Via libera al calendario definitivo degli switch off 2011-2012 (update 17/04/12)

non ha senso per una tv locale con un numero esiguo di dipendenti tenere accesi 3-4 canali,magari che replicano i programmi trasmessi dal più importante,oppure tenere accesi canali che dopo la mezzanotte fanno vedere le "signorine" discinte,o che fanno televendite di prodotti fasulli,e comunque al governo non importa un fico secco dell'italia di serieB che verrà lasciata al suo destino,ma non pensate che nelle aree del nord già all digital sia tutto rose e fiori,ho degli amici a bologna che hanno numerosi problemi specialmente con la visione dei tg3 regionali dell'emilia romagna,ed altre reti,che in analogico si vedevano ed in digitale "magicamente" sono sparite. ammiro molto paesi evoluti come la francia che se decidono una data per il passaggio è quella e basta senza se e senza ma...ma noi siamo nella repubblica del "1,2,3, e che caxxo me ne frega a me...":5eek:
 
Stefano91 ha scritto:
Non per fare sempre il pessimista guastafeste, ma quest'anno sembra evidente che non vogliano far switchare nessuno.... Ad 80 giorni non hanno ancora fatto uscire il calendario in gazzetta ufficiale... Mentre la manovra che interessa a loro è stata pubblicata il giorno stesso della decisione..
Il calendario che è uscito (assurdo, Marche senza Abruzzo) è stato fatto solo per far vedere che fanno qualcosa agli operatori mobili....

Analogico tutta la vita!! :lol: Per il digitale viva tivùsat...:D
 
L_Rogue ha scritto:
Beh, devo dire che non condivido affatto. ;)
capita :) ;)

Già prima dello switch off le televisioni locali di una certa utilità erano veramente in numero esiguo. Dopo lo switch off la qualità attuale è così infima che è ormai un mese che ho completamente cancellato tutte le TV locali.

Mi disturbavano quando facevo zapping coi tasti + e -. :eusa_whistle:

Il nocciolo del problema, come ben si è capito, sono l'indennità di buonuscita per l'avviamento aziendale e lo status di operatore di rete.

Per la prima, confrontandola con gli affitti di locali aziendali normali che prevedono una buonuscita pari a 18 mensilità d'affitto (legge 392/78) e con i ridicoli fatturati di moltissime TV locali, molto ben delineati negli studi della loro associazione FRT, i 240 milioni previsti come massimale d'indennizzo mi sembrano più che adeguati.

Sulla seconda questione, c'è da farsi una bella domanda: perché lo status di operatore di rete dovrebbe spettare a tutti gli editori locali? Se lo scopo è affittare banda a terzi, non sarebbe meglio che gli operatori di rete fossero nuove aziende nazionali più grandi e con più risorse per stare sul mercato del lavoro?

Si vuole l'informazione regionale? Rai3 esiste proprio per questo e hanno già combinato un casino con le frequenze per darne una diversa alla RAI in ogni regione proprio per lasciare sopravvivere questa particolarità.

Si vuole l'informazione locale privata? Benissimo. Visto che la risorsa da utilizzare (le frequenze) è limitata, si mettono paletti e si alzano asticelle affinché chi vuole fare l'operatore locale sia un soggetto aziendale serio e di una certa affidabilità.

Ciò non è niente di nuovo. Io lavoro nell'ambito degli autoservizi e chiedono garanzie e fidejussioni belle alte solo per farti iniziare l'attività, per non parlare della sua continuazione, che richiede licenze a più livelli.

