"Winners are simply willing to do what losers won't":Spazio Cinema

Stasera su Iris verranno trasmessi "Mamma Roma" e a seguire "Medea", entrambi diretti da Pier Paolo Pasolini, a quarant'anni dalla sua scomparsa.
 
La brigata del diavolo

E' da un pò che non segnalo qualche film oggi recupero con ben 3 pellicole . Il primo è ....

Titolo - LA BRIGATA DEL DIAVOLO
Genere - GUERRA
Anno - 1968
Cast - WILLIAM HOLDEN , CLIFF ROBERTSON , ANDREW PRINE , VINCE EDWARDS , CLAUDE AKINS .
Durata - 110 / 130 minuti .

TRAMA : Questa è la storia della Brigata Del Diavolo che è formata da Canadesi , Americani , Scozzesi e qualche Francese . Raggruppati in un campo di addestramento negli Usa sotto gli ordini di un Colonnello mai stato in prima linea ( Holden ) . All'inizio i Canadesi e gli Americani litigano spesso finchè una sera in libera uscita i primi vengono stuzzicati da una orda di boscaioli entrati nel locale dove vi erano due gruppi , uno americano e l'altro canadese , da lì nasce una grossa zuffa nella quale i boscaioli hanno la peggio ed anche 17 uomini della Polizia Militare compreso il loro capo che si ritrova con la testa rotta . Al rientro trovano ad attenderli i loro capi che li puniscono con 8 ore di reclusione nei loro alloggi ( cioè niente ) . Da quella sera il gruppo è molto affiatato . Un giorno però arriva la notizia che la missione per cui era stata creata la Brigata ( andare a combattere in Norvegia ) era stata data agli inglesi e che la squadra andava sciolta . Il colonnello va a Washington e smuove le sue conoscenze così ottiene di essere mandato assieme alla sua brigata in Italia dove le cose non vanno bene per gli alleati . Il Generale che comanda in Italia gli ordina di andare in perlustrazione attorno al paese di S.Elia , lui va con i suoi uomini e conquista il paese senza avere perdite . Dopo di ciò gli si para davanti un'altra operazione molto difficile che lui risolverà con un'azione molto ardita .

Un gran bel film di Guerra con un Holden in forma . Da segnalare anche la prova di Claude Akins ( che sarebbe poi diventato famoso per la parte dello Sceriffo Lobo negli anni 80 ) che rivaleggia col sergente canadese .
 
Lo scudo dei falworth

secondo film della giornata .....

Titolo - LO SCUDO DEI FALWORTH
Genere - AVVENTURA
Anno - 1954
Cast - TONY CURTIS , JANET LEIGH , DAVID FARRAR , BARBARA RUSH , HERBERT MARSHALL .
Durata - 96 Minuti

TRAMA : Inghilterra , un giovane cerca di evitare di diventare una guardia del Rè . Un giorno arrivano a casa sua il conte ed il Fratello del rè impegnati in una caccia alla volpe , uno dei cavalieri scende da cavallo e cerca di prendere sua sorella , alchè il ragazzo esce dal suo nascondiglio e lotta per l'onore della sorella ed è costretto a fuggire ed a riparare in chiesa , dove viene raggiunto dai suoi familiari che hanno nel frattempo abbandonato i loro beni . I 2 giovani vengono mandati dal Conte come cameriera e scudiero sotto mentite spoglie e con una lettera del frate amico del nobile . Si scoprira che il Conte è l'unico amico del signore di quelle terre Duca di Falworth detronizzato anni addietro con l'infamante accusa di aver tradito il Rè ed ucciso perchè non si difendesse . Il Conte scopre che i 2 nuovi arrivati sono i figli del Duca e fa di tutto per farli ritornar padroni del Ducato del padre anche a prezzo della sua vità .

A chi piace il genere è un film che vi consiglio .
 
Sonny & pepper ...

Concludiamo con un altro film poco noto ....

