Via libera dall'Agcom alle regole sull'asta delle frequenze, fuori i big

Sono le frequenze che saranno usate come cuscinetto tra quelle tv e quelle LTE per ridurre la possibilità di interferenze , l'ultima usata dalle tv dovrebbe essere la 57 e la 61 la prima usata dalla LTE .insomma devono spostare il mux Timb 2 dal 60 su altre frequenza ( 54 o 55 ) e dove necessita qualche locale dal 59 .
 
Sono le frequenze che saranno usate come cuscinetto tra quelle tv e quelle LTE per ridurre la possibilità di interferenze , l'ultima usata dalle tv dovrebbe essere la 57 e la 61 la prima usata dalla LTE .insomma devono spostare il mux Timb 2 dal 60 su altre frequenza ( 54 o 55 ) e dove necessita qualche locale dal 59 .

Avevo capito che l'ultima a poter essere usata dalle tv fosse la 56 non la 57, infatti mi domandavo che fine avrebbe fatto Retecapri...
 
Addirittura hanno bisogno di tanto spazio per evitare interferenze? Non bastava solamente il canale 60? Mi postate un link in cui si parla di questa cosa?
 
Addirittura hanno bisogno di tanto spazio per evitare interferenze? Non bastava solamente il canale 60? Mi postate un link in cui si parla di questa cosa?

MI sa che ho/abbiamo fatto un po di casino...le questioni sono due: la prima, evitare che le frequenze a ridosso dell'LTE(61-69) vengano disturbate, ergo si parlava di spostare il 60 di Timb sul 55 e le eventuali locali ora presenti sulla 59 su un'altra frequenza..sotto la 59 non ci dovrebbero essere problemi..
la seconda, dal 2015 pare che anche le frequenze dalla 57 alla 60 saranno comunque dedicate alla LTE, e qui si pone il problema di dove andra' a finire Retecapri dunque..
In entrambi i casi resta il fatto che la 59, frequenza facente parte di uno dei lotti per l'assegnazione delle frequenze (6+23,7+11 e 25+59 appunto) è automaticamente fuori gioco, per cui bisognera' in alcune regioni trovare una frequenza sostitutiva alla 59 (anche se nutro forti dubbi che queste frequenze sfigate verranno mai assegnate...)
E poi mi chiedo, ma se in futuro anche le frequenze 57-60 saranno comunque assegnate alla LTE, il problema interferenze si porra' anche per le frequenze 56-55...ora, è chiaro che si stanno facendo discorsi futuribili senza troppo senso all'oggi, senza contare che poi con il T2 le cose cambieranno ulteriormente, vedremo..

Questo articolo parla appunto della questione frequenze LTE e non solo..

"Manca davvero poco tempo per concludere in modo positivo la tribolata asta per le frequenze televisive.
L’ex governo Monti attraverso l’operato “tecnico” dell’ex ministro allo sviluppo Passera è riuscito a trasformare il famigerato Beauty Contest (che regalava i canali a Rai e Mediaset) in una gara vera e onerosa per i soli (o quasi) nuovi entranti del mercato tv, riservando una parte delle risorse frequenziali (3 lotti) per una futura asta per la banda larga mobile delle compagnie telefoniche.
Ma il tempo stringe, soprattutto per evitare le pesanti sanzioni derivanti dalla procedura di infrazione alla concorrenza aperta dalla Commissione europea nel 2006 a seguito della legge Gasparri sul sistema televisivo.
Dopo il varo del regolamento da parte della nuova Agcom, a breve il Ministero dello sviluppo dovrebbe approvare il bando e il disciplinare. Ma rimangono molti dubbi sull’effettiva rendita per lo Stato di un’asta che offre gli scarti dello spettro elettromagnetico nazionale e che rischia di essere snobbata dai famosi nuovi operatori tv. E permangono inoltre le critiche della Commissione europea sull’effettiva qualità delle frequenze messe in palio dal governo e sulla conseguente apertura del mercato chiuso ancora dal duopolio Rai-Mediaset. Secondo Marco Mele de Il Sole 24 Ore, l’attuale crisi della pubblicità e dei consumi interni, e il calo degli abbonamento alle pay-tv (circa un milione persi nel 2012) non incentiveranno alla partecipazione gli operatori nazionali ed esteri.
Ma c’è chi già pensa alla vera e futura gara per le risorse per la banda larga mobile, verosimilmente fattibile dopo il 2016. Un’asta che, come quella che nel 2011 assegnò le frequenze per la tecnolgia di trasporto dati mobili LTE, potrebbe portare alla casse dello Stato miliardi di euro. La Commissione europea si appresta a pubblicare a giugno un documento che inviterà tutti i Paesi membri ad armonizzare lo spettro (evitando le grosse differenze di assegnazione ora presenti e il generale disordine delle frequenze). L’obiettivo è accelerare il passaggio di frequenze 700 MHz dalle tv a Internet mobile, già dal 2015, come già avvenuto con gli 800 MHz ora utilizzati per il 4G.

