Uno dei mali di questo paese sono le finte contrapposizioni, come ad esempio la Lega direttamente contrapposta alle televisioni quando invece dovrebbero essere alleate. Le tv e la Lega dovrebbero avere un interesse in comune ma, invece di mettersi a un tavolo per parlare e vedere quanto effettivamente vale il prodotto Serie A, si va al muro contro muro e si fanno dichiarazioni che rendono torbido il clima. E su questo la responsabilità maggiore ce l'ha Lega che è da troppo tempo incapace di prendere una decisione sensata a lungo termine. Basta vedere quanto ci mettono per eleggere un presidente, come si è arrivati alla Legge Melandri, le polemiche inutili alla fine delle partite, il rinnovo del contratto dei calciatori nel 2011, l'attuale vendita dei diritti tv con tutte le dichiarazioni annesse e poi ogni volta questo ricorso all'opinione pubblica cercando di smuovere la pancia del popolino che sbraita un paio di giorni e poi se ne torna a cuccia.
A proposito del prodotto Serie A, sarebbe sbagliato deciderne il valore sulla qualità del gioco o dei risultati sportivi. La Serie A ha un valore che dipende da quanti Italiani sono disposti a spendere quanto per una pay tv che la trasmette e da cos'è la pay-tv nella società. Se pensiamo a questo, non dobbiamo meravigliarci se in Inghilterra la Premier vale tanto o se in Germania la Bundesliga viene venduta meglio del nostro campionato.