Il taglio delle locali inutili avrebbe dovuto essere fatto molti decenni fa, liberando frequenze per nuovi operatori nazionali. Se proprio non si possono avere nuovi ulteriori operatori nazionali, per una serie di ragioni, che almeno si liberi l'etere da una quantità notevolissima di fuffa televisiva per dare spazio ad altri servizi che personalmente utilizzo molto di più. :icon_cool:
non me la sento di valutare le emittenti in base a quello che offrono adesso nei loro mux. mi ricordo che l'anno scorso c'era un diffuso ottimismo in generale, si leggevano di idee e progetti, fatti di canali davvero interressanti. sentiment che si è piuttosto rapidamente affievolito dai vincoli imposti da decreti legge estremamente penalizzanti, uno su tutti l'impossibilità per le locali di ospitare canali nazionali nei loro mux, cosa che avrebbe aperto tantissimo il mercato televisivo del dtt, e che avrebbe permesso a quegli operatori locali di introitare parecchio dalla banda messa a disposizione valorizzandola, che poteva anche essere una forma per avere la liquidità per avviare anche progetti autoprodotti di livello, e rilanciare questo mercato in fase stagnante, in cui la crisi più in generale economica, porta gli imprenditori a fare molta più attenzione nel dove investire i propri capitali, e così ci troviamo con un dtt veramente povero nel contributo a livello qualitativo offerto dalle locali. questa politica di soffocamento delle locali è stata fatta perchè c'era il serio pericolo che una piattaforma tenuta piuttosto agevolmente sotto controllo, senza queste restrizioni avrebbe permesso a delle schegge impazzite locali, di crearsi in tempi rapidi dei mini-imperi televisivi, che avrebbero reso a quel punto impossibile il controllo complessivo di questa piattaforma.

sui 240 milioni di indennizzo complessivo, credo sia sbagliato analizzare la questione e ritenere sufficiente questa cifra basandosi sul fatturato delle emittenti, perchè avere un proprio mux ha un valore quasi inestimabile da questo punto di vista, perchè puoi prendere introitare annualmente dai contratti di affitto con soggetti terzi, oltre ad avere materialmente una banda tua, che ti permette, volendo, di fare progetti espansionistici importanti senza dover chiedere permesso a nessuno, e la possibilità di risparmiare dal dover andare in affitto su mux esterni. insomma, è la stessa differenza tra avere una casa di proprietà e quella di andare in affitto, che non mi sembra una differenza facilmente stimabile nella quota risarcitoria.

a questo va aggiunto che in ogni caso la valutazione se accettare o meno questa somma, deve essere fatta dalle emittenti nella maniera più libera possibile, e non evitando prima qualsiasi forma di dialogo che avrebbe permesso il confronto delle parti, e poi mettendole con le spalle al muro minacciandole di liberare in maniera coatta e senza più remunerazione risarcitoria per i disobbedienti, non è questo il modo di affrontare la questione. questa si chiama imposizione ricattatoria, non opzione facoltativa, e questo in uno stato dell'UE non dovrebbe essere un metodo tollerato.

per il resto concordo con quello che hai detto. l'emittenza locale è una esclusiva tutta nostrana con questa forma di proliferazione, e capisco anche che nel complesso adesso non sia più così facile metterci le mani su questa materia, però un occasione c'è stata ed è passata davanti agli occhi di tutti senza che nessuno la cogliesse, ovviamente mi riferisco al masterplan e allo switch off che doveva essere la dogana dell'emittenza locale, e adesso mi sembra di nuovo già tardi per fare qualcosa di concreto e di fortemente selettivo
 
Ultima modifica:
errebi ha scritto:
Si può discutere del fatto che le nazionali hanno avuto troppo. Lo penso anch'io.
Ma questo non giustifica la richietsa delle tv private.

La legge proposta garantisce a tutte le private la trasmissione del proprio canale. Come succede con l'analogico.

Ma loro ne vogliono 6 di canali. E cosa ci mettono?
La frequenza è data in concessione non è di proprietà delle tv private. E se adesso la tecnologia cambia ci si deve adeguare.

Capisco che si lamentino le tv private alle quali è stata concessa una frequenza ed ora viene tolta. Ma proprio non capisco le proteste delle tv delle aree analogiche.

