Segnali TV Lombardia, Piemonte Est, pr. PC e PR [nuove graduatorie TV locali]

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eragon ha scritto:
Chissa'... ad esempio appena si sapra' ufficialmente nero su bianco che, per gli accordi internazionali, i canali 61-68 sono da considerarsi "concessi a scadenza" (2013 o 2015) magari si faranno sentire tutte le emittenti che ora stanno su quei mux...:D
Questo mi fa paura... il processo di digitalizzazione dovrebbe terminare nel 2012 e si dovesse parlare di nuovo di ri-assegnazione di frequenze nel 2013... ho paura che non ne verremo più fuori!
 
MyBlueEyes ha scritto:
Questo mi fa paura... il processo di digitalizzazione dovrebbe terminare nel 2012 e si dovesse parlare di nuovo di ri-assegnazione di frequenze nel 2013... ho paura che non ne verremo più fuori!
E' quello che temo anch'io. Il problema sarà l'ordine delle frequenze oltre che delle LCN (piuttosto che il fare prima o dopo lo S.O.) che cambierà purtroppo ancora un sacco di volte. Quindi continuo ad essere sempre più convinto che il calendario attuale degli OFF ormai sia rispettato, ma il PNAF potrebbe subire modifiche quando saremo già AllDigital.
Ciao! ;)
 
MyBlueEyes ha scritto:
Questo mi fa paura... il processo di digitalizzazione dovrebbe terminare nel 2012 e si dovesse parlare di nuovo di ri-assegnazione di frequenze nel 2013... ho paura che non ne verremo più fuori!

Entro il 2013, si spera che le TV locali non vitali siano passate a miglior vita.

Secondo lo studio 2008 di FRT, l'11% delle TV locali non ha nemmeno un patrimonio netto sufficiente a coprire la quota necessaria per il rilascio della concessione.

E col digitale per loro potrà andare solo peggio.
 
già da tempo ho abbandonato LCN e soprattutto la sintonizzazione automatica di tutti i canali.....ora sintonizzo solo i canali che mi interessano e finalmente ho una situazione pulita con al max 15-20 canali.......
 
Con il mio piccolo LCD di LG, posso omettere anche io in qualche modo l'LCN, ovvero quei canali che non mi interessano, li cancello dalla lista, ma rimane comunque l'ordine prestabilita.
 
[QUOTE.Secondo lo studio 2008 di FRT, l'11% delle TV locali non ha nemmeno un patrimonio netto sufficiente a coprire la quota necessaria per il rilascio della concessione.QUOTE]
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Se questo è vero, e non ho dubbi che non lo sia, per quale motivi queste tv trasmettono ancora ?
A questo punto c'è omissione ...
... ci sono gli strumenti (pochi) per sfoltire e non vengono applicati ?
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Claudio
 
salussolanet ha scritto:
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Se questo è vero, e non ho dubbi che non lo sia, per quale motivi queste tv trasmettono ancora ?
A questo punto c'è omissione ...
... ci sono gli strumenti (pochi) per sfoltire e non vengono applicati ?
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Penso che dipenda dal fatto che il capitale sociale viene verificato all'atto del rilascio della concessione (con la documentazione allegata alla domanda) e non in corso di validità della stessa.

E' anche questo un motivo per cui lo switch off è importante: si controllano le finanze (almeno formalmente) e si tagliano i rami secchi non rilasciando le concessioni digitali.

Edit: ho appena controllato e il capitale sociale netto necessario per la domanda è di circa 150.000 euro. E dovrebbero avere minimo 4 dipendenti/soci lavoratori, sempre per legge, mentre lo stesso rapporto FRT dice che un bel po' delle TV locali ha in media 2 dipendenti.

Evidentemente, una volta rilasciata la concessione i controlli (spettanti ai CORECOM regionali?) non vengono più fatti.
 
Ultima modifica:
per quale motivi queste tv trasmettono ancora ?