Titolo - SONNY & PEPPER 2 IRRESISTIBILI COWBOY
Genere - POLIZIESCO
Anno - 1994
Cast - WOODY HARRELSON , KIEFER SUTHERLAND , TOMAS MILIAN , DYLAN MCDERMOTT , ERNIE HUDSON , LUIS GUZMAN .
Durata - 102 Minuti

TRAMA :

Sonny e Pepper sono i due migliori cowboy del New Mexico un giorno un loro amico cubano parte per New York per andare a riscattare la figlia da 2 loschi trafficanti di persone tra Cuba e Usa ma non torna più . I due cowboy visto che il loro amico non ritorna decidono di partire alla volta della Grande Mela . Arrivati nella grande città si imbattono in un poliziotto a cavallo nero che li aiuta nella ricerca , subito trovano l'amico nella sala mortuaria di un ospedale della città ed allora non rimane loro che mettersi alla ricerca della ragazza .

Un bel film , forse un pò sottovalutato dal grande pubblico e dalla critica , se vi capita guardatelo , mi ringrazierete .;)
 
The hateful eight

Di sto film cosa dire? Intanto che ormai definire semplicemente "film" le opere tarantiniane è riduttivo, sono proprio ognuna parte della sua "poetica" del suo inimitabile e unico "stile" e è proprio vero che quando si parla di "autori" di cinema si parla di registi che girano essenzialmente lo stesso film. Anche qui basterebbe dire che questo titolo é Tarantino come tutti gli altri, per spiegarlo meglio. La sua forza sta proprio in questo, potrà passare dal film gangster, noir, all'azione, al western, al film storico, o a quest'ultimo western, ma come gia ho sentito giustiamente dire, più che western quasi un kammerspiel un film crime con tratti da vero e proprio mystery o film giallo, ma gira ogni genere nella stessa maniera, con gli stessi intenti e con lo stesso stile, ogni tanto con qualche picco più alto ma mai cadendo in basso pero'.

E qui come gia detto da tutti, è il film più intimo di Tarantino(insieme alle iene, ma comunque il più claustrofobico), nel vero senso della parola, nel senso che su 188 minuti l'80 percento sono dialoghi poco funzionali alla trama di fondo o comunque molto allungati (classici dialoghi tarantiniani, stupendi e che terrebbero incollato allo schermo pure qualcuno sotto sedativo per cavalli)... scene che durerebbero cinque secondi per qualsiasi altro regista, ma che con tarantino si allungano piacevolmente all'infinito, ogni movimento è ripreso dalla macchina e non si puo' fare a meno di essere ammaliati e divertiti da gesti semplicissimi e battute altrettanto semplici. Per esempio si rimane stupiti per una semplice richiesta di appoggiare le armi a terra vicino a un sasso, e il nostro personaggio si girerà dietro di lui e in mezzo a una tormenta di neve individuiamo questo sasso messo li apposta per noi, insomma sarà un esempio stupidissimo, ma solo per fare capire cosa significa per me Tarantino, che fa della sorprendente e ironica semplicità il suo cinema. Ma insomma stare qui ad elencare ogni genialata od ogni cosa che rimane impressa sarebbe impossibile.

Nel primo capitolo è evidentissimo quello che cercavo di spiegare prima, cioè l'allungamento sorprendentemente interessante del brodo, con una scena e dialoghi che durano troppo, ma che volano che è una meraviglia.
Senza quindi mettermi a parlare della trama o dei personaggi che è abbastanza inutile, visto che chi sta leggendo probabilemente ha gia visto il film o non l'ha ancora fatto e non vuole sapere niente, basterà dire che è la classica trama tarantiniana, fumettistica che se cominciamo a ragionarci sopra dopo la visione troviamo sicuramente qualche buchetto, qualche comportamento non proprio credibile nella vicenda e nei personaggi, ma durante la visione arriviamo ad un tale punto di tensione per quello che accade e ad un tale interessamento che non ci viene da ragionare scientificamente e in modo onesto sulla trama.