Hanno già fatto degli investimenti? Io non ci credo. Ma questo non importa. Mandiamo la finanza a spulciare i bilanci di tutte le TV che dichiarano di avere fatto investimenti e vediamo cosa succede.

Il fatto che un governo eserciti il proprio diritto di emanare leggi non penso che sia "prova di regime". Anzi il problema dei nostri governi è proprio la mancanza di decisione.


Quoto pienamente!
 
CHRIS 86 ha scritto:
abbiate pazienza.

ma come fate a dire certe cose?

non fate di tutta l'erba un fascio. ci sono anche ottime tv locali che sono massacrate da decreti legge che ne impediscono in maniera volontaria la crescita, in modo che non possano essere competitive.

c'è una questione frequenze LTE su cui mai nessuno si è degnato da parte del Ministero di affrontare la questione e di dare delle risposte alle parti in causa, e adesso viene fuori il discorso della liberazione coatta per i disobbedienti, con metodi di stampo dittatoriale

io capisco la vostra volontà che vengano fatti al più presto questi switch off, ma qui siamo di fronte a diritti lesi e calpestati in maniera invereconda, e noi dobbiamo comunque essere dalla loro parte

non riusciranno ad ottenere niente neanche questa volta probabilmente, perchè di fronte ha un muro fatto di propri meri interessi economici dalla vendita delle frequenze LTE, senza che a nessuno gliene sbatta qualcosa di quello succederà a chi c'era in maniera legittima su queste frequenze, e che già si era visto da situazioni molto diverse in analogico, si è trovato sbattuto su queste frequenze dal Masterplan, senza che ci fossero delle motivazioni valide, visto che non si è assolutamente rispettata la situazione precedente dell'analogico, e sono state create delle disequanimità pazzesche, che hanno messo nel baratro chi in analogico aveva delle situazioni frequenziali tranquille.

quindi non siate egoisti, ma ragioniamo almeno noi da italiani e da persone civili, non appoggiando e ne tantomeno sostenendo in nessun modo i metodi da regime che è pronto ad attuare il Ministero


Saranno ottime per la tua realtà!!!

Le valutazioni dipendono dalle realtà...voi probabilmente viveve in una località o città chiamala come vuoi dove probabilmente le tv locali vi tornano utili. A parer mio e parlo per la regione Marche se non ricordo male ci sono 9 emittenti locali o interprovinciali che se le metti tutte insieme forse ne fanno una buona. Ricordatevi che della frequenza sti signori ne hanno goduto a pieno e anche per troppo tempo. Ormai si è ben capito e lo dico da 7-8 mesi che è solo una questione economica, una sorta di liquidazione perchè molte emittenti locali non hanno la forza produttiva ne economica e quindi non potendo diventare operatori e rimasto solo sto giochetto da fare. Lo hanno capito anche i bambini e mi venite a dire che lo stato una volta per tutte non deve darci un taglio??? Deve continuare a farsi ricattare dalla confederazioni o associazioni varie? Queste cose succedono solo in Italia, la Repubblica delle banane, dove si deve garantire falsa democrazia con le tasche del contribuente e l' ultima manovra finanziaria te lo conferma. Sarà come dite voi ma fermatevi un attimo a riflettere. Ma beati voi veramente!!!
 
CHRIS 86 ha scritto:
non me la sento di valutare le emittenti in base a quello che offrono adesso nei loro mux. mi ricordo che l'anno scorso c'era un diffuso ottimismo in generale, si leggevano di idee e progetti, fatti di canali davvero interressanti. sentiment che si è piuttosto rapidamente affievolito dai vincoli imposti da decreti legge estremamente penalizzanti, uno su tutti l'impossibilità per le locali di ospitare canali nazionali nei loro mux, cosa che avrebbe aperto tantissimo il mercato televisivo del dtt, e che avrebbe permesso a quegli operatori locali di introitare parecchio dalla banda messa a disposizione valorizzandola, che poteva anche essere una forma per avere la liquidità per avviare anche progetti autoprodotti di livello

Questo, al limite, poteva e può essere ancora un vincolo intelligente di reinvestimento degli utili da affitto di banda, magari rendendo i reinvestimenti deducibili, anche se in questo periodo in cui segano nella finanziaria tutte le deduzioni generali, sarebbe un po' dura far digerire quelle per le TV locali.

