Andrea70
Digital-Forum Senior Master
Tivuitalia
Spento il 34 di Tivuitalia da M.Cavo.
Ahi Ahi, brutto segno.
ciao a tutti
Spento il 34 di Tivuitalia da M.Cavo.
Ahi Ahi, brutto segno.
ciao a tutti
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Ciao Andrea70, ormai come è noto Tivuitalia sta chiudendo i suoi impianti ovunque essendo in fase di concordato preventivo fallimentare è purtroppo prossima al fallimento, quello che è successo qui a M.Cavo è già accaduto in moltissime postazioni italiane.Spento il 34 di Tivuitalia da M.Cavo.
Quindi ciò che temevo si sta purtroppo realmente verificando anche per Ies Tv e nello specifico ora si parla anche di Radio Ies, la crisi economica è la causa che purtroppo ho l'impressione che da qui a qualche anno farà chiudere molti operatori locali.
Ricapitolando fino ad ora secondo quanto detto gli operatori regionali in crisi a rischio di chiusura potrebbero essere:
T9, Romauno e Ies Tv.
Quindi la mia opinione è la seguente chi sarà interessato a continuare a sopravvivere dovrà obbligatoriamente consorziarsi con altri e deciderlo di fare nel più breve tempo possibile, chi no invece rottamera' la frequenza e dismettera' i propri apparati abbandonando definitivamente il mercato televisivo; purtroppo ho l'impressione che non saranno solo i tre operatori sopra indicati a rischio di chiusura nel Lazio, noto che salvo casi sporadici la crisi economica è micidiale, spero che molti riescano a sopravvivere, staremo a vedere che accadrà.
Inviato dal mio GT-I8190 con Tapatalk 2
Analisi come sempre puntuale, precisa e inappuntabile.Hai ragione..ahimè! I nodi stanno venendo al pettine e il modo scriteriato e fuori ogni regola in cui si è passati dall'analogico al digitale sta mostrando tutti i suoi limiti e sta procurando sempre più vittime.
A questo proposito citerei quanto dichiarato da Eric Gerritsen, executive vice president communication & public affairs di Sky Italia, che è stato ascoltato in commissione Trasporti della Camera nell’ambito dell’indagine sul sistema dei servizi di media audiovisivi e radiofonici. In sostanza Sky Italia sostiene che al mondo dei media italiano servono regole di principio “semplici, proporzionate e ragionevoli, valide per tutti senza discriminazioni e distorsioni” e soprattutto un intervento per la disciplina delle frequenze televisive.
Il punto focale è questo: la forte anomalia italiana nella gestione delle radiofrequenze. All’inizio dello switch-off, contrariamente agli altri Paesi, le frequenze sono state assegnate ai broadcaster non solo nella misura sufficiente per ospitare i canali terrestri esistenti, ma addirittura secondo un rapporto di 1 a 1 fra il canale e i mux. Senza ragioni oggettive, e senza corrispettivi, per ciascun canale analogico detenuto è stato attribuito un mux digitali ovvero una serie di frequenze tale da trasmettere, secondo la qualità prescelta, fra i 6 e i 10 canali DTT”.
Io l'ho sempre sostenuto che questo modo di gestire le frequenze avrebbe prodotto sfraceli. Dapprima le tv locali, entusiaste nel vedersi decuplicare la capacità trasmissiva, si sono lanciate in assurde, costose, dispendiose ed aggiungerei inutili iniziative editoriali. Ecco nascere le reti raddoppiate, triplicate. Vogliamo dovertirci a fare qualche nome? .. Tutte le declinazioni tematihe delle reti già esistenti: idea tv cinema, idea cartoon, jazz tv, super tre cinema, telestudio live, globo tv 1 e 2, t9 donna, tr56 entertainment (la sora Maria del Tuscolano coma le chiamerà???), le radio locali in tv (ies radio, la voce dei consumatori..), le riesumazioni di Teletuscolo, Gari tv, reteOro 1...5 Roma uno 3,4,5 (volendo salavare l'utilità di romauno2), per non parlare dell'offerta o mò di bouquet televisivo ad alto livello di TeleIn o sl48 che hanno trovato risorse per fare dei canali tematici solo di cartoon, fashion, info, music, r&n, city e pure la versione plus!!!! . Pure il moltiplicarsi di Cantando ballando e ballando Cantando di Rete Italia ha davvero saturato ogni possibile interesse dei telespettatori.
Insomma, quanti soldi spesi e quante risorse sperperati nel moltiplicare dei canali quando la raccolta pubblicitaria, ovviamente, non poteva sostenere queste iniziative.
Hai ragione tu, Corry, le tv locali che vogliono sopravvivere dovrebbero consorziarsi in una o massimo due super station regionali per la produzioni di programmi validi e magari lasciare dei splittaggi locali per raccontare l'informazione locale sul territorio e salvare posti di lavoro.
Io spero tanto che le situazioni di Roma Uno, eccellente realtà locale, di t9, di Iestv si possano superare. Ma non posso non notare ( e vi prego non ditemi che è un caso!!) che le tv che per prime hanno ceduto le armi, hanno chiuso o stanno per affogare, sono quelle che hanno alle spalle dei presunti gruppi finanziatori o proprietari importanti: Caltagirone per T9, Colari (ehm.. stendiamo un velo pietoso) per Roma uno, Garofalo per ies tv.. la stessa Super3 non aveva alle spalle uno sprovveduto, visto che il proprietario era niente popòdimeno che il presidente delle federazione televisoni. Eppure eccole qui, alcune le ricordiamo, altre le vediamo e chissà ancora per quanto.
Coraggio!!
Spento già da diversi giorni il 29 di ITR da Vermicino
In ipotesi che stessero chiudendo significherebbe allora che anche il relay 7Gold sarebbe in difficoltà, cosa che mi auguro che ovviamente non sia.
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Più facile che stiano tentando di spostarlo da vermicino per avere più copertura su roma