Aumenti in bolletta e fine maggior tutela luce-gas (luglio 2024)

Per la luce chi ha SEN e non fa nulla, ora passerà alla nuova tipologia semitutelata per 3 anni e infine passerà definitivamente al mercato libero.

Se però ad esempio tra 5 anni la persona a cui è installata la bolletta raggiungerà i 75 anni ma non ha disabilità o basso reddito, potrebbe fare la richiesta per tornare con SEN?
 
Se però ad esempio tra 5 anni la persona a cui è installata la bolletta raggiungerà i 75 anni ma non ha disabilità o basso reddito, potrebbe fare la richiesta per tornare con SEN?
Compiuti i 75 anni si potrà rientrare nel servizio di tutela, con l'operatore che la fornirà in quel momento.
L'anno prossimo dovrebbero esserci le gare per assegnare la fornitura di questo servizio, SEN è destinata a sparire.
 
Per la luce chi ha SEN e non fa nulla, ora passerà alla nuova tipologia semitutelata per 3 anni e infine passerà definitivamente al mercato libero.

Se però ad esempio tra 5 anni la persona a cui è installata la bolletta raggiungerà i 75 anni ma non ha disabilità o basso reddito, potrebbe fare la richiesta per tornare con SEN?
Il tutelato resterà sempre disponibile per i vulnerabili. Il tutelato lo garantirà fino al 2025 il fornitore attuale, poi il vincitore d'asta.

Chi oggi non è vulnerabile va in stg.
Se durante i 3 anni diventa vulnerabile, può, senza però poter rientrare in stg, passare al tutelato.
 
Come vulnerabili si intendono anche gli over 75 non invalidi e non a basso reddito?

E per rientrare eventualmente nel tutelato puro quando tornerà, basterà compilare il modulo dicendo solo di avere 75 anni e senza dover indicare altri requisiti?
 
Come vulnerabili si intendono anche gli over 75 non invalidi e non a basso reddito?
I vulnerabili sono "i vulnerabili". Come chi ha 75 anni e 1 mese, titolari di bonus sociale etc
E per rientrare eventualmente nel tutelato puro quando tornerà, basterà compilare il modulo dicendo solo di avere 75 anni e senza dover indicare altri requisiti?
Nel caso anagrafico, non c'è autocertificazione. Lato luce basta passare in tutela, lato gas basta richiedere la tariffa vulnerabili.
 
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Non è fattibile, come ben saprai la stessa tariffa può costare un tot al kWh a seconda dei consumi.
Se consumo 0 o 2700 kWh/anno il costo medio è molto diverso, quindi non è il costo medio un valido indicatore di convenienza. Forse lo è per la casalinga di Voghera.
I paragoni puoi farli solo a parità di consumo. A quel punto usi il portale Arera offerte e hai la classifica senza stare a capire cosa c'è dietro la tariffa. O, se hai fortuna di aggirarti a un consumo annuo di 2700kWh, ti leggi la CTE ma secondo me pure quella serve a poco perché la tutela è stimata.
@TGuido56 se ricordo bene anche lui è un sostenitore dei confronti fatti ex post, gli ex ante fatti con pun forward ignoto non mi sono mai piaciuti. E non hanno senso usati come metro rispetto al fisso, o se raffrontati alla tutela che è anche su base trimestrale. Io almeno farei una ex post complessiva (ci metterei nel ranking tutela, variabili, fisse, placet etc) e nella ex ante confronterei senza mