coffin ha scritto:
Infatti. Non capisco quale sia il problema. A volte guardo il canale secondtv, che è sul 13 ... chi se ne frega di che numero ha? Se mi interessa, anche se è sul 506, lo guardo, noh?
La discussione è su ciò che farà la
massa degli utenti
atecnologici.
Esistono due modi, immediati sul telecomando, per cambiare canale su un TV senza fare nessuna attività di modifica alla lista di programmi ricevuta:
1) attraverso l'immissione diretta del numero del canale col tastierino numerico;
2) attraverso la ricerca "da noia" con i tasti "+" e "-" del comando.
In entrambi i casi, è essenziale che i canali siano
sequenziali e in posizioni basse per avere qualche possibilità di visibilità.
Infatti, in presenza di "vuoti" come in alcune proposte di fasce numeriche che ho letto, chi, nella massa di utenti, tirerebbe a caso una cinquantina di combinazioni numeriche "vuote" per poi finire su un canale di televendite? O chi, ancora, premerebbe 50 volte il tasto "+" perché trova solo canali vuoti non assegnati a causa delle fasce?
Siamo sinceri, tutta questa discussione ruota intorno alle posizioni dal 9-10 in poi,
in sequenza. Nelle ricerca "da noia", l'editore di un canale come Telelombardia o Telenova ucciderebbe per essere al 10, mentre un 110 non avrebbe alcun senso.
Peccato che quegli stessi numeri siano molto più appetibili anche per i nuovi canali delle grandi che investono
infinitamente di più e producono
infinitamente di più delle piccole e danno lavoro
discretamente di più delle piccole (meglio non esagerare con le iperboli
Le grandi potrebbero permettersi di avere un Rai4 o un Iris al 110 perché potrebbero evidenziarne la visibilità attraverso la pubblicità sui loro network nazionali, le piccole TV in un caso del genere dovrebbero affidarsi solo al "caso" per essere scoperte dalla massa degli utenti.
Conclusione? La LCN è solamente una questione di scelta politica e cioè valutare quanto possa in concreto valere la sopravvivenza delle TV locali nella quantità attuale rispetto al danno che ne avrebbero i nuovi canali dei network nazionali.
Analogia da "sporco capitalista" quale io sono: se viene aperto un centro commerciale che dà lavoro a 500 persone e produce imposte per X milioni di euro, ma fa chiudere 50 piccoli negozi in cui lavoravano 100 persone e avevano imposte per X-99 milioni di euro, politicamente, chi dovrei favorire?
Questa
è la politica spicciola con cui ci si deve confrontare quotidianamente. Si devono prendere decisioni anche impopolari, senza dare un colpo al cerchio e uno alla botte.
Economicamente e per l'occupazione, per me le micro-locali non valgono il tempo che si è perso fino a ora a discutere di LCN, ma poiché il digitale terrestre deve permettere il pluralismo...
Scusate la lunghezza del messaggio.