Si "accontentino" di fare gli editori, invece di volere occupare una intera frequenza (risorsa pubblica non illimitata) con 6 doppioni di canali inguardabili, con l'obiettivo non dichiarato di poterle rivendere al migliore offerente guadagnando sulla rendita di posizione.
C'e' un gruppo televisivo in Toscana che sta occupando tre frequenze analogiche: non e' che pretendera' tre frequenze digitali per questo?!
Sulle tempistiche personalmente direi a questa associazione che non ci vengano a prendere in giro: tutte le tv ormai stanno facendo test di trasmissione DTT da anni, e se ancora non si sono attrezzate per farlo probabilmente denotano una struttura inadatta a stare sul mercato, e dunque non meritevole di licenza di trasmissione.
Basta con questi "nostalgici" personaggi che frenano qualsiasi innovazione per voler mantenere la propria rendita di posizione, e che infischiandosene degli accordi internazionali e del lavoro che lo switch off generera' ad antennisti, produttori e commercianti di elettronica, vogliono congelare la situazione degli anni 80.