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Mi collego al forum dopo parecchio tempo, leggo gli ultimi messaggi di questo thread e... switch off ancora in discussione?!?!? eh?? ma stiamo scherzando? :eusa_wall:

Sono ANNI che si deve passare, se le società non sono preparate sono AFFARI LORO! Come sempre in italia si stabiliscono regole poi si deroga, si deroga, si deroga, si deroga...
intanto a milano ancora non vedo TL, Antenna3, TopCalcio24 etc.. fate vobis..
 
Nessuna info su possibili catastrofi giudiziarie dopo le udienze di ieri, nemmeno dal sito dei "gufi". ;)

Da questo punto di vista il silenzio è buona cosa.
 
War3333 ha scritto:
Il discorso di Romani mi ha toccato il cuore
Se ti riferisci al testo di questo articolo allora sono parole di Calabrò non di Romani.

War3333 ha scritto:
"30 % di capacità trasmissiva non di frequenze... " c'è un sacco di gente che dovrebbe leggersele meglio le leggi :eusa_whistle:
Più che altro sono gli stessi soggetti che le scrivono (Calabrò per primo) che non sanno di cosa parlano e/o cambiano idea un giorno sì e uno pure.
Nell'allegato A della delibera AGCom 181/2009 si parlava genericamente di un terzo delle risorse trasmissive disponibili, poi nella delibera 300/2010 si parlava molto chiaramente di un terzo delle frequenze pianificabili, infine con la delibera 475/2010 per l'AT3 si parla nuovamente di un terzo delle risorse trasmissive disponibili.

Parlare di capacità disponibile o di frequenze sarebbe indifferente se si utilizzasse per tutte le frequenze uno stesso moltiplicatore ma Calabrò si è ora inventato una distinzione tra nazionali e locali (Le televisioni locali potranno beneficiare su quasi tutto il territorio nazionale di un miglior fattore moltiplicativo dall’analogico al digitale di 1:6, contro il rapporto 1:4 che si applica a Rai, Mediaset e quello ancora inferiore che si applica a Telecom) che non mi pare di aver mai letto in precedenza. Rapporto di 1:4, tra l'altro, che non mi sembra sia rispettato da nessun multiplex nazionale.

Per non parlare poi della fantasiosa frase: a Rai, Mediaset e Telecom, nel passaggio dall’analogico al digitale, è stata applicata la cura dimagrante di un multiplex.

Come molti di voi credo anche io che tante locali sarebbe meglio che chiudessero piuttosto che occupare inutilmente l'etere tuttavia mi sembra eccessivo lo spazio che si è regalato agli operatori nazionali esistenti. Nella delibera 181/2009 si diceva che 8 multiplex erano sufficienti per convertire le reti nazionali analogiche esistenti eppure oggi gli operatori nazionali esistenti si vedono assegnati nel loro complesso più del doppio di quella capacità.

Saluti
 
se gia l'analogico era da sempre incasinato in italia ( troppe emittenti, sovrammodulazioni dappertutto, instabilità dei trasmettitori, effetto "albero di natale " ecc.), con l' avvento del dvb-t il fenomeno si moltiplica X 5..!
 
TNG ha scritto:
Se ti riferisci al testo di questo articolo allora sono parole di Calabrò non di Romani.

Scusami, errore mio.

TNG ha scritto:
Più che altro sono gli stessi soggetti che le scrivono (Calabrò per primo) che non sanno di cosa parlano e/o cambiano idea un giorno sì e uno pure.
Nell'allegato A della delibera AGCom 181/2009 si parlava genericamente di un terzo delle risorse trasmissive disponibili, poi nella delibera 300/2010 si parlava molto chiaramente di un terzo delle frequenze pianificabili, infine con la delibera 475/2010 per l'AT3 si parla nuovamente di un terzo delle risorse trasmissive disponibili.

Parlare di capacità disponibile o di frequenze sarebbe indifferente se si utilizzasse per tutte le frequenze uno stesso moltiplicatore ma Calabrò si è ora inventato una distinzione tra nazionali e locali (Le televisioni locali potranno beneficiare su quasi tutto il territorio nazionale di un miglior fattore moltiplicativo dall’analogico al digitale di 1:6, contro il rapporto 1:4 che si applica a Rai, Mediaset e quello ancora inferiore che si applica a Telecom) che non mi pare di aver mai letto in precedenza. Rapporto di 1:4, tra l'altro, che non mi sembra sia rispettato da nessun multiplex nazionale.

