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"Winners are simply willing to do what losers won't":Spazio Cinema

Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali

Torna il maestro Burton, dopo una breve parentesi in un genere (quello del biopic vero e proprio) in cui aveva provato a distanziarsi dai suoi soliti stilemi (e riuscendoci anche in parte). Ora, con grande gioia dei suoi spettatori più appasionati, torna al fantasy e allo stile dark vero e proprio che lo caratterizza. Premessa: io non capisco proprio chi si lamenti e continui a definire sopravvalutato un regista solo e sempre il solito motivo, cioè che continua a fare lo stesso film e lo stesso genere di pellicole. Io mi chiedo, ma che dovrebbere fare? Cioè è questo il suo cinema perchè dovrebbe snaturarsi e andare a scervallarsi in altri generi, il suo strepitoso e rivoluzionario (in parte) cinema è questo qui quindi è giusto che continui in questo genere e spero lo faccia per tutto il resto della sua fantastica carriera. Detto questo si puo' parlare del suo nuovo blockbuster fantasy di prossim uscita anche qui in Italia.

Si perchè si tratta proprio di un classico blockbuster per famiglie, e probabilmente il migliore di questo anno, ma presenta un po' tutti i difetti di questo genere, nel senso che dovendo fare un film che raccolga più pubblico possibile Burton non ha potuto dare più di tanto sfogo alla sua vena creativa, anche se nel finale la sua "follia" un po' espolde. La storia è la più classica di tutte, tratta da un romanzo per ragazzi recente e molto famoso, con il classico ragazzo incompreso che diventa eroe e subisce un periodo di crescita, i classici aiutanti del protagonista, la classica avventura tra il mondo reale e quello fantastico, e soprattutto i classici mostri che i protagonisti dovranno sconfiggere. Si alla fin fine la trama è sempre la solita, non ha particolari squilli dal punto di vista narrativo: il "capo dei cattivi" fa questo perchè vuole l'immortalità (uno dei tanti motivi che si possono utilizzare per rendere malvagio il villain) e la trama ha un decorrere abbastanza prevedibile come fosse un qualsiasi blockbuster degli ultimi tempi, non so un Pan o una qualsiasi altra merd.ina di questo genere. Pero' c'è Burton alla regia e quindi questo lo eleva a buon blockbuster.

Questo perchè prima di tutto lui sa dosare benissimo gli effetti speciali e riesce a non infarcire la pellicola di intuile cgi a manetta. Sa come dare forza e carattere a dei personaggi che non ne avrebbero così tanta da proporre. E inoltre riesce a fare sua anche una sceneggiatura non troppo originale come questa. La fa sua nell'ambientazione, nella regia, nella fotografia, nelle solite cose insomma che ci mostrano quanto un regista possa essere padrone di quello che gira. Non carica di troppa ironia, almeno fino al finale, un racconto anche abbastanza drammatico come questo. E soprattutto gli amanti di Burton ci troveranno tantissime chicche che lo renderanno più piacevole, prima su tutte l'uso non solo della cgi ma della tanto amata, dal regista, stop motion: alcune scene, come quella dei due piccoli giocattoli che vengono rianimati da uno dei "ragazzi speciali", o nella strepitosa scena di battaglia finale tra i "Vacui" e questi scheletri, questi ultimi animati proprio con questa tecnica, che sembra rendere omaggio all'orda di non-morti di Raiminiana memoria.

E poi che dire di più che finalmente è un blockbuster che non annoia, diverte moltissimo, e anche se è adatto a tutte le età, i più piccoli lo troveranno comunque spevantoso in alcune scene: dopotutto questi nemici e la loro rappresentazione è veramente ben fatta e spaventosa (assomigliano un po' a degli slender man) e alcune scene sono veramente raccapriccianti e schifose per essere state inserite in un film per famiglie. Direi che quindi è un altro tassello della filmografia di questo regista tanto amato da me, se non il mio preferito, non una pellicola straordinaria e non tra le sue migliori questo è certo (anche un Dark Shadows secondo me aveva una forza maggiore), ma che comunque va vista per completezza dell'opera del regista, poichè il suo tratto lo si nota molto di più rispetto ad un Alice in Wonderland per esempio. Qui è riuscito a non far diventare, nel finale, una buona pellicola nel classico filmettino d'azione, perchè tutt ala parte finale, in cui la sua follia viene sprigionata, ci regala degli attimi veramente divertenti e anche stranianti riguardo quell oche stiamo vedendo. Ottimi e in parte tutti i protagonisti.