Ma, secondo l’analisi di Alessandro Longo dalle pagine di chefuturo.it, la nascita del governissimo di Letta, dove il ruolo del Pdl è eufemisticamente più importante rispetto a quello precedente, rischia di pregiudicare la gara per le frequenze televisive e di conseguenza anche l’asta per la banda larga mobile. Non è un caso che il Popolo delle Libertà (di Berlusconi) abbia lottato per mettere le mani sulle deleghe per le comunicazioni.
Ma da qui al 2015 potrebbe succedere di tutto: è già stabilito che agli operatori mobili andranno i canali 57-60 UHF, cioè 30 MHz, delle frequenze 700 MHz; in più bisognerà trovare spazio per la sfortunata radio digitale, avviare un primo serio coordinamento internazionale sulle frequenze, e partecipare ai tavoli che decidono, in Europa, l’evoluzione tecnologica dell’LTE.
«Siamo in ritardo su tutti i fronti», afferma Antonio Sassano, massimo esperto di spettro radio in Italia, professore di Ricerca Operativa all’Università La Sapienza di Roma. «Siamo assenti al tavolo ITU di Ginevra, dove tra l’altro viene decisa la futura canalizzazione europea per la banda larga mobile e dove l’Italia deve allearsi con i Paesi vicini per liberare i canali 57-60 UHF». «Abbiamo un quadro televisivo sui generis in Europa, per il grande numero di emittenti. Per questo motivo, l’Italia deve mirare a ottenere 14 frequenze da questi tavoli internazionali. Ma se continua a disertarli, rischia di subire dall’ITU l’imposizione a ridurre di molto le frequenze utilizzabili da noi», afferma il prof Sassano.
Le frequenze sono un bene pubblico, afferma Longo, che deve rispettare un ecosistema internazionale: i segnali radio infatti viaggiano da un Paese all’altro, sono bloccati solo dalle montagne. E i tavoli servono a evitare interferenze che purtroppo il precedente governo Berlusconi ha causato con i Paesi vicini per aver trascurato il coordinamento internazionale. Le nostre emittenti radio televisive ostacolano le trasmissioni in Francia, Malta, Croazia e Slovenia, che quindi hanno avviato un contezioso con l’Italia.
Adesso l’Italia deve lavorare al massimo per recuperare la credibilità perduta, ma non ha ancora cominciato a farlo. Le conviene perché in ballo c’è soprattutto la possibilità di sviluppo di internet mobile, verso l’LTE Advanced da 1 GHz.
Il Paese dei Cachi ha da perdere più degli altri, su questo fronte, se non otterrà le frequenze necessarie. Perchè inItalia il mercato Adsl (banda larga fisso) è fermo, ormai, pur avendo conquistato solo una minor parte delle case italiane. E le speranze di abbattere il digital divide e di incrementare la crescita digitale sono riposte solo nell’Internet mobile, che ora riguarda oltre 31-32 milioni di sim, contro i 27 milioni del 2011. I prezzi dell’Internet mobile sono calati in modo straordinario, in Italia, nell’ultimo anno. Aumentano gli utenti e le velocità raggiungibili.
Un circolo virtuoso rischia di spezzarsi se l’Italia continua a gestire malamente la questione frequenze. E andrà anche peggio se di nuovo la politica anteporrà gli interessi televisivi a quelli dello sviluppo e dell’innovazione."
Fonte: ilsole24ore.com | chefuturo.it
 
Ultima modifica:
qualcuno mi fa la cortesia di (ho un esame in vista!):
-perchè mediaset vuole il BC (non ha risorse per competere all'asta?)
-queste frequenze all'asta sono appetibili o no?
 
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qualcuno mi fa la cortesia di (ho un esame in vista!):
-perchè mediaset vuole il BC (non ha risorse per competere all'asta?)
-queste frequenze all'asta sono appetibili o no?

1)perche' meglio gratis che a pagamento :laughing7:
Ora comunque gli danno la possibilita' di convertire il 38 per cui alla fine la spuntano uguale :icon_twisted:
2)delle frequenze all'asta non c'e' ne' una che sia la stessa a livello nazionale (come prima erano invece la 54,55 e 58 ora escluse), per di piu la meta' sono in Vhf...fai te..
 
ma che cosa vogliono ancora quelli di mediaset????paura di avere concorrenza.....ma non gli bastano i canali e mux che hanno già?la tv non la fanno solo loro in italia(non parlo per i canali di televendite) inoltre non si sono inventati niente,giusto che ci siano nuovi canali di altri editori
 
Vedremo quindi come si evolverà questa questione compreso sotto tutti gli aspetti e sembrerebbe anche che i costi a carico di un eventuale interferenza sulle tv causate da parte della quarta generazione della banda larga mobile (4G), sarà completamente a carico degli operatori, speriamo che di fatto quando indicato in questo link sia poi applicabile in pratica. :icon_rolleyes:
 
Questi sono c.ogli.on,i se non danno quelle frequenze è per creare un cuscinetto tra LTE e Tv utile per ridurre al minimo il pericolo interferenze e questi vogliono quelle frequenze per le locali ??? Non è che le vogliono ora per chiedere risarcimenti davanti al Tar per danno procurato dalla LTE alle loro tv quando si vedranno queste ultime piene di interferenze ???

A pensar male a volte ...... ;)
 
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