Amarcord - i ricordi degli anni 70-80 (antenne e segnali in giro per l'Italia...)

la distanza era notevole e forse pure con qualche collina di mezzo, quindi lo sdoppiamento ci stava.

No, zero colline e tutto in piano, una 70ina di km in linea d'aria. Svelato l'arcano del 55 grazie ad OTGTV. Il C a fine carriera dell'analogico non arrivava più bene come un tempo, altre frequenze di Rai1 non ce n'erano, nemmeno La Morra o Monserrato arrivavano. L'unica era proprio il 55
 
Lo sdoppiamento era dovuto a ben altro: antenna non accordata sul canale 55 e livelli altissimi: a Torino anche più di 100 dBu in centro...

E perchè non hanno mai cercato di correggere il problema del 55 e del 30? Il problema non è durato due settimane, ma anni e anni
 
pensate che nel periodo dopo la meta degli anni '50 e fin quando non é comparsa la tv svizzera e la ripetizione della rai uno dal san salvatore l'unico e primo canale ricevibile nel canton ticino é stato per anni il B del penice con antenne enormi ( 6 elementi); la tv era presente soltanto nelle case dei ricchi e in certi bar ovviamente strapieni! ps: proprio oggi é l' ottantesimo compleanno di uno dei fondatori della tsi marco blaser sul quotidiano fra pochi minuti c'é un approfondimento con filmati d'epoca.
 
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pensate che nel periodo dopo la meta degli anni '50 e fin quando non é comparsa la tv svizzera e la ripetizione della rai uno dal san salvatore l'unico e primo canale ricevibile nel canton ticino é stato per anni il B del penice con antenne enormi ( 6 elementi); la tv era presente soltanto nelle case dei ricchi e in certi bar ovviamente strapieni! ps: proprio oggi é l' ottantesimo compleanno di uno dei fondatori della tsi marco blaser sul quotidiano fra pochi minuti c'é un approfondimento con filmati d'epoca.
Pensa come il Penice ha unito mondi diversi...che si stringevano attorno alla TV: i miei parenti in Toscana, paese di poche decine di abitanti arroccato attorno a un castello, mi raccontarono che misero un'antennona di quelle che ricordi tu sul cucuzzolo più alto, neanche su una casa, ma su uno spuntone di roccia, con la sua brava piattina a 300 ohm che scendeva in casa loro, dove tutto il paese poteva vedere la TV...
Non ho mai capito come poteva funzionare, fra l'altro prendendo tutto l'Appennino verso il Penice nel senso contrario alle valli, ma forse l'altezza aiutava, tant'è che molti anni dopo, ma comunque molti anni fa, riuscivano a ricevere per riflessioni una delle prime radio private in FM proprio da Reggio, dal lato opposto dell'Appennino...
 
quel B non arrivava soltanto nel sottoceneri ma perfino nel bellinzonese, che é schermato dal massiccio del monte ceneri verso sud, e pure nelle profonde e tortuose valli superiori fino al gottardo (200km. circa pieni di grossi ostacoli)! poteri della banda uno!
 
Non so se qui se ne sia accennato, ma nelle ore notturne, non trasmetteva per tutto il tempo il monoscopio ma dopo aver chiuso le trasmissioni, spegneva i propri ripetitori: accendo la TV di notte (mi è successo alcune volte perché mi trovavo a dover partire la mattina molto presto) si vedeva solo l'effetto neve. In Piemonte anche Telecupole probabilmente adottava un criterio simile, ma forse si limitava a staccare l'emissione dalla propria sede a Cavallermaggiore.
Non ho ben capito la ragione di questa scelta...forse per risparmiare energia elettrica: da bimbo pensavo che l'ultimo tecnico che usciva la notte staccava la corrente...un po' come facciamo noi quando andiamo in ferie!
 
Ricordo anche altre due cose: la prima era il triangolino che appariva in basso a sinistra per segnalare che sull'altro canale stava iniziando il programma. La seconda invece era possibile notarla quando un programma in diretta iniziava o terminava: lo sganciamento orizzontale dell'immagine dovuto – probabilmente – alla commutazione della messa in onda tra i vari segnali.
 
il triangolo no me lo ricordo, ma sulla rai oltre agli sganci durante le commutazioni, spesso c'erano dei neri interminabili...non era facile a quell'epoca gestire in diretta segnali provenienti dagli studi delle varie citta.
 
il triangolo no me lo ricordo, ma sulla rai oltre agli sganci durante le commutazioni, spesso c'erano dei neri interminabili...non era facile a quell'epoca gestire in diretta segnali provenienti dagli studi delle varie citta.
Non avviene ancora ora quando Rai 3 si collega coi TGR?
 
Si parlava delle meraviglie del Penice e della banda I...e non parliamo dell'uso che ne facevano in U.R.S.S. ?
Sparavano su questi canali delle potenze che secondo me c'era una centrale nucleare apposta per alimentarli... :laughing7:
E via per centinaia e centinaia di Km. di pianura...e appena si apriva la propagazione arrivavano fino in Italia (in negativo per via della modulazione opposta)...
Per tornare a coprire quelle aree immense in modo più moderno ci son voluti i satelliti a diffusione diretta...
 
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