Voto: 7.5
 
Grazie Andry per la splendida presentazione( non ho quotato per ecc. Lunghezza) un film di Burton é sempre una festa anche per me...a quanto pare lo sarà anche di più questo......

Cinema subito....domani o dopo.
E c'è anche Eva Green!!!!
Tripla 🎆 🎆😂
 
Sing

Sono stato piacevolmente sorpreso da questo nuovo film della Illumination, che pensavo potesse risultare scontato invece alla fine della visione è impossibile non ritenere riuscito in quasi tutti i suoi aspetti. Si perchè prima cosa diverte, fa proprio ridere vedere questi animali cantare le hit pop (e non solo) del momento, intrattiene e interessa dal primo all'ultimo minuto, tanto che quando arrivi al finale vorresti che continuasse ancora, e non mi succede di solito. Seconda cosa i personaggi... sono tutti riuscitissimi e tutti i diversi caratteri, che vi lascio scoprire a voi senza elencarli che sarebbe inutile da quanto sono lampanti, sono ben studiati e ben integrati tra loro a cominciare dal Koala protagonista, che ha una forza così grande da reggere tutto il film sulle sue piccole spalle mentre va a destra e a manca per cercare di produrre questo spettacolo che potrebbe salvare il suo amatissimo teatro.

Penso che io, come un po' tutti voi, abbiamo pensato che si tratti di un film un po' paraculo... mbè si, perchè è molto più facile creare ritmo e creare empatia con qualsiasi tipo di pubblico attraverso un film che per più del 50 percento è musicale, e presenta le varie hit piacevolissime (a chi più e a chi meno) che ci proprinano costantemente durante la giornata, o magari dei grandi classici di decenni fa che ancora non muoiono. Si ok è sicuramente più semplice fare un film del genere, basta che prendi Taylor Swift, per esempio, e la metti in bocca a due maiali che ballano e cantano e hai la ricetta perfetta per intrattenere, non è un'idea così originale alla fine... pero' detto questo sono riusciti a metterci del loro questi della Illumination, si vede che c'è cura in quello che è stato creato, e soprattutto le canzoni e le performance, se possiamo chiamarle così, non sono messe così a caso sono ben studiate nelle varie situazioni. Non so come spiegarlo ma riescono ad integrare bene quello che succede sullo schermo con la musica che si presenta alle nostre orecchie. E le scene acquisisono una forza comica non indifferente, ma non solo comica anche una forza drammatica. La migliore "performance", secondo me infatti, quella del classico immortale di Sinatra cantato dal piccolo topolino basta.rdo (poi capirete perchè bastar.do) sul finale, è impressionante per la potenza che ha e la situazione che si crea intorno a lui in quel momento è proprio quello che sempre mi ha trasmesso questa canzone. Perchè cantare la parte finale di My Way, è proprio come vedere un piccolo topolino che, anche se un vento prova a spazzarlo via, riesce a reggersi al microfono con veemenza per pronunciare l'ultima strofa.

Ma ce ne sarebbero molte altre di scene da citare (un car wash sulle note di Nessun dorma per fare un esempio) e molti altri personaggi da sottolineare, primo su tutti l'amico, di ricca famiglia, del protagonista che è fantastico veramente. Ma sarebbe un peccato visto che queste caratteristiche sono la forza di un film che come presenta sempre i soliti e banali, alla fin fine, tami dell'essere se stessi, di continuare per la propria strada e nel proprio sogno e via dicendo... ma che preferisco ricordare più per la forza comica che sono riusciti a imprimergli, che è veramente notevole, che per la profondità di sottotesti che non da fastidio ma che sarebbe potuta essere più nascosta e meno spiattellata davanti le nostre facce. Da veder comunque, secondo me il miglior prodotto di questa casa di animazione insieme al primo Despicable Me.