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perché se cessassero di trasmettere gli scadrebbe la concessione e perderebbero la loro ultima speranza: trovare qualcuno che se le compra.
 
L_Rogue ha scritto:
Penso che dipenda dal fatto che il capitale sociale viene verificato all'atto del rilascio della concessione (con la documentazione allegata alla domanda) e non in corso di validità della stessa.

E' anche questo un motivo per cui lo switch off è importante: si controllano le finanze (almeno formalmente) e si tagliano i rami secchi non rilasciando le concessioni digitali.

Edit: ho appena controllato e il capitale sociale netto necessario per la domanda è di circa 150.000 euro. E dovrebbero avere minimo 4 dipendenti/soci lavoratori, sempre per legge, mentre lo stesso rapporto FRT dice che un bel po' delle TV locali ha in media 2 dipendenti.

Evidentemente, una volta rilasciata la concessione i controlli (spettanti ai CORECOM regionali?) non vengono più fatti.
Questa potrebbe essere una ragione "vera" del perchè tante locali tentano in tutto e per tutto di rimandare il S.O.
Ma detto tra noi: se non hai minimo il capitale e i dipendenti per funzionare come richiesto dal Corecom, sarebbe meglio stare zitti e chiudere :icon_cool:
 
franz1963 ha scritto:
...e lasciare svolgere regolarmente in pace lo S.O. :)

dubito che succederà!!
infondo anche nel caso non potranno avere una frequenza propria, nessuno gli nega di comprare un spazio in un mux ed avere qualche canale lo stesso..
E poi, mi sa che qui un bel po' non dichiara il fatturato reale.
 
gherardo ha scritto:
per quale motivi queste tv trasmettono ancora ?

Perché formalmente sono vive.

Finché non chiudono o non falliscono, possono trasmettere.

sailorman ha scritto:
Ma detto tra noi: se non hai minimo il capitale e i dipendenti per funzionare come richiesto dal Corecom, sarebbe meglio stare zitti e chiudere :icon_cool:

Be', finché c'è possibilità di prendere qualche soldino con i contributi statali e dalla pubblicità locale, anch'io terrei aperto.

Nessuno ha mai detto che fare l'editore televisivo è remunerativo, però una volta che ci hai messo la faccia e i soldi, chiudere è l'ultimo pensiero che può venire a qualunque imprenditore.

Altrimenti non ci sarebbero 2800 fallimenti al mese, come ci dice l'ANSA, con maggiore concentrazione proprio in Lombardia.

Chiudi quando ti obbligano a farlo. :icon_cool:
 
L_Rogue ha scritto:
Entro il 2013, si spera che le TV locali non vitali siano passate a miglior vita.

Secondo lo studio 2008 di FRT, l'11% delle TV locali non ha nemmeno un patrimonio netto sufficiente a coprire la quota necessaria per il rilascio della concessione.
Chiamatemi paranoica ma prevedo un aiuto, magari da parte regionale o statale delle suddette "realtà del territorio" in pericolo. Spero di sbagliarmi :lol:
 
MyBlueEyes ha scritto:
Chiamatemi paranoica ma prevedo un aiuto, magari da parte regionale o statale delle suddette "realtà del territorio" in pericolo. Spero di sbagliarmi :lol:

no mi sa che non sbaglio, il problema è che se da un lato si cerca di tutelare la concorrenza, dall'alro si buttano soldi nel cesso..
Salvare emittenti come Telecupole o ancora come canale italia secondo me non ha veramente senso, e già queste sono grandi!!

I tutti quei fondi li darei ad emittenti come 4rete o ancora come TL, che effettivamente sono tv regionali, ma anche locali e che se avessero più fondi potrebbero esser competitive!!
 
MyBlueEyes ha scritto:
Questo significa che Sky cercherà di accaparrarsi molte delle frequenze delle TV in difficoltà
Affittare spazi su mux altrui lo puo' fare quando vuole (vedi Cielo), invece possedere direttamente un mux prima del 2012 potra' farlo solo attraverso il beauty contest.
L'eventuale mux assegnato dal beauty contest pero' non potra' essere usato per la pay TV per 5 anni.