L'interesse e la tensione viene dato come gia detto dai dialoghi, e naturalmente in un film da camera come questo, dai vari rapporti tra ii personaggi, tra le temporanee alleanze e fiducie e tra gli odi reciproci. Personaggi caratterizzati più dai movimenti da come parlano e da come vengono interpetati che dalla loro storia passata o dai fatti veri e propri. Insomma poi è inutile stare qui a parlare degli attori, diciamo solo che Tarantino si conferma probabilmente come il (o uno dei) maggiori direttori del mondo da questo punto di vista e tira fuori interpretazioni sopra la media dai suoi famosi pupilli (altro che DiCaprio, lo scandalo per me è che Jackson non abbia mai ricevuto l'oscar, questa probabilmente la sua migliore interpretazione, almeno nei film di tarantino) e, come gia detto da molti, tira fuori le migliori performance di Goggins, Leigh, Bichir (non so voi ma a me ha fatto impazzire il suo personaggio, per la sfacciataggine con il quale Tarantino ci mette di fronte pià che altro una caricatura del classico messicano).

Concludendo anche sul lato tecnico è sempre Tarantino quindi niente da aggiungere. Da sottlineare la fotografia che è superiore probabilmente a tutti gli altri film di questo regista, e la colonna sonora del maestro che toglie buona parte del lavoro di creazione della suspence al regista.
EDIT:e volevo aggiungere che poi ci sono delle scene che naturalmente non scorderemo mai, tra cui una in particolare con Jackson che entra probabilmente nella top 5 delle migliori scene dei film di Tarantino.

Voto: 9
 
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Kiss of the Damned

Con quest'opera prima della figlia del più noto John Cassavetes purtroppo sono incappato in una di quelle serate in cui vorresti vedere un bell'horror fatto con pochi spiccioli e con molti tratti da film di serie b che molti di noi apprezzano tanto, ma invece ti ritrovi davanti un film con poco senso d'esistere. Per quanto mi riguarda tra gli "horror" vampireschi uno dei più brutti che abbia mai visto, o almeno uno di quelli scritti veramente peggio.

Perchè dal punto di vista tecnico questa regista non se la cava nemmeno tanto male, e fin dal primo minuto mette in scena un semi-horror (perchè eccetto un po' di sangue la tensione, la paura non c'è) dal ritmo lento come è giusto che sia con una bella fotografia e una regia stranamente non piatta e mai noiosa. La noia pero' dopo un po' arriva proprio dalla vicenda e dalla descrizione dei personaggi. Per quanto mi riguarda è il classico titolo che vorrebbe essere alto, intelligente, cool ma non si rende conto che presenta una sceneggiatura scritta veramente con i piedi. Dal punto di vista della storia la cosa migliore è sicuramente la rappresentazione di questa "casta" dei vampiri, tutti sempre ben vestiti, zeppi de soldi, che vivono reclusi dalla società, al buio se no muoiono, e che si intrattengono in questi party dove discutono della loro situazione tra champagne e antipasti vari.

Il problema principale giunge proprio dai protagonsti. Lasciando stare che questo Milo Ventimiglia, che ricordo nella serie Heroes, recita veramente male, monoespressivo e in alcuni casi anche proprio inespressivo, il problema paradossalmente non è la sua recitazione ma il suo personaggio, completamente vuoto di tutto, caratterizzato malissimo proprio perchè non è caratterizzato. Entra dopo 5 minuti nella storia cosi', senza presentarcelo e ci rimane per un'ora e mezza senza mai dare segni di vita ne prima, ne dopo la sua "conversione". Inoltre ogni battuta è scritta veramente male, e presenta un'idiozia di fondo che è difficile stare ad ascoltare. E la storia si trascina avanti cosi', tra noia e perplessità e anhe quando entra in gioco il personaggio, malvagio perchè malvagio senza significato, della sorella della protagonista la situazione non migliora anzi peggiora.

Sono molte quindi le scene da ricordare per la stupidità e la poca cura dei particolari: questo Paolo che ce mette du ore a capì che questa è un vampiro quando praticamente lei glielo spiattella davanti in ogni modo all'inizio, o il fatto che du minuti dopo essere stato ferito gravemente sulla lingua parla normalmente come se nulla fosse, senza ver cacciato mano un urlo (ma vebbè queste sono mie piccolezze) e inoltre il fattaccio finale dell'incidente, idiota dall'inizio alla fine, con questo personaggio dell'asiatica messo li senza alcun senso, che è impossibile non mettersi a ridere per la serietà con cui la regista vorrebbe renderlo credibile.