Voto: 7.5
 
Rogue One: A Star Wars Story

Quando si parla di Star Wars è sempre un po' difficile capire l'opinione altrui (e anche la propria) visto che si tratta di una delle saghe cinematografiche più famose e che raccolgono più fan al mondo. E sappiamo quindi che quando si tratta di "fan" è sempre complicato essere obiettivi. Io posso considerarmi sicuramente un fan di questa saga, non dei più appassionati ma sicuramente in parte si, che pero' prova almeno ad essere obiettivo su alcuni aspetti. Fui forse troppo buono a giudicare più che discreto il film di JJ Abrams dell'altro anno, che non era comunque un blockbuster malvagio anzi, ma su questo Rogue One cercherò di essere il più possibile imparziale. Infatti per chi ha apprezzato e ancora oggi apprezza la trilogia originale della saga creata da George Lucas è inevitabile che ogni tanto, grazie ai vari fan service disseminati un po' ovunque soprattuto nel finale, sia rimasto piacevolmente emozionato e stupito da alcuni "ritorni" che Rogue One ci presenta. Questi ammiccamenti ai fan non credo pero' siano stati così spiacevoli o patetici, come quelli presenti nel film di Abrams, ma anzi sono ben assestati e non danno sicuramente fastidio ne al fan ne allo spettatore medio o che non ha mai visto un film di Star Wars.

Si perchè per quanto questo film spinoff sia estreamemente ricollegato al didietro di episodio IV è forse l'unico, insieme allo stesso film del 77, che puo' avere il merito di considerarsi anche come film a se. Raccontando infatti dei personaggi e della "squadra" speciale" che rubò i piani della Morte Nera, che poi sappiamo tutti nelle mani di chi sono finiti e cosa è successo poi, non ha bisogno di essere per forza ricollegato ad un qualche seguito e racconta la storia di questi nuovi protagonisti, dalla loro presentazione, alla loro crescita, chi più chi meno, fino alla fine del loro percorso in maniera lineare e che possa essere appresa da chiunque.

Sicuramente pero' la forza del film non sta principalmente nei protagonisti che eccetto alcuni individui non presenta chissà quali caratterizzazioni. Il nuovo androide è forse il migliore di tutta la cerchia, per costruzione, cinismo ed empatia che crea con il pubblico, e la sua indole sovrasta quella di tutti gli altri personaggi, trai quali troviamo i due principali, debolucci ma sufficienti intepretati dala bella Felicity Jones e dall'indifferente Diego Luna, e gli altri di contorno che si integrano, in maniera sempre sufficiente e nulla di più, con gli altri del gruppo.

Se dovessimo pero' elencarne i punti di forza (oltre a quello già descritto del fatto di reggere come come pellicola a sè) è sicuramente Gareth Edwards, che dimostra di essere molto di più di un buon regista di disaster-monster movie, e tutta la sua compagnia che tecnicamente tira fuori un blockbuster dal grandissimo impatto visivo, dove tutta la computer grafica, e i conitnui effetti speciali, non stonano quasi mai ne danno fastidio allo spettatore, che anzi viene preso dall'inizio alla fine dalle frequenti belle scene. E' bello anche il tono retrò, che almeno a me il film e le sue scenografie hanno lasciato, cioè il non volerne abusare, almeno nelle scene non "stellari", di questa cgi, che sembra quasi di vedere gli effetti (artigianali forse?) che Lucas utilizzò negli anni 70. Dal punto di vista della fotografia e dello scenografie quindi il tutto è reso in maniera più che discreta ed è parte integrante di quel tono bello dark che il regista voleva mettere dentro a questa pellicola.