Però, in periodo di crisi, anziché mettere un mediatore privato nello sfruttamento della frequenza e della banda, tanto vale che i soldi li prenda direttamente lo stato visto che il bene da sfruttare è pubblico, non ti pare?

Tanto per dire, io non sono favorevole nemmeno all'allungamento delle concessioni sul demanio costiero.

senza queste restrizioni avrebbe permesso a delle schegge impazzite locali, di crearsi in tempi rapidi dei mini-imperi televisivi, che avrebbero reso a quel punto impossibile il controllo complessivo di questa piattaforma.

I problemi del mercato pubblicitario locale e nazionale sono noti a tutti e sappiamo bene che non ci sono soluzioni in vista molto favorevoli alla concorrenza.

Comunque, l'UE si interessa della concorrenza a livello nazionale e non locale, e se avesse avuto qualche cosa da dire in merito allo switch off, al beauty contest e alla distribuzione delle frequenze locali, l'avrebbe sicuramente fatto.

CHRIS 86 ha scritto:
sui 240 milioni di indennizzo complessivo, credo sia sbagliato analizzare la questione e ritenere sufficiente questa cifra basandosi sul fatturato delle emittenti, perchè avere un proprio mux ha un valore quasi inestimabile da questo punto di vista, perchè puoi prendere introitare annualmente dai contratti di affitto con soggetti terzi, oltre ad avere materialmente una banda tua, che ti permette, volendo, di fare progetti espansionistici importanti senza dover chiedere permesso a nessuno, e la possibilità di risparmiare dal dover andare in affitto su mux esterni. insomma, è la stessa differenza tra avere una casa di proprietà e quella di andare in affitto, che non mi sembra una differenza facilmente stimabile nella quota risarcitoria.

Il discorso che stai facendo si è ripetuto, pari pari, quando ci sono state le liberalizzazioni delle licenze commerciali. Il giorno prima, il trasferimento delle licenze aveva un valore discretamente alto, il giorno dopo non ne aveva più.

Stesso discorso sta avvenendo ora in Grecia con le licenza per il trasporto merci che vengono trasmesse per via ereditaria tanto è difficile ottenerne una.

Ma la stortura, dal punto di vista del mercato, non è il nuovo sistema, ma l'antecedente che creava valore in un atto della Pubblica Amministrazione quale è una concessione, anziché nell'attività che tramite tale concessione si dovrebbe sviluppare.

Il capitale d'investimento lo devi avere prima di entrare sul mercato e non creartelo approfittando della chiusura dello stesso e della difficoltà di entrarvi per un nuovo operatore.


In pratica si vorrebbe replicare in piccolo quanto per altra via si rinfaccia ai grandi player, cioè il mantenimento dello status quo degli operatori esistenti, anche di ridottissime dimensioni.

CHRIS 86 ha scritto:
a questo va aggiunto che in ogni caso la valutazione se accettare o meno questa somma, deve essere fatta dalle emittenti nella maniera più libera possibile, e non evitando prima qualsiasi forma di dialogo che avrebbe permesso il confronto delle parti, e poi mettendole con le spalle al muro minacciandole di liberare in maniera coatta e senza più remunerazione risarcitoria per i disobbedienti, non è questo il modo di affrontare la questione. questa si chiama imposizione ricattatoria, non opzione facoltativa, e questo in uno stato dell'UE non dovrebbe essere un metodo tollerato.