Insomma un film noiosissimo, che eccetto una buona regia e una buona tecnica e qualche scena vampiresca apprezzabile, dimostra superificialità in ogni sua componente.

Voto: 4
 
Fino a prova contraria

Dopo un pò di tempo ho trovato qualche film che merita una menzionein questo 3d .

Il film in questione è .... :

Titolo : FINO A PROVA CONTRARIA
Anno - 1999
Genere - DRAMMATICO/POLIZIESCO
Cast - CLINT EASTWOOD , JAMES WOODS , LISA GAY HAMILTON , DENIS LEARY , ISAIAH WASHINGTON , DIANE VENORA , SIDNEY TAMILA POITIER .

TRAMA - E' la storia di un condannato a morte alle sue ultime ore di vita e di un giornalista ex alcolizzato e fumatore incallito , che si ritrova per caso , in seguito alla morte in un incidente , della giornalista che si occupava del caso , a dover completare il lavoro della collega . Viene mandato dal direttore ad intervistare il condannato per un articolo di costume ma invece scrivera un articolo che gli varrà il Pulizer e salverà il condannato ( ... forse ... )

Un bel film che ieri sera ho rivalutato .:eusa_whistle:
 
Destinazione tokyo

Altro film interessante , anche se vecchiotto , è quello che ho visto oggi a pranzo . Tratta la guerra tra giapponesi ed americani .

Titolo - DESTINAZIONE TOKYO
Anno - 1943
Genere - GUERRA
Cast - CARY GRANT , JOHN GARFIELD , DANE CLARK , JOHN FORSYTHE , WARNER ANDERSON .
Durata - 116 Minuti

TRAMA - Sottomarino americano viene inviato in Giappone per sondare il terreno , o meglio le acque , in vista di un attacco americano nella Baia di Tokyo . Il Comandante riesce a penetrare le difese antisommergibile dei nipponici ed ad entrare nella Baia , mandando anche degli uomini sulla terra ferma a fare delle rilevazioni . Fatto ciò ha inizio il bombardamento americano che porta guai al sottomarino .

:eusa_whistle:
 
Concorso di colpa

Devo dire che a volte uno si fa delle idee preconcette che poi viene costretto a cambiare . uesto è accaduto con un film con Francesco Nuti che lo vede in una parte drammaticae che mi ero sempre rifiutato di vedere . L'ho visto ieri sera grazie ad un prestito di un amico e posso tranquillamente affermare che Nuti ne è uscito bene .

Il film in questione è .... :

Titolo - CONCORSO DI COLPA
Anno - 2005
Genere POLIZIESCO/DRAMMATICO
Cast . FRANCESCO NUTI , ALESSANDRO BENVENUTI , MASSIMO BONETTI , ANTONELLA PONZIANI , LUCA LIONELLO , LORENZO BALDUCCI , GABRIELE FERZETTI , BRUNO BILOTTA , LUIGI MARIA BURRUANO .
Durata - 95 MINUTI .

TRAMA - Anni 70 un ragazzo di destra scappa perchè inseguito da un gruppo di 5 ragazzi di sinistra , riesce ad entrare in un palazzo dove però viene inseguito fino al tetto dove per paura , mentre i 5 stanno convincendolo a scendere , perde l'equilibrio e cade morendo . I 5 vengono condannati in contumacia all'ergastolo , ma non saranno mai scoperti , e non andranno in prigione .
30 anni dopo uno dei 5 viene trovato morto in casa, sembra un suicidio , sembra ... La fidanzata del morto racconta la storia di 30 anni prima al Commissario ( Nuti ) che incalzato dal PM decide di occuparsene ... a modo suo . Trova 3 dei 4 superstiti di quella sera ed inizia a fare depistaggio facendo accusare un altro gruppo di sinistra del tempo , ma non gli riesce di farli condannare .
Voi vorreste sapere qualcosa sul 4° uomo , vero ? Leggete bene quanto scritto sopra .... :laughing7::laughing7::laughing7::laughing7:
 
