Giovanni Bruno*, una Serie B senza prece*denti, che per blasone regge il confronto con la A, quasi la raggiunge per numero di scudetti.
«Le ragioni sono ovvie, non è un caso se all’inizio della stagione non si par*lava di Serie B ma di A2, o Prima Divisione. È chiaro che Juventus e Napoli hanno dato un contributo decisivo in chiave di bacini d’utenza, ma non dimentichiamo Bologna, Genoa, gli scu*detti fioccano».
Voi di Sky l’avevate ca*pito, avete preso tutti i diritti.
«Avevamo deciso di re*stare alla finestra, conti*nuando però a seguire le “nostre” squadre, appun*to Juventus e Napoli. Poi abbiamo visto margini di manovra con la Lega e abbiamo deciso l’investi*mento ».
Presumibilmente, Ju*ventus, Napoli e una ter*za squadra di grande bla*sone non ci saranno il prossimo anno. Pericolo disinteresse
« Magari la B perderà qualche titolo, la bacheca virtuale sarà meno ricca di scudetti e coppe, ma io sono convinto che il suc*cesso e l’interesse del torneo continueranno. E noi ci stiamo lavorando. Non si può dire che il cal*cio era bello 20 anni fa, senza immagini in diret*ta. La B è interessante e seguita anche perché gli appassionati possono ve*dere le partite, vivere la frenesia della partita an*che da casa. Anche per questo un campionato è interessante. Quindi, se la B resterà al sabato, con un proprio spazio e una propria identità, l’impor*tanza del torneo non ver*rà sminuita» .
La ricetta?
«Dal punto di vista del*la produzione televisiva: collocazione attuale, sen*za sovrapposizione con la A, anticipi e posticipi, creazione di un pre-even*to e di un post-evento».
(CorSport)