Ai milioni di commercianti che si sono ritrovati da un giorno all'altro con licenze che non valevano più nulla all'atto della liberalizzazione non hanno chiesto un bel niente. :evil5:

In verità, si fa tanto chiasso su questa faccenda, perché B. con la sua M. è il più grosso player privato sul mercato e appare più che evidente che qualche problema lo crea.

Non ci fosse stata questa problematica, probabilmente si sarebbe andati avanti con la piena liberalizzazione e con l'abbattimento completo del valore delle concessioni, come avvenuto in tanti altri settori.
 
EliseO ha scritto:
Comunque, su un mux più di 7 canali, con una qualità decente, non ci possono stare. Il ch.60, poi, è già assegnato ad un mux TIMB. Ma ci sono comunque frequenze libere non assegnate a tv nazionali.
Ma è stato già detto più volte che è stata predisposta una procedura che prevede la formulazione, a livello regionale, di graduatorie sulla base di tutta una serie di parametri come il n° di dipendenti, la situazione di bilancio, la storicità di trasmissione, etc............ Le emittenti che si troveranno alle prime posizioni (fino al numero massimo di frequenze disponibili per le locali), si vedranno assegnare una loro frequenza e potranno essere operatori di rete a tutti gli effetti. Le emittenti che si trovano nelle posizioni più basse della graduatoria, devono accontentarsi di farsi ospitare nei mux degli operatori di rete locali. Però, le emittenti locali contestano questo procedimento (e dal loro punto di vista, hanno tutte le loro buone ragioni): la questione è anche e soprattutto economico-patrimoniale perché la frequenza è uno dei principali asset immateriali delle imprese televisive e vedersi perdere questo valore, non è una cosa che fa piacere: è come se a voi lo Stato vi privasse di una parte del vostro patrimonio:
che so, ad esempio: un appartamento, dandovi in cambio un misero risarcimento monetario, pari a 1/10, 1/5 del valore di mercato - è questo che molti di voi non capiscono- Mentre, da questo punto di vista, i colossi nazionali, non hanno subito nessun depauperamento; anzi si sono viste quasi-raddoppiare, le frequenze disponibili a livello nazionale.
Ciao


Eliseo se mai entrato all'interno di una emittente locale??? Se no vai prima e poi magari ci fai sapere. Grazie!
 
Nosky69 ha scritto:
Saranno ottime per la tua realtà!!!

Le valutazioni dipendono dalle realtà...voi probabilmente viveve in una località o città chiamala come vuoi dove probabilmente le tv locali vi tornano utili. A parer mio e parlo per la regione Marche se non ricordo male ci sono 9 emittenti locali o interprovinciali che se le metti tutte insieme forse ne fanno una buona. Ricordatevi che della frequenza sti signori ne hanno goduto a pieno e anche per troppo tempo. Ormai si è ben capito e lo dico da 7-8 mesi che è solo una questione economica, una sorta di liquidazione perchè molte emittenti locali non hanno la forza produttiva ne economica e quindi non potendo diventare operatori e rimasto solo sto giochetto da fare. Lo hanno capito anche i bambini e mi venite a dire che lo stato una volta per tutte non deve darci un taglio??? Deve continuare a farsi ricattare dalla confederazioni o associazioni varie? Queste cose succedono solo in Italia, la Repubblica delle banane, dove si deve garantire falsa democrazia con le tasche del contribuente e l' ultima manovra finanziaria te lo conferma. Sarà come dite voi ma fermatevi un attimo a riflettere. Ma beati voi veramente!!!
ma infatti certe locali che fanno solo speculazione, non certo televisione, andavano tagliate già da un bel po' di tempo. ed è questo il problema, lo Stato che tu difendi, ha fatto accumulare tutto, problema su problema, grazie ad un menefreghismo totale, e adesso tutti i nodi inevitabilmente vengono al pettine. ma adesso non si possono voler risolvere i problemi buttando via anche il bambino insieme all'acqua sporca...

e con metodi decisamente poco ortodossi...