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Il libro della giungla

Dopo Cenerenotola, Alice e La Bella Addormentata (inserendoci anche l'Oz di Raimi anche se non propriamente remake di un cartone disneyano) quasi inevitabile ritrovarci di fronte al live action di un altro famoso classico d'animazione Disney, cioè quello del 67 tratto dai racconti di Kipling. Valutando nel complesso questa pellicola devo dire che risulta la più riuscita tra quelle nominate. Probabilmente è avvantagiata anche dal fatto di essere il "remake" di un film dalla sceneggiatura e dai temi grandemente più importanti rispetto alle opere sopracitate, e infatti il meraviglioso cartoon di Reitherman lo trovo ancora oggi molto più riuscito e immortale, confrontadolo invece con le classiche favole di principesse e mondi incantati che risultavano invece un po' troppo forzate, portandole al livello di film in live action.

Detto questo Jon Favreau, regista intelligente e che sembra sapere bene come trattare la materia che gli si affida, ritrovandosi davanti questa storia cosi' importante e potente aveva diversi modi per trattarla, e, per quanto mi riguarda, lo fa in modo più che discreto. Il regista trasforma la giungla spensierata e più fanciullesca del classico Disney, in una giungla molto più ostile, pericolosa e soprattutto molto più matura, descritta come una vera e propria società con le sue leggi e i suoi ruoli ben definiti. Ci addentriamo quindi in questa giungla, completamente "finta" e ricostruita al computer, che quasi mette paura per l'imponenza, la maestosità, la potenza e la grandezza che emanano le immagini. Ammetto che ero molto timoroso avendo saputo che l'unica cosa non fatta in cgi era praticamente il piccolo attore protagonista, ma questo è un esempio di come un regista sappia girare e gestire tutti questi effetti speciali, e la cgi non risulta fastidiosa ma anzi funzionale alle varie sensazioni trasmesse. Questo soprattutto perchè il lavoro grafico è stupendo, sia nella ricostruzione del paesaggio, che sembra vero fino all'ultimo pixel all'orizzonte, sia nei vari animali, per la maggior parte resi in maniera assolutamente realistica con quel quid in più rappresentato dalla parola e da alcuni movimenti e comportamenti che pero' non rischiano di umanizzarli o caricaturizzarli troppo, rimangono realisticamente gli animali che sono ai nostri occhi. Anche la fotografia, come immagino, è abbastanza finta e ricreata al computer, pero' anche da questo punto di vista si è lavorato molto bene sia nelle scene più luminose che in quelle al buio, nel rendere tutto completamente realistico. La regia di Favreau mi è piaciuta molto per la maggior parte della pellicola, montaggio e regia molto pacati ben gestiti soprattutto all'inizio. Forse questo regista non da il suo meglio nelle scene più marcatamente d'azione, si poteva fare meglio, ma nel complesso il lavoro è riuscito, e sono molte le belle scene e le bellissime inquadrature, non banali in un film blockbuster del genere.

Certo non è esente da difetti, prima di tutto quello di essere un remake e quindi chi ha divorato la videocassetta gia sa cosa ritroverà in futuro e cosa aspettarsi; anche se rispetto all'originale il finale è grandemente ribaltato, dimostrando di essere un film molto più intelligente di quello che possa sembrare. I temi sono molto interessanti: il rapporto tra l'uomo e l'animale che ruota tutto intorno a questo grande macguffin del fiore rosso; la rappresentazione di questa "comunità" della giungla, della quale la tigre Shere Khan rappresenta l'intruso e il ribelle. Insomma ci si potrebbe ragionare per giorni, un film che intrattiene facendo riflettere.