Per non parlare poi della fantasiosa frase: a Rai, Mediaset e Telecom, nel passaggio dall’analogico al digitale, è stata applicata la cura dimagrante di un multiplex.

Come molti di voi credo anche io che tante locali sarebbe meglio che chiudessero piuttosto che occupare inutilmente l'etere tuttavia mi sembra eccessivo lo spazio che si è regalato agli operatori nazionali esistenti. Nella delibera 181/2009 si diceva che 8 multiplex erano sufficienti per convertire le reti nazionali analogiche esistenti eppure oggi gli operatori nazionali esistenti si vedono assegnati nel loro complesso più del doppio di quella capacità.

Saluti

In realtà la cosa è molto sottile... si parla di capacità trasmissiva e si fa un bel mischiotto di concetti.
Il famoso 1:6 contro 1:4 viene fuori dal fatto che per ricavare il dividendo le nazionali hanno dovuto sacrificare delle frequenze... dopotutto tutte le nazionali erano in possesso su tutto il territorio nazionale di una quantità abnorme di frequenze, solo nelle grandi città si usava coerentemente lo spettro nel resto del paese non era difficile trovare multipli dei nazionali anche 4 o 5 volte.
Qundi probabilmente facendo due conti le nazionali hanno potuto moltiplicare la propria capacità trasmissiva originale solo per un fattore x4 visto che hanno rinunciato ad alcune frequenze che gli spettavano di diritto se si fosse fatta una conversione 1:1 dell'esistente analogico. Ovviamente si glissa sul fatto che il riordino dell'etere e il riassegnamento delle frequenze oltre che alla grande opportunità delle SFN ha portato ad una situazione molto migliore di quella che si sarebbe avuta facendo un passaggio al digitale usando lo status quo, si sarebbero avuti anni tremendi per le nazionali di trattative per avere la stessa frequenza su una zona e poter fare una SFN...) 5 mux puliti di Mediaset si sarebbero avuti solo in rare e fortunate zone.
Mentre le locali hanno visto (nell'intero territorio nazionale in media) una conversione di quello che avevano in analogico riportato in digitale... quindi un canale un MUX... ma sempre si glissa sul fatto che loro devono vedersela con una SFN per zona e dei problemi con gli editori confinanti che lavorano sul loro stesso canale...

Comunque la mia era una battuta ironica sulla faccia tosta di Calabro a cambiare le carte in tavola... forse non sono stato in grado di esprimerla al meglio.
 
TNG ha scritto:
Se ti riferisci al testo di questo articolo allora sono parole di Calabrò non di Romani.


Più che altro sono gli stessi soggetti che le scrivono (Calabrò per primo) che non sanno di cosa parlano e/o cambiano idea un giorno sì e uno pure.
Nell'allegato A della delibera AGCom 181/2009 si parlava genericamente di un terzo delle risorse trasmissive disponibili, poi nella delibera 300/2010 si parlava molto chiaramente di un terzo delle frequenze pianificabili, infine con la delibera 475/2010 per l'AT3 si parla nuovamente di un terzo delle risorse trasmissive disponibili.

Parlare di capacità disponibile o di frequenze sarebbe indifferente se si utilizzasse per tutte le frequenze uno stesso moltiplicatore ma Calabrò si è ora inventato una distinzione tra nazionali e locali (Le televisioni locali potranno beneficiare su quasi tutto il territorio nazionale di un miglior fattore moltiplicativo dall’analogico al digitale di 1:6, contro il rapporto 1:4 che si applica a Rai, Mediaset e quello ancora inferiore che si applica a Telecom) che non mi pare di aver mai letto in precedenza. Rapporto di 1:4, tra l'altro, che non mi sembra sia rispettato da nessun multiplex nazionale.

Per non parlare poi della fantasiosa frase: a Rai, Mediaset e Telecom, nel passaggio dall’analogico al digitale, è stata applicata la cura dimagrante di un multiplex.

