Lost88 ha scritto:
mediaset avrà comunque 6 mux, D-Free va considerato in tutto e per tutto come un loro mux!
già, dici bene.
EteriX ha scritto:
I gruppi televisivi internazionali fanno compartecipazioni societarie e partnershop in singole reti televisive (Boing, Mtv, ClassTvCnbc e adesso StwitchoverMedia), non fanno la follia di diventare operatori di rete di interi mux.
finora è stato così, perché data la situazione, a nessuno è saltato lontanamente in testa di buttarsi completamente nella mischia. chi si è presentato in Italia finora, l'ha fatto defilandosi con quelle compartecipazioni societarie che tu citi. ma se si garantisse una competizione equa e non falsata vedremmo finalmente dei decisi ingressi nel mercato da protagonisti, con presumibili ritorni in attivo nel giro di 5/6 anni. ma a quel punto mediaset avrebbe dei grossi problemi, e questo ovviamente a qualcuno non sta bene.
eduardo1982 ha scritto:
Se questo e' vero perche' (visto che ormai il parco di decoder installati e elevato) non ci sono operatori TV via sat oltre SKY ?
Con il satellite, a molti operatori stranieri, basterebbe aggiungere una seconda lingua ai film per poter accedere al mercato italiano (pagando i diritti ovvio) utilizzando gli stessi trasponder gia' in uso per Francia e/o Germania.
Perche' non si fa avanti un opreratore pan europeo, ossia che offra TV a tutto il continente, come avviene negli usa?
Giusto per dare qualche spunto alla discussione ...
Ciao
Questo che tu dici non è oggi ancora realizzabile e lo era ancora meno in passato. sky ha potuto sfruttare il satellite partendo dalla base già acquisita di tele+ e stream (fallite per debiti) e perché, come sistema di trasmissione, si presta in maniera ottima allo sviluppo di una pay-tv. diverso il discorso per una tv in chiaro: un canale dal forte appeal non si può semplicemente realizzare aggiungendo un secondo canale audio a un'emittente straniera, sia perché i programmi e le pubblicità vanno localizzate alla radice, sia perché con il problema dei diritti nazionali, anche realizzando un canale autonomo, sarebbe stato necessario poi implementare un sistema di codifica.* E se dal lato broadcast questo avrebbe comportato affidarsi o a NDS di Sky o a un'altra codifica, dal lato utente questo avrebbe significato che per guardare il canale o sarebbe stato necessario dotarsi di decoder Sky (trasformando
de facto il canale da free a semi-pay) o di un nuovo decoder apposito (o modulo cam) per la nuova tv (oggi, si dirà, c'è
tvsat: ma
tvsat esiste da appena 3 anni e non è ancora a regime, resta marginale). Per non parlare delle problematiche, sempre lato utente, di distribuzione del segnale satellitare nelle varie abitazioni: sappiamo che ancora adesso l'implementazione di un sistema di ricezione satellitare in più ambienti dello stesso edificio resta più problematico e più costoso di un sistema terrestre. Tutte queste considerazioni rendevano e rendono tuttora impossibile in Italia (perché all'estero la situazione, penso alla Germania ad esempio, è diversa) realizzare una grande tv in chiaro usando come unico sistema di distribuzione il satellite, senza un'adeguata complementare copertura terrestre.
L'utilizzo del satellite come strumento di trasmissione prevalente per le tv in chiaro, a scapito del terrestre, e magari sotto un'unico cappello come
tvsat, sarà possibile solo quando tutte le grandi tv in chiaro, come avviene in Germania, decideranno insieme di utilizzare il satellite come distribuzione principale e quando anche le soluzioni tecniche per una migliore distribuzione dei segnali satellitari saranno affinate. Ma a chi oggi riveste una posizione dominante sul terrestre non conviene di certo rendere il satellite come suo sistema di trasmissione prevalente, proprio perché perderebbe quella posizione dominante di vantaggio che invece ora il terrestre può garantirgli. È per questo che il terrestre in Italia resterà ancora per tanti anni lo strumento di trasmissione principale per le tv in chiaro.
Questo switch-off sarebbe potuto essere utile anche per incentivare meglio e con più convinzione un ambiente unico di trasmissione per le tv in chiaro via satellite come tvsat, dicendo addio in un colpo solo a migliaia di ripetitori terrestri (e relativo inquinamento elettromagnetico) e alla penuria di frequenze che il terrestre ha, ma l'occasione non è stata colta anche perché non la si è voluta cogliere. Tvsat oggi è solo una una pezza per quei posti laddove il terrestre non arriva, il che è l'opposto di considerare il sat come sistema prevalente e preferibile.
* Ciononostante la Rai ci provò con la prima Raisat in chiaro nel 1997 (Raisat 1, 2 e 3) e lo stesso fece Sitcom due anni dopo lanciando sempre in chiaro Alice, Leonardo e Nuvolari, ma entrambe poi hanno dovuto rinchiudersi nel recinto a pagamento di Sky perché il chiaro sul sat non era profittevole.