Diritti tv, niente accordo per la serie B e gli Europei.
DIRITTI TV, IL PUNTO - Da Repubblica.it ---> La Lega Calcio ha avuto il via libera dall’Uefa ma l’accordo per i diritti della serie B ancora non c’è, e non è detto che ci sia: il torneo cadetto è già arrivato alla settima giornata ma Sky sta chiamando a raccolta le altre tv. La pay tv è disposta a pagare 4 milioni, visto, sostengono i dirigenti, che si "tratta di una questione politica". Ma vogliono che la stessa cifra sia sborsata da Rai, Mediaset e Telecom. Matarrese dovrà fare una volata, se il prossimo venerdì non porta qualcosa di concreto ai presidenti di B sono dolori seri. Non solo: Sky non ha alcuna intenzione di dare 40 milioni alla Rai per alcuni diritti (12 partite in esclusiva) per gli Europei 2008. I tempi sono cambiati e sino al 17 novembre non si sa nemmeno se c’è l’Italia. La Rai ha firmato con l’Uefa un contratto-capestro: 120 milioni e l’obbligo di dare tutte le gare in diretta (ma su che reti?). Colpa della delegazione guidata da Antonio Marano: non parlavano inglese. Ora Sky aspetta: se l’Italia non si qualifica, cosa valgono gli Europei? Tutto fermo anche sul fronte dei diritti tv, di quella legge delega che fa litigare i presidenti. "Oggi nel calcio c’è un gruppo che vuole conservare gli antichi privilegi e il mio terrore è che venga fuori un nuovo gruppo di potere", spiega Maurizio Zamparini, n.1 del Palermo. "Vinceremo la battaglia dei diritti tv collettivi contro le grandi potenze del calcio che vogliono tutto per loro e negano che un campionato più equilibrato sia più bello. Della Valle è un mio alleato contro questo sopruso che persevera nel calcio italiano - continua Zamparini - Non penso lui sia tipo da entrare nella stanza dei bottoni per vincere uno scudetto che non gli compete. Queste cose non possono appagare un imprenditore che ha lavorato tutta la vita. Nello sport se devi vincere devi farlo lealmente. Collettivizzazione comunque è una parola molto brutta, da regime sovietico, io parlerei di equità della distribuzione. Le quattro grandi sono diventate comuniste e a un certo punto a loro la giusta distribuzione non va bene". Zamparini è convinto che in Lega non si troverà mai un accordo, e in questo caso verso ottobre-novembre interverrebbe la Melandri. "Conoscendo l’ambiente da 20 anni dispero che in Lega prevalga l’equità di ragionamento per arrivare alla distribuzione giusta, ma sono ancora più disperato quando penso alle nostre istituzioni e non riesco a trovare quella che faccia le cose giuste. La giustizia comunque non siamo capaci di farla all’interno della Lega". La nuova legge prevede che la "quota prevalente" dei diritti tv debba essere divisa in parti uguali, il resto in base al bacino d’utenza (ma qual è?) e la storia sportiva (più facile da individuare). Non si sa ancora qual è la quota prevalente: il 50%, il 45%, o, come vorrebbero Cellino e c., il 70%? Vedrete che la Melandri (e Lolli) riusciranno a scontentare tutti perché faranno una cosa molto equilibrata. Non solo: fisseranno delle norme talmente ferree, che i furbi e furbetti di turno non potranno guadagnarci nulla. Ci spieghiamo: i soldi in più che prenderanno i club medio-piccoli (siano 5 o 10 milioni di euro all’anno) dalle tv, dovranno essere reinvestiti obbligatoriamente nel calcio. Non potranno essere portati magari a Miami o da qualche altra parte del mondo o girati a qualche azienda di famiglia. Il sistema è semplice: sarà obbligatorio investire quei soldi (in più) sul settore giovanile e sugli stadi, in modo da renderli "televisivamente" più appetibili e più moderni. Ci sarà una specie di licenza, ora allo studio. Così si riequilibrerà il sistema e i nostri club più prestigiosi non perderanno la loro competitività a livello internazionale.
DIRITTI TV, LA POSIZIONE RAI - "Per il 2008 c’è una prospettiva di investimenti sui diritti sportivi pari a 200 milioni di euro". Lo ha detto il direttore generale della Rai, Claudio Cappon, nella conferenza stampa al Prix Italia in corso a Verona. Cappon ha confermato anche l’interesse dell’azienda sulle partite di Coppa Italia ma "c’è un problema di risorse della Rai con le richieste di federazione e Lega" e in merito alla vendita dei diritti di 12 partite europee a Sky il direttore ha detto: "Aspettiamo la decisione della Uefa". Quanto alle ipotesi di acquistare i diritti per la fase finale della Coppa Italia, ancora invenduti, Cappon fa notare: "I diritti sportivi sono stati sopravvalutati negli anni. noi abbiamo interesse a comprarli, ma probabilmente le richieste saranno incompatibili con le nostre risorse".