Come molti di voi credo anche io che tante locali sarebbe meglio che chiudessero piuttosto che occupare inutilmente l'etere tuttavia mi sembra eccessivo lo spazio che si è regalato agli operatori nazionali esistenti. Nella delibera 181/2009 si diceva che 8 multiplex erano sufficienti per convertire le reti nazionali analogiche esistenti eppure oggi gli operatori nazionali esistenti si vedono assegnati nel loro complesso più del doppio di quella capacità.

Saluti
Straquoto!!!
 
War3333 ha scritto:
In realtà la cosa è molto sottile... si parla di capacità trasmissiva e si fa un bel mischiotto di concetti.
Il famoso 1:6 contro 1:4 viene fuori dal fatto che per ricavare il dividendo le nazionali hanno dovuto sacrificare delle frequenze... dopotutto tutte le nazionali erano in possesso su tutto il territorio nazionale di una quantità abnorme di frequenze, solo nelle grandi città si usava coerentemente lo spettro nel resto del paese non era difficile trovare multipli dei nazionali anche 4 o 5 volte.
Qundi probabilmente facendo due conti le nazionali hanno potuto moltiplicare la propria capacità trasmissiva originale solo per un fattore x4 visto che hanno rinunciato ad alcune frequenze che gli spettavano di diritto se si fosse fatta una conversione 1:1 dell'esistente analogico.
Tu, quindi, ritieni che Calabrò con quei rapporti 1:4 e 1:6 si riferisse al rapporto tra capacità trasmissiva delle frequenze complessivamente possedute da un operatore con la precedente tecnica analogica in MFN e capacità trasmissiva di quelle ora assegnante in digitale in SFN?
Premesso che un raffronto del genere sarebbe assurdo e insensato (visto che cambia radicalmente la tecnica di trasmissione) ma non può essere così perché se si contano le frequenze semmai il numero diminuisce.
Giusto per fare un esempio, in Lombardia, in analogico, Mediaset utilizza 29 frequenze diverse (ho controllato i capoluoghi) per trasmettere 3 canali TV (Canale 5, Italia 1 e l'ex Rete 4 ora Mux4) mentre in digitale complessivamente MDS avrà 6 frequenze per trasmettere potenzialmente 30/36 canali nella stessa area: in qualunque modo fantasioso si confrontino le due situazioni (che ripeto non ha molto senso comparare) non riesco a vederci un rapporto analogico:digitale di 1:4.

Io ho capito tutta un'altra cosa: che quei rapporti fossero semplicemente il numero di programmi televisivi che può contenere un multiplex su una frequenza.

Magari ho inteso male io ma giusto per comodità ti riporto il passaggio e la frase immediatamente precedente che mi ha portato a questa interpretazione:
DTT ha scritto:
Ci saranno almeno 13 reti regionali, eventualmente decomponibili, oltre a un congruo numero di reti sub-regionali. Per ogni rete sono irradiabili 6 programmi (mentre solo 1 era irradiabile in tecnica analogica). Le televisioni locali potranno beneficiare su quasi tutto il territorio nazionale di un miglior fattore moltiplicativo dall’analogico al digitale di 1:6, contro il rapporto 1:4 che si applica a Rai, Mediaset e quello ancora inferiore che si applica a Telecom

War3333 ha scritto:
Comunque la mia era una battuta ironica sulla faccia tosta di Calabro a cambiare le carte in tavola... forse non sono stato in grado di esprimerla al meglio.
Volevo solo sottolineare che in realtà Calabrò con quest'ultimo intervento non ha cambiato le carte in tavola ma ha anzi ripreso un concetto che era già espresso in ben altre due delibere. È solo la 300/2010 che, a differenza delle altre, parla di frequenze pianificabili e non genericamente di risorse disponibili o di capacità trasmissiva come dice nell'articolo.