è chiaro che adesso la situazione è veramente intricatissima visto il punto a cui l'hanno fatta arrivare, ed è altrettanto chiaro che le associazioni delle tv locali, si trovano a difendere gli interessi di una categoria dove c'è dentro di tutto, ma non è colpa loro se chi doveva non ha fatto dei filtri che avrebbero spazzato via dall'etere televisivo del terrestre parecchia di questa immondizia. un esempio: proviamo a fare un bel decreto legge in cui è vietato fare accordi di ritrasmissione di canali satellitari e di trasmissione di programmi di lottologia cartomanzia, linee erotiche ecc. di tutti questi ciarlatani e truffatori che bazzicano in questo sistema. vuoi vedere come nel momento stesso in cui parte una legge del genere, queste pseudo società di cialtroni chiudono bottega il giorno stesso, e quanti di questi imprenditori di vari rami, che si improvvisano pseudo-imprenditori televisivi prendendo il business televisivo come sistema speculativo per imbottire le proprie tasche, pagandosi in pratica solo un buon tecnico che passa il giorno a smistare segnali satellitari di questi canali... ma che è tv questa?

però a fianco a questi, ci sono anche i cornuti e mazziati, che sono gli imprenditori che vogliono fare tv di qualità investendoci sopra, e che si vedono il più delle volte i bilanci in rosso per questo, mentre in questo mercato completamente drogato, gli speculatori fanno cassa e attivi da paura...

e questi cornuti e mazziati solo perchè hanno la sfiga di essere dentro ad un gruppo dove c'è dentro di tutto, devono sparire anche loro senza che ne abbiano colpe ?

riflettiamoci su veramente...
 
Nosky69 ha scritto:
Eliseo se mai entrato all'interno di una emittente locale??? Se no vai prima e poi magari ci fai sapere. Grazie!
No, nessuna emittente locale :D
 
EliseO ha scritto:
No, nessuna emittente locale :D

Allora vai e ti renderai conto! Dire che molte sono a conduzione familiare stile osteria :D :D :D è poco.....poi comunque è doveroso dire che ci sono quelle degne del nome di operatore. Diciamo che stiamo sotto la soglia del 40% per quelle degne la restante percentuale dovrebbero consoziarsi. Io dico che è l'unico modo per sopravvivere e salvare il salvabile. Bye bye
 
Nosky69 ha scritto:
Allora vai e ti renderai conto! Dire che molte sono a conduzione familiare stile osteria :D :D :D è poco.....poi comunque è doveroso dire che ci sono quelle degne del nome di operatore. Diciamo che stiamo sotto la soglia del 40% per quelle degne la restante percentuale dovrebbero consoziarsi. Io dico che è l'unico modo per sopravvivere e salvare il salvabile. Bye bye
Non solo, ma se sette /otto emittenti locali di una singola ragione si consorziassero in una singola frequenza potrebbero, a parità o con meno costi, arrivare in tutta la regione quando prima, magari, si limitavano a qualche zona o provincia, e si vedrebbero aumentare i potenziali telespettatori, non sarebbe una cosa da poco,
 
Nicrasta ha scritto:
Non solo, ma se sette /otto emittenti locali di una singola ragione si consorziassero in una singola frequenza potrebbero, a parità o con meno costi, arrivare in tutta la regione quando prima, magari, si limitavano a qualche zona o provincia, e si vedrebbero aumentare i potenziali telespettatori, non sarebbe una cosa da poco,

Parole sante..... caro Nicola!
A domani amici miei.
 
