Ciaolo
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Non so quante TV locali ci siano in totale.barcl ha scritto:Se tolgono la fetta 61 - 69 sei sicuro che in Puglia ci sia posto per tutti ?
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Non so quante TV locali ci siano in totale.barcl ha scritto:Se tolgono la fetta 61 - 69 sei sicuro che in Puglia ci sia posto per tutti ?
In Puglia, ci sono una quarantina di emittenti regionali/provinciali/locali, ma ovviamente non a tutte spetta una frequenza di livello regionale; quindi alcune frequenze saranno condivise per emittenti di livello provinciale e locale, ciascuna potendo trasmettere nell'attuale area di copertura. Forse, le frequenze disponibili alle locali sono appena poco inferiori alle necessità, ma spesso sono frequenze assegnate in via prioritaria ai Paesi oltre-Adriatico.Ciaolo ha scritto:In Puglia le private sono pronte, c'è chi ha puntato molto sul digitale terrestre e fa anche spot dedicati, e c'è anche chi ha già convertito le sue trasmissioni, per non parlare dei test notturni che ci sono da anni.
L'errore è metterci dopo quelle regioni in cui le locali non vogliono fare lo switch-off.
Corry744 ha scritto:Non si può fare quanto dici, in quanto le frequenze dei canali nazionali devono sottostare ad un preciso piano di frequenza già stabilito da qualche anno e devono trasmettere tutte in isofrequenza
Non fa una piega e ciò è un'ulteriore dimostrazione del fatto che NON E' ASSOLUTAMENTE VERO che certe regioni effettuano lo switch in ritardo in quanto collocate nel Sud Italia, perciò è inutile assumere toni vittimistici (senza contare la Liguria, che al Sud non è e che per ora risulta la più penalizzata di tutte!)...EliseO ha scritto:Ma il punto cruciale è proprio che quanto più pronte le emittenti non nazionali possono essere, tanti più investimenti hanno fatto, tanto più temono di restare con un pugno di mosche in mano. L'errore non è stato metterci dopo quelle Regioni in cui le locali non vogliono fare lo switch-off, perchè le locali di tutte le Regioni, ora che è venuta a galla la faccenda delle frequenze 61-69, si stanno impuntando per far valere i loro diritti. E questo sta rallentando il tutto.
Che poi, nel caso della Puglia, siamo stati penalizzati dall'anticipazione di Toscana e Umbria che ci hanno scalzato, è dovuto al fatto che in origine i calendari sono stati fatti coi piedi, non tenendo conto di più stringenti problematiche interferenziali, inizialmente ignorate o quantomeno sottovalutate.
Tornando alla questione delle tv locali, si dirà che è tutta una questione di soldi. Ebbene sì, la faccenda va vista tutta e solamente in un'ottica giuridico-aziendale. Perché, uno degli asset di maggior rilievo delle imprese televisive, è proprio l'avere in concessione d'uso una propria frequenza, che se riconosciuta anche in modalità DTT, ha una sua preservazione e valorizzazione; mentre se sei costretto a consorzi o ad essere ospitato altrove o ad accontentarti di briciole di indennizzo, è un asset il cui valore si annulla. dato che siamo in sistema economico-giuridico "di mercato" (diciamo così), sono questi i ragionamenti che contano e possono dare manforte a pretese giuridiche. La questione dei contenuti trasmessi è irrilevante, perchè non ci sono norme che impongono regole qualitative o vincoli ai contenuti trasmessi. E' soltanto in quest'ottica che bisogna ragionare.
[...]
Questi sono i ragionamenti sensati da fare, perchè alle locali non gliene frega niente di essere pronte a trasmettere in DTT, se poi i loro interessi patrimoniali sono sacrificati sull'altare di altri interessi patrimoniali, ben più grossi, di soggetti quali Mediaset, in primis. E' una lotta che ha le sue giustificazioni, anche dal punto di vista strettamente giuridico/patrimoniale. Senza mettere in campo aspetti occupazionali o di pluralità (almeno potenziale) di voci concorrenti
AG-BRASC ha scritto:
E il bello è che tutto ciò creerà non poche complicazioni anche nelle aree già switchate...![]()
barcl ha scritto:Se tolgono la fetta 61 - 69 sei sicuro che in Puglia ci sia posto per tutti ?
