E dai ragazzi, basta con 'sta storia dei collegamenti telefonici dal parterre... chi se ne frega se usano il telefono invece che una regia dedicata, vogliamo mica paragonare una medaglia olimpica (e una vera campionessa, frenata solo dagli infortuni) che fa ricognizione con le sue ex compagne, è attiva sulle frequenze radio della nostra nazionale durante la gara e prende al volo nel parterre gli italiani poco dopo l'arrivo con domande sensate, con una protovalletta romana (o simili) catapultata sulla neve per caso a godersi i centri benessere degli alberghi di lusso a spese del nostro canone, che sarebbe stato lo standard della televisione pubblica?
Pur con la pochezza di mezzi messa in campo da Sky in quest'ultima (ahinoi) occasione olimpica, la qualità è senza paragoni! Cinque feed olimpici in hd, commentatori entusiasti e preparati (Vanzini, Ambesi, Bonzi, Nicolodi, Zoran Filicic, ma anche lo stesso Pierantozzi nel fondo o Freri nelle discipline artistiche, sono una squadra eccellente che, pur commentando da Milano, rende assolutamente godibile ogni cronaca), approfondimenti interessanti come Olympic Room e terzo tempo, ben diversi dai cialtroneschi varietà guidati dai Galeazzi o Mazzocchi di turno, rendono evidente la più grande differenza tra queste edizioni olimpiche e tutte le precedenti: libertà di scelta, passione e competenza, questi gli ingredienti vincenti di Sky.
Quanto li rimpiangeremo dal 2016 in poi, anche considerando che pagare fior di milioni per i diritti delle immagini in alta definizione prodotte dall'OBS e mandarle in onda in streaming internet (con le connessioni italiane) o su RaiSport 1 o 2, sarebbe comunque uno spreco clamoroso.
Peraltro finora sono Giochi bellissimi, oltre le più rosee aspettative sull'organizzazione dei russi, godiamoceli finché dura!