In ogni caso anche aggrappandosi al concetto di capacità trasmissiva non cambia nulla visto che tutte le frequenza hanno la stessa capacità trasmissiva (l'unica differenza dal punto di vista della capacità trasmissiva è fra frequenze in VHF da 7 MHz e quelle in UHF da 8MHz).
L'unico ulteriore appiglio per "moltiplicare" il vincolo di un terzo si ha nel caso delle frequenze regionali e soprattutto sub regionali che potrebbero essere contate tante volte quanti sono gli assegnatari invece che come singola frequenza.
Saluti
 
lucpip ha scritto:
NOTIZIONA: il tar ha respinto il ricorso 7922 http://www.giustizia-amministrativa...2010/201007922/Provvedimenti/201004432_05.XML

E' stata respinta la richiesta di sospensione del piano

Le motivazioni del tribunale sono una accettata contro qualsiasi altro ricorso mi pare.
In poche parole dice che se l'azienda non può dimostrare che ne avrà dolo grave (quindi prima dell'assegnazione della frequenza è pressochè impossibile) e visto anche che la delibera è passibile di modifiche future a seconda dei risultati del coordinamento internazionale non è ammissibile il ricorso.

+1 per l'Agcom che non saprà organizzarsi per tempo ma quando c'è da scrivere le delibere in maniera fumosa abbastanza da non permettere appigli legali sa sempre come fare :D
 
TNG ha scritto:
Tu, quindi, ritieni che Calabrò con quei rapporti 1:4 e 1:6 si riferisse al rapporto tra capacità trasmissiva delle frequenze complessivamente possedute da un operatore con la precedente tecnica analogica in MFN e capacità trasmissiva di quelle ora assegnante in digitale in SFN?

Non io, ma su newslinet ho trovato questa parentesi e mi sono lasciato influenzare, ho notato solo ora rileggendolo che la parte tra parentesi era probabilmente un inciso del giornalista.

Newslinet.it ha scritto:
Le televisioni locali potranno beneficiare su quasi tutto il territorio nazionale di un miglior fattore moltiplicativo dall’analogico al digitale di 1:6, contro il rapporto 1:4 che si applica a Rai, Mediaset e quello ancora inferiore che si applica a Telecom (a Rai, Mediaset e Telecom, nel passaggio dall’analogico al digitale, è stata applicata la cura dimagrante di un multiplex).

E comunque ha senso... perchè se no Telecom secondo Calabrò sarebbe stata più danneggiata di altri? (perchè si è vista levare un mux su 3 a differenza di Rai e Mediaset che hanno rinunciato a solo un mux su 5)
 
Ultima modifica:
War3333 ha scritto:
Le motivazioni del tribunale sono una accettata contro qualsiasi altro ricorso mi pare.
In poche parole dice che se l'azienda non può dimostrare che ne avrà dolo grave (quindi prima dell'assegnazione della frequenza è pressochè impossibile) e visto anche che la delibera è passibile di modifiche future a seconda dei risultati del coordinamento internazionale non è ammissibile il ricorso.

+1 per l'Agcom che non saprà organizzarsi per tempo ma quando c'è da scrivere le delibere in maniera fumosa abbastanza da non permettere appigli legali sa sempre come fare :D

Io penso questo il pericolo di annullamento del Piano non è scongiurato nel senso che la motivazione citatata in sentenza vale per la sospensiva, cioè non ci sono i termini giuridici per decidere di sospendere adesso l'efficacia del piano. LA decisione definitiva viene rinviata al giudizio di merito che avverrà tra qualche mese. In ogni caso ciò non toglie che la singola emmttente possa presentare la richiesta di annullamento previa sospensiva dell'atto con cui gli verrà assegnata la singola frequenza. Anche se, visto che questi atti di assegnazione saranno provvisori, la vedo dura per le emittenti.

In ogni caso penso che visti i termini volutamente ristretti tra rilascio delle singole frequenze e inizio delle operazioni tecniche, lo S.O. ormai si farà. E nel frattempo si sarà formata una situazione di fatto tale per cui essendo impossibile tornare indietro il tutto al massimo si risolverà con degli indennizzi.
 
