Sì, ma anche il popolo più ipocrita del mondo se vogliamo, dato che la maggior parte degli italiani si indigna a parole per queste cose e poi puntualmente nel suo piccolo (o nel suo grande, a seconda dei casi) replica alla prima occasione gli stessi comportamenti di chi finisce sulla pubblica piazza. Se invece di lamentarci in ogni momento di ogni cosa (arte in cui siamo i numeri uno assoluti per netto distacco dai secondi) iniziassimo tutti, invece di guardare sempre a quanto è bella l'erba del vicino, a costruire una società migliore con i fatti giorno dopo giorno costruiremmo un paese più vivibile. Invece preferiamo autodistruggerci buttandoci melma addosso per ogni cosa e poi continuare a fare ognuno i nostri comodi.
Per quanto riguarda l'hockey è difficile dire dove stia la verità nella vicenda di cui parlate (quell'intervista a me pare un po' troppo vittimista se devo essere sincero. Senza permettermi di mettere in dubbio le parole della giornalista intervistata la domanda sorge spontanea: possibile che siano tutti gli altri a sbagliare sempre e che solo lei e il suo collega siano le uniche persone sincere e genuine di questo settore?), spiace davvero constatare il disinteresse della televisione italiana per questo sport, ormai relegato a disciplina di nicchia tra le discipline di nicchia e con l'unica finestra del campionato italiano sulla Rai.