E' lo Star Wars più maturo quindi si, quello più serio, meno ironico dove anche l'ironia è cinica e spietata, ma allo stesso tempo si ritrovano le atmosfere della vecchia trilogia. Quasi un ibrido quindi, non sembra neanche di guardare un film di Guerre Stellari ogni tanto (sembra quasi un film sulla guerra del Vietnam o cose simili) per poi ricascare di colpo in quelle atmosfere un minuto dopo. Non so se sia un pregio o un difetto, io propendo più per il pregio visto che questo ibrido mi è sembrato ben studiato.

Un blockbuster quindi dalla trama lineare finalmente, senza troppi colpi di scena o cose impensabili, che ripercorre una storia, che molti (se non tutti) sanno già come va a finire, ma che riesce a creare interesse lo stesso per tutti gli avvenimenti che succedono anche se presenta dei personaggi che potevano e dovevano essere molto più forti di quelli che poi ci ritorviamo davanti. Ottima sceneggiatura quindi a servizio di un intrattenimento, non perfetto ne potentissimo, ma almeno un minimo intelligente ed emotivamente trascinante.

Voto: 7.5/8


The Visit

Dopo un'orribile parentesi nel mondo dei blockbuster più beceri, Shyamalan torna al genere che più lo rappresenta confenzionando questo thriller/horror di indubbia fattura. Si non stiamo parlando di un film dagli eclatanti colpi di scena o dalla trama estremamente complessa, ma la cosa più buona è proprio che non ha bisogno di queste due caratteristiche per essere quello che è, cioè un ottimo thriller che riesce a dare finalmente onore a quella tecnica del mockumentary tanto bistrattata dai vari registucoli del momento. Possiamo dire che dopo questo the visit la tecnica di girare il film in POV, o comunque in stile simil-documentaristico alla Cloverfield e simili, potrebbe anche chiudersi qui, visto che resta uno dei pochi horror che siano riusciti a dargli un senso a questa tecnica che di solito viene usata solo per impressionare ma senza uno scopo preciso. Qui la miglior cosa di tutto il film invece è proprio come shyamalan, aiutato dalla sua straordinaria tecnica registica e da un montaggio sempre ispirato, riesca a dare un senso al perchè giri il film così, e il fatto poi di aver utilizzato non una ma due telecamere, una consegnata alla nostra piccola aspirante regista e l'altra al suo più piccolo fratello, è un'idea eccezionale per poi dare un ritmo e anche una profondità diversa alle inquadrature e alle scene, che poi verranno montate dalla stessa protagonista dopo aver superato questa difficile settimana dai nonni.

Non c'è molto altro da dire sulla sceneggiatura, che rappresenta un classico Hansel & Gretel aggiornato ai giorni nostri, che riesce grazie alla tecnica e all'interpretazione straordinaria di tutti gli attori, sia piccoli che grandi, a creare tensione come non mai, e anche a spaventare di brutto in un paio di scene. Riesce anche ad unire quella sottile ironia e commedia nera che si fonde bene mentre la storia, scandita da intervalli giornalieri, prosegue e ogni giorno che passa si fa sempre più spaventosa e inquietante. Grande ritorno quindi di Shyamalan che aspettiamo tutti nel suo nuovo film di prossima uscita.

Voto: 8
 
Suggerimenti su film in cui è presente Emily Blunt?
Tempo fa mi accorsi di ignorare totalmente questa attrice che ho visto solo ne "Il diavolo veste Prada", poi controllando la sua filmografia recente ho notato che è stata interprete per lo più di roba fantasy o fantascienza, generi che non seguo.
Ha fatto qualcos'altro che merita la visione?
 
