diversa da quella tipicamente usata dall'utente. Ciò non modifica la percentuale coperta perchè nel bando non è previsto che la copertura si riduca se l'utente non ha l'antenna adeguata per ricevere. Ciò ovviamente infastidisce...e non poco.
Nel caso della pianura padana le percentuali sono presto raggiunte se si utilizzano impianti che servono grandi centri urbani o grandi fette di pianura. Gli impianti delle valli o di piccole aree influiscono in minima parte.
La differenza, anche evidente, fra il numero di impianti RAI e quelli di EIT può sembrare abnorme ma entrambi superano la percentuale prevista e la differenza di popolazione fra i due è minima per i motivi sopra descritti.
Quindi....chi abita a Ghedi è più fortunato di chi abita a Saviore dell'Adamello ? Si. Pare folle ma il bando prevede così. Poi, come già ribadito, la rete viene servita sul piatto e ogni FSMA decreta l'interesse per quella che è, oppure no.
Ricordo che le integrazioni posso essere richieste dagli FSMA e attuate, in genere, a carico degli FSMA stessi. In fin dei conti quado gli FSMA possedevano le loro reti, se volevano ampliare, vedevano a loro carico i costi di ciascun impianto.
Sul concetto di insoddisfazione generale concordo a pieno ma, ripeto, chi ha creato il bando è il primo responsabile.
Poi, come in tutti i casi, che ritardi, sfn, stabilità, efficienza, facciano un ulteriore differenza è vero, ma dipende da ciascun operatore. Come saper fare una buona pizza....serve un buon forno, buoni ingredienti ma anche un buon pizzaiolo.