Dal 2012 potra' invece acquistare da terzi tutti i mux che vuole e farci le pay TV che vuole, sempre che l'AGCOM o il Ministero SE non tiri fuori qualche gabola....

Chissa' che contropartite o condizioni avranno deciso oggi di imporre a Sky per farla partecipare al beauty contest...;)
 
MyBlueEyes ha scritto:
Questo significa che Sky cercherà di accaparrarsi molte delle frequenze delle TV in difficoltà ;)
Meglio canali presi o creati apposta da Sky per il DTT che qualche tv locale.
Speriamo.
:D
 
dal Corriere delle Comunicazioni

Dtt, cambia il Piano frequenze in Lombardia e Piemonte

Agcom va incontro alle richieste delle emittenti locali e con una delibera approvata dal Consiglio (contrario D'Angelo) effettua uno scambio di frequenze nelle aree tecniche denunciate dalle associazioni come più a rischio interferenze
Giro di boa per il nuovo Piano frequenze e il completamento del passaggio al digitale terrestre. Con una delibera approvata giovedì scorso dal Consiglio di Agcom (voto contrario del consigliere Nicola D’Angelo) si sblocca il nodo sull’area 3, ovvero in quasi tutte le province lombarde e piemontesi orientali oltre alle province di Parma e Piacenza) su cui si era consumato un braccio di ferro con le associazioni Frt e Aeranti-Corallo che denunciavano l’insufficienza e la scarsa qualità delle frequenze assegnate all’emittenza locale.

Con la delibera, si legge sul Sole 24ore, vengono stabilite le date per la migrazione al digitale terrestre nell’area 3 (dal 25 ottobre al 26 novembre) e si modifica (con l’assenso del ministero delle Comunicazioni) il Piano frequenze prevedendo uno scambio di frequenze tra le emittenti locali e le nazionali. In particolare il canale 50, originariamente riservato dal Piano frequenze a una rete nazionale, verrà assegnato alle tv locali delle aree tecniche 1, 2 e 3. La rete nazionale userà tre frequenze diverse a seconda delle aree tecniche (24, 28 e 50).


23 settembre 2010 di R.C.

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Claudio
 
salussolanet ha scritto:
Dtt, cambia il Piano frequenze in Lombardia e Piemonte

Agcom va incontro alle richieste delle emittenti locali e con una delibera approvata dal Consiglio (contrario D'Angelo) effettua uno scambio di frequenze nelle aree tecniche denunciate dalle associazioni come più a rischio interferenze
Giro di boa per il nuovo Piano frequenze e il completamento del passaggio al digitale terrestre. Con una delibera approvata giovedì scorso dal Consiglio di Agcom (voto contrario del consigliere Nicola D’Angelo) si sblocca il nodo sull’area 3, ovvero in quasi tutte le province lombarde e piemontesi orientali oltre alle province di Parma e Piacenza) su cui si era consumato un braccio di ferro con le associazioni Frt e Aeranti-Corallo che denunciavano l’insufficienza e la scarsa qualità delle frequenze assegnate all’emittenza locale.

Con la delibera, si legge sul Sole 24ore, vengono stabilite le date per la migrazione al digitale terrestre nell’area 3 (dal 25 ottobre al 26 novembre) e si modifica (con l’assenso del ministero delle Comunicazioni) il Piano frequenze prevedendo uno scambio di frequenze tra le emittenti locali e le nazionali. In particolare il canale 50, originariamente riservato dal Piano frequenze a una rete nazionale, verrà assegnato alle tv locali delle aree tecniche 1, 2 e 3. La rete nazionale userà tre frequenze diverse a seconda delle aree tecniche (24, 28 e 50).


23 settembre 2010 di R.C.

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Claudio

Smepre più MFN, sempre meno SFN...
 
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