Ciao ragazzi! Mi sono iscritto quasi solo per partecipare al thread di questa mitica serie....

La sto vedendo su Sky in contemporanea con la trasmissione (sono indietro di una sola puntata) ed è davvero sempre più un piacere seguire le storie intrecciate di questi splendidi soggetti.
Ancora oggi ricordo l'emozione che provai quando vidi la notizia della trasmissione della prima serie su Sky... pochi mesi fa.
Una piccola delusione quando vidi che era in 4/3 e senza sottotitoli (quindi addio all'inglese!), ma mi dissi subito: "beh, meglio che niente, non ci avrei mai sperato di poterla finalmente vedere, quindi non rompere il ****o con le lamentele!"
Ammetto che i primi episodi della prima stagione mi lasciarono perplesso... piuttosto complicati, pieni di personaggi che per 3-4 puntate si fa fatica a inquadrare nel grande affresco narrativo, qualche scelta spiazzante tipo i finali di puntata "scialli" e senza pathos o alcuni dialoghi discutibili (forse anche frutto della localizzazione).
Insomma, mi dissì "uhm, non mi sembra affatto sto gran capolavoro."
Poi, dopo l'ottava puntata, l'innamoramento. Finalmente il tutto decolla, i ruoli si chiariscono, Wallace mi entra nel cuore, i due mondi (polizia e neri dei ghetti) collidono in un modo sempre più avvicente e realistico.
Sino alle due stupende puntate finali della prima serie.
Fuck Yeah!, bene benissimo!
Poi la paura che tutto sia finito, visto che per due mesi Sky non ci dice nulla della eventuale prosecuzione della serie.
Quindi il sollievo, e la seconda stagione vista in soli 10 giorni.
Concordo con Villalobos, la serie del porto non è affatto secondaria e anzi è forse la più incisiva a livello emotivo per l'ottimo lavoro fatto sui personaggi. Una stagione "intimista", con Frank Sobotka che mi è piaciuto molto (e non l'avrei mai pensato quando lo vidi all'inizio) e tanta tanta introspezione per tutti i nostri personaggi ricorrenti, qui alle prese con svolte personali o familiari che poi si tireranno dietro anche nella terza.
La scena di Sobotka che cammina sotto il viadotto mi resterà dentro.
Arrivo a dire che la seconda stagione è superiore alla prima, più costante nella qualità e anche più varia.
Anche perchè è vero che l'attenzione principale si sposta al porto, ma i Barksdale, Omar e tutto il mondo black continua a essere narrato: anzi, è in questa stagione che Stringer diventa un personaggio centrale della saga di Baltimora.
E siamo alla terza stagione, dove ormai tutto lo schieramento dei protagonisti è perfettamente delineato nei nostro occhi, con le varie preferenze, simpatie o curiosità.
E dove quindi ogni evento, anche piccolo, è televisivamente vissuto al meglio.
I personaggi sono interessanti, mi piacciono quasi tutti (unica eccezione, ma solo perchè mi sta sul ****o, non perchè non sia reale e ben delineato, è il sergente Jay Landsman, ciccione ******** di *****, muori ingozzandoti di cani caldi!

) e alcuni a tratti mi entusiasmano (certe occhiatacce del tenente Daniels per esempio sono da leggenda!).
Insomma... Dio salvi Baltimora anche solo perchè ci ha regalato The Wire!