War3333 ha scritto:
E comunque ha senso... perchè se no Telecom secondo Calabrò sarebbe stata più danneggiata di altri? (perchè si è vista levare un mux su 3 a differenza di Rai e Mediaset che hanno rinunciato a solo un mux su 5)
Scusa ma togliere rispetto a che cosa? MDS si ritrova di fatto con (inizialmente 4, ora) 5 mux DVB-T più uno DVB-H; Telecom con (inizialmente 3, ora) 4 mux DVB-T; a che cosa avrebbero rinunciato non lo capisco.
Ribadendo che il confronto fra le due situazioni (analogica MFN e digitale SFN) è improponibile l'unica cosa incontestabile è che l'assegnazione dei mux digitali agli operatori nazionali ha rispecchiato i rapporti di forza esistenti nell'analogico: MDS aveva/ha 3 canali televisivi con una buona/ottima copertura di tutto il territorio nazionale e si ritrova ora con 5+1 mux nazionali mentre Telecom aveva/ha due canali con una discreta (in alcune zone pessima) copertura del territorio e si ritrova ora con 4 mux nazionali.
Saluti
 
A me sembra che il principio affermato nella sentenza è che non si può accertare concretamente che alcune emittenti sarebbero danneggiate dal Piano e che nel Piano stesso sono previste possibili modifiche in fase di attuazione (compresi i coordinamenti internazionali). In parole povere, solo dopo l'attuazione del Piano ed eventuali modifiche ed aggiustamenti, è possibile verificare con certezza eventuali danni
 
TNG ha scritto:
Scusa ma togliere rispetto a che cosa? MDS si ritrova di fatto con (inizialmente 4, ora) 5 mux DVB-T più uno DVB-H; Telecom con (inizialmente 3, ora) 4 mux DVB-T; a che cosa avrebbero rinunciato non lo capisco.
Ribadendo che il confronto fra le due situazioni (analogica MFN e digitale SFN) è improponibile l'unica cosa incontestabile è che l'assegnazione dei mux digitali agli operatori nazionali ha rispecchiato i rapporti di forza esistenti nell'analogico: MDS aveva/ha 3 canali televisivi con una buona/ottima copertura di tutto il territorio nazionale e si ritrova ora con 5+1 mux nazionali mentre Telecom aveva/ha due canali con una discreta (in alcune zone pessima) copertura del territorio e si ritrova ora con 4 mux nazionali.
Saluti

Eh allora meglio loro che sorbirsi al loro posto decine di canali televendite
 
TNG ha scritto:
Scusa ma togliere rispetto a che cosa? MDS si ritrova di fatto con (inizialmente 4, ora) 5 mux DVB-T più uno DVB-H; Telecom con (inizialmente 3, ora) 4 mux DVB-T; a che cosa avrebbero rinunciato non lo capisco.
Ribadendo che il confronto fra le due situazioni (analogica MFN e digitale SFN) è improponibile l'unica cosa incontestabile è che l'assegnazione dei mux digitali agli operatori nazionali ha rispecchiato i rapporti di forza esistenti nell'analogico: MDS aveva/ha 3 canali televisivi con una buona/ottima copertura di tutto il territorio nazionale e si ritrova ora con 5+1 mux nazionali mentre Telecom aveva/ha due canali con una discreta (in alcune zone pessima) copertura del territorio e si ritrova ora con 4 mux nazionali.
Saluti

il 5° mux mediaset, il 5° mux RAI e il 4° Mux Telecom non sono attualmente assegnati.. stanno funzionando temporaneamente come test, o finti test a seconda di come la vedi, in attesa che il Beauty contest li assegni con procedura pubblica, a rigor di logica potrebbero essere assegnati anche tutti ad altri soggetti.
Per come è stato ideato il passaggio al digitale il numero di MUX non è pari al numero di canali analogici trasmessi ma viene calcolato in base alle concessioni e alla copertura che si aveva in analogico... RAI, MEDIASET avevano diritto a 5 mux sin da subito, Telecom a 4 MUX da subito, e Telecapri ancora stà protestando che lei avrebbe diritto a due MUX e non ad un solo MUX come gli è stato assegnato.
Non era una questione di quanti canali reali trasmettevano ma una somma della capacità trasmissiva di tutte le loro frequenze sparse sul territorio nazionale.
Se tu in una zona vedi 4 canale 5 in quella zona Mediaset ha capacità trasmissiva per 4 canali giusto per farti un esempio spicciolo.
 
se un qualsiasi nuovo entrante avesse avuto la possibilità di trasmettere su una buona frequenza a livello NAZIONALE, dubito che avrebbero fatto un canale di televendite...
 
Stato
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