Tutti. Li ho letti tutti ed eran migliaia. Grazie per ogni vostro singolo commento. La NBA disease , la nostra malattia, è difficile da spiegare a quelli che non ce l'hanno.Sono però arrivato a un punto della mia vita professionale , e forse non solo di quella, dove devo girar pagina. E' successo tutto in poche ore ,come quasi sempre in questi casi. L'opportunità che mi da sky,inattesa e imprevedibile e che nel mio caso dura da febbraio a luglio, non posso lasciarla andare. Flavio , che due o tre partite di livello le ha commentate nella vita comprese varie NBA Finals, mi ha detto che quello che ha provato alle Olimpiadi di Londra non si può comprendere se non l'hai vissuto ed è stato -da grande qual'è- il primo a dirmi di non buttare questa volta la maglia dopo la prima giornata.
Non vado a parlare di calcio giocato,non spetta a me. Se gioca la Colombia, non son tenuto a mostrarvi come stanno in campo Teo, James e Falcao, ma semmai a provare a spiegarvi come il calcio cafetero sia uscito dallo scacco del narcotraffico. E ,se ho un dubbio, ho il pass per andare a chiarirmelo di persona.
Ovvio che the disease non possa passare, non ci sono antidoti. L'altra mattina alle 5.10 antimeridiane quando sul tiro di Collison s'è consumato il miglior quarto della storia dei Clippers, non ero propriamente padrone di me.
Devo farmi venire qualche idea per contribuire anche quest'anno, anche se in un contesto diverso. Ci stiamo lavorando. E poi, ad esempio, il mio contratto prevede anche tre narrazioni col format"Federico Buffa racconta". Una va in onda domenica sera e riguarda Platini. Ne mancan due. Natale con Michael Jordan?
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Il neretto spero che faccia chiudere queste polemiche,mi dispiace ma capisco il ragionamento che fa Buffa..