Suggerimenti su film in cui è presente Emily Blunt?
Tempo fa mi accorsi di ignorare totalmente questa attrice che ho visto solo ne "Il diavolo veste Prada", poi controllando la sua filmografia recente ho notato che è stata interprete per lo più di roba fantasy o fantascienza, generi che non seguo.
Ha fatto qualcos'altro che merita la visione?

non mi sembra così indimenticabile come attrice, più come bellezza che come doti attoriali... comunque lato scifi c'è edge of tomorrow e looper che sono bei film... se no sicario di villenueve...
 
Split

Che dire su questo thriller del grandissimo Shyamalan, non c'è molto da dire, dicendo troppo rovinerei la visione a chi non l'ha ancora visto. Vediamo... posso dire che il regista dimostra ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, di essere superiore, almeno in questo genere, a quasi tutti in circolazione. La sua tecnica di regia, sia nelle scene thriller e di tensione, tesissime fino al midollo, sia in quelle drammatiche, fortissime di emozioni, sia in quelle più ironiche, dove torna un po' il black (moooolto black) humour di the visit per esempio, sia in quelle che sfociano più nell'horror, non proprio purissimo, ma horror si. Insomma dimostra ancora una volta di saper sfociare in generi diversi senza problema e in questo film è evidente quanto sia bravo nel posizionare sempre al posto giusto la macchina da presa.

Trattandosi di un film molto incentrato sui protagonisti, e soprattutto sul nostro Mr. 23/24 personalità, è un film molto di volti, Shyamalan si concentra molto sui loro volti, sia del protagonista maschile, sia di quelle femminili. Si sta parlando di una pellicola molto "chiusa" infatti, ambientata prevalentemente in un seminterrato. Si sposta da questo ambiente così chiuso solo per mostrarci o l'infanzia della protagonista, in un paio di flashback montati veramente al punto giusto, oppure per mostrarci le sedute che il protagonista fa con la sua psicologa. Insomma un thriller perfettamente calibrato in tutto per quanto mi riguarda, dove tutto sembra essere stato posizionato e montato al momento giusto, che procede lentamente, senza mostrare o impressionare fin da subito o buttarla di fuori già dai primi minuti. Anzi lo strepitoso James McAvoy mi è piacuto soprattutto perchè, anche interpretando un personaggio estremamente sopra le righe, riesce a non esagerare mai a non mostrare quanto sia "bravo", non va troppo sopra le righe, se non quando è costretto dal personaggio, che ricordiamo è affetto da disturbi di personalità multipla, anzi multiplissima e aspetta di essere dominato dalla sua personalità peggiore, la bestia. Per poi giungere a dun finale in cui vengono fuori molti più temi e dove anche la storia della ragazza riesce a collegarsi in qualche modo con la vicenda attuale che sta vivendo, dando un senso più completo al tutto e potendo interpretare questa drammatica vicenda su più piani di lettura.

Un thriller da non perdere quindi, che avrebbe funzionato benissimo e avrebbe avuto senso anche se non ci fosse stata quell'ultimissima scena, quel twist finale che Shyamalan stava progettando da anni ed anni, e che per fortuna dà ancora più senso al tutto, e che, per chi conosce molto bene la filmografia del regista, fa presagire un qualcosa di incredibile in futuro.

Voto: 8
 
non mi sembra così indimenticabile come attrice, più come bellezza che come doti attoriali... comunque lato scifi c'è edge of tomorrow e looper che sono bei film... se no sicario di villenueve...
Visto Sicario, gran bel film, sia a livello di regia che di sceneggiatura, un thriller molto realistico
Non conoscevo Villeneuve, ma adesso capisco gli elogi per Arrival che mi toccherà seguire
 
Visto Sicario, gran bel film, sia a livello di regia che di sceneggiatura, un thriller molto realistico
Non conoscevo Villeneuve, ma adesso capisco gli elogi per Arrival che mi toccherà seguire

ma guardati invece prisoners e la donna che canta... quelli probablimente sono i due suoi capolavori finora...
 
Li aggiungo alla mia watchlist
intanto manco a farlo apposta domani alle 21:00 su Rai3 il film Arthur Newman in prima visione con protagonista Emily Blunt :D
 
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