EliseO ha scritto:Questi sono i ragionamenti sensati da fare, perchè alle locali non gliene frega niente di essere pronte a trasmettere in DTT, se poi i loro interessi patrimoniali sono sacrificati sull'altare di altri interessi patrimoniali, ben più grossi, di soggetti quali Mediaset, in primis. E' una lotta che ha le sue giustificazioni, anche dal punto di vista strettamente giuridico/patrimoniale. Senza mettere in campo aspetti occupazionali o di pluralità (almeno potenziale) di voci concorrenti
ma le nazionali ne hanno di più... già ora 4 Rai, 4 Mediaset, 3 Telecom, 2 L'espresso, 1 D-Free fa 14; aggiungici le 5 del beauty-contest, diventano 19. In alcune regioni toglici quelle riservate agli stati confinanti, alla fine per le locali ne restano 11 se va bene, 3 o 4 se va male.eduardo1982 ha scritto:Allora tutto pero' deve avere un limite e questo limite lo deve stabilire lo Stato.
Togliendo le frequenze 61-69 restano in pratica disponibili, in banda UHF, 30 canali. Asseganare 18 alle locali e 12 alle nazionali non mi sembra una divisione che penalizzi le locali in generale.
Ciao
Bluelake ha scritto:aggiungici le 5 del beauty-contest, diventano 19. In alcune regioni toglici quelle riservate agli stati confinanti, alla fine per le locali ne restano 11 se va bene, 3 o 4 se va male.
Ciao Poynting76, perchè secondo te non devono essere contate le frequenze della III Banda Vhf?Poynting76 ha scritto:Mi sa che il VHF non lo devi contare.
eduardo1982 ha scritto:Ma ci sono anche i canali in VHF che di solito sono assegnati a MUX nazionali.
In totale i MUX disponibili sono 48 (8 VHF e 40 UHF)
18 alle locali
19 alle nazionali
1 Europa 7 (DVB-T2)
totale 38 utilizzate
Praticamente e' 50-50.
Riservare il 50% dello spettro disponibile alle realta' locali non mi sembra poco.
Ci sono poi altri 10 canali che non so a cosa servano (dvb-h, test?)
Perchè a Roma, sul ch. 25 c'è un mux RAI che dovrebbe essere transitorio, ma che potrebbe pure restare se alla RAI sarà assegnata questa frequenza qualora vincesse il beauty-contest. Inoltre, sono già stati attivati 2 mux nazionali (si dice: sperimentali, ma che io temo siano definitivi) su 2 frequenze del beauty-contest: il 58 per il mux Mediaset 6 e il 54 per il mux TIMB4.Poynting76 ha scritto:Poi scusa, come fanno a Roma a esserci 20 frequenze occupate da mux nazionali se ad oggi (includendo anche il DVB-H) i mux nazionali sono solo 17?
EliseO ha scritto:.....In alcune Regioni come Abruzzo, Molise, Basilicata, forse Calabria ed altre più piccole, sono sufficienti. Ma non sempre è così: il caso di Roma è eclatante perchè tutte le frequenze dal 61 al 69 sono in qualche modo occupate......
Perchè devi escludere il VHF ????Poynting76 ha scritto:Mi sa che il VHF non lo devi contare.
Poi scusa, come fanno a Roma a esserci 20 frequenze occupate da mux nazionali se ad oggi (includendo anche il DVB-H) i mux nazionali sono solo 17?
Corry744 ha scritto:Ciao Poynting76, perchè secondo te non devono essere contate le frequenze della III Banda Vhf?![]()
Se ti riferisci al fatto che in Italia c'è qualche zona dove si riceve esclusivamente il segnale Dtt dalle bande IV e V Uhf puoi anche aver ragione ma in linea di massima in generale va conteggiata anche la III Banda Vhf.![]()
No non è cosi... si lasciava la I banda VHF ma la III si userà eccome e non solo per la RaiPoynting76 ha scritto:In merito all'occupazione della III banda, ricordo con certezza di aver letto da qualche parte (forse proprio qui sul forum) che, a regime, il DTT sarebbe rimasto esclusivamente in IV e V banda, lasciando in VHF esclusivamente un multiplatore Rai, oltre ovviamente a quello di Europa 7.
Se non è così o se ricordo male, mi scuso.
@Eliseo e Andrea1P:
Grazie per le delucidazioni sulla situazione dei mux a Roma.![]()