Aggiungerei anche che si tratta della trasposizione in live action più propriamente dark, nel vero senso della parola. Basti solo notare le entrate in scena dei vari protagonisti, girate e fotografate benissimo, che mi hanno infuso una tensione, un terrore, per il modo in cui sono rappresentate. La maestosità della giungla, come gia detto, ma anche quella degli stessi animali rispetto al piccolo Mowgli: non solo la tigre anche un Baloo o un King Louie hanno una potenza nei movimenti veramente realistica.
Ultima nota: per il doppaggio ottimi sia Servillo che Marcorè, e anche addirittura un bravissimo Magalli (che secondo me ha sbagliato lavoro), meno potenti le voci della Mezzogiorno o della Placido. Mi piacerebbe rivederlo con le voci originali che vantano nomi che vanno da Bill Murray a Christopher Walken. Inoltre non so dove abbiamo pescato questo Neel Sethi, ragazzino che praticamente regge tutto un film da solo, risultando credibilissimo.

Insomma una trasposizione che si dimostra riuscita in quello che prometteva e Favreau riesce in questa impresa di ravvivare e reinterpretare questo cult dell'animazione trasformandolo in un live action che live action in verità poi tanto non è ma rendendolo estremamente realistico e molto più maturo e intelligente dell'originale.

Voto: 7.5
 
Tusk

Kevin Smith dimostra il suo genio in questa sua recente pellicola, perchè il genio come si sa è anche malato, e questo film può essere partorito e girato solo da una mente probabilmente malata. Specializzato per la maggior parte in vere e proprie commedie (alcune più drammatiche, altre più demenziali) il regista dirige questa volta un horror vero e proprio, con tinte comedy che rendono il tutto grottescamente angosciante. Non è il classico horror, ma più che altro un film che provoca un senso di angoscia, gia nelle prime scene, agghiacciante e il tutto è riuscito a massimi livelli perchè Smith riesce a creare quel senso di empatia con il protagonista e non possiamo far altro che metterci nei suoi animaleschi "panni", nel vero senso della parola.

Partendo dalla classica storia del ragazzo reporter (in questo caso podcaster, non sapevo che esistessero vabbè) curioso che va a visitare un vecchio inquietante nella sua casa isolata da tutto per farsi raccontare qualche storiella, la trama sembra procedere come sempre nel solito rapimento e "scoperta", si capisce subito, che questo anziano non è proprio una persona dalle buone intenzioni, risulta invece, rimanendo nel topos del genere, prendere una strada dal quale è impossibile restare impassibili e non provare un senso di sorpresa e di disgusto, per stare vedendo qualcosa che è difficile anche immaginare. Invece Smith non lascia niente all'immaginazione, mostra quello che deve, purtroppo mi verrebbe da dire, lasciandoci con un senso di angoscia, di ribrezzo, di schifo. Impossibile non immedesimarsi nel protagonista, poichè il regista e gli attori lavorano benissimo, e questo non fa che aumentare la tensione.

Smith oltre che girare perfettamente, sceglie e dirige in maniera impeccabile ogni interprete: recita molto bene sia Justin Long che lo strepitoso Michael Parks, che ci mette davanti una prova fantastica, maniacale per ogni minima espressione e movimento, che mette angoscia solo a sentirlo o guardarlo. Inoltre c'è una divertente inclusione, nella seconda parte, di un Johhny Depp a suo agio nell'interpretare il suo classico personaggio pacato ma sopra le righe, entrando in scena con un buonissimo monologo davanti a i due ragazzi che cercano di salvare il protagonista.

Un horror-comedy che vorrebbe condannare il genere umano e il finale è perfetto e massimamente esplicativo da quesot punto di vista. Uno dei film più allucinati che abbia mai visto che mi ha lasciato ancora ora con un senso di angoscia e delle immagini in mente cosi' disgustose che sarà difficile dimenticare presto. Grandissimo Smith, mi piace questa sua immissione prepotente nel genere horror con film indipendenti, e sembra che questo sarà il primo di una trilogia, solo di film, non di storia a quanto sembra e speriamo ci portino la sua seconda comedy-horror, che s embra avere protagoniste due ragazze gia viste per qualche minuto in un cameo in questo film.

Voto: 8.5
 
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