Nicrasta ha scritto:
Non solo, ma se sette /otto emittenti locali di una singola ragione si consorziassero in una singola frequenza potrebbero, a parità o con meno costi, arrivare in tutta la regione quando prima, magari, si limitavano a qualche zona o provincia, e si vedrebbero aumentare i potenziali telespettatori, non sarebbe una cosa da poco,

mettere d'accordo 7-8 emittenti locali è molto difficile,non si mettono d'accordo per gli indennizzi figuriamoci per un progetto di una syndacation comune..siamo nella repubblica delle banane e dei campanili..
 
Nicrasta ha scritto:
Non solo, ma se sette /otto emittenti locali di una singola ragione si consorziassero in una singola frequenza potrebbero, a parità o con meno costi, arrivare in tutta la regione quando prima, magari, si limitavano a qualche zona o provincia, e si vedrebbero aumentare i potenziali telespettatori, non sarebbe una cosa da poco,
la vedo molto difficile come cosa. sarebbe un grande vantaggio per la copertura, ma sarebbe un grande svantaggio per quelle che sono le possibilità che offre un multiplex. anche queste emittenti piaccia o non piaccia la cosa, sono sulla piattaforma del digitale terrestre, e non possono essere trattate come se fossero in analogico in un singleplex.;)

oltre a questo, come dice giustamente franzdvb, è già quasi impossibile "consorziarne" due sullo stesso mux, quindi sette o otto è quasi impossibile
 
In teoria ne parlava non mi ricordo se 2 anni fa o l'anno scorso... se TeleRoccoCicciobello con le su frequenze copre solo a dir tanto mezza provincia (o addirittura mezza città), invece di avere un suo mux dove è evidente che per mancanze di fondi non sarebbe in grado di creare un'offerta televisiva valida, sarebbe molto meglio se offrisse le sue frequenze ad un'altra rete locale che magari in quella determinata zona ha dei buchi della copertura ottenendo la possibilità di continuare a portare avanti il proprio "progetto televisivo", ma guadagnandone in visibilità.

Perché attaccarsi che se RAI ha tot mux, Mediaset tot mux, Timb tot mux, L'Espresso tot mux anche per le locali ogni loro singola frequenza analogica deve diventare una frequenza digitale... non ne hanno la capacità, il massimo che TeleRiccioMontetorso può fare è aprire un mux con +1, +2, +3, +10. Dovrebbero anche i vari direttori di rete capire che consoziarsi ad altre emittenti potrebbe ampliarli il bacino d'uteza e se la loro rete è realmente valida vorrà dire che ne guadagnerà anche in introiti pubblicitari.

E' assurdo dare ben 30 frequenze alle rete locali, quando ci potrebbero essere realtà diverse che con quelle frequenze potrebbe offrire progetti nazionali e non cittadini o provinciali.
 
CHRIS 86 ha scritto:
abbiate pazienza.

ma come fate a dire certe cose?

non fate di tutta l'erba un fascio. ci sono anche ottime tv locali che sono massacrate da decreti legge che ne impediscono in maniera volontaria la crescita, in modo che non possano essere competitive.
vedrai che quando arriveranno a fare la loro bella scansioncina e su 400 canali ce ne saranno 350 a pagamento e 50 scadenti in chiaro (perché alla fine a questo si arriverà) si rimangeranno tutto.
 
Bluelake ha scritto:
vedrai che quando arriveranno a fare la loro bella scansioncina e su 400 canali ce ne saranno 350 a pagamento e 50 scadenti in chiaro (perché alla fine a questo si arriverà) si rimangeranno tutto.
quoto ;)
 
Bluelake ha scritto:
vedrai che quando arriveranno a fare la loro bella scansioncina e su 400 canali ce ne saranno 350 a pagamento e 50 scadenti in chiaro (perché alla fine a questo si arriverà) si rimangeranno tutto.

Perché, non è già così? :icon_cool:

Se si escludono i canali di repliche e di archivi (grande RAI Storia!), il panorama effettivo è inferiore ai 50 in chiaro che proponi.

Direi che non siamo nemmeno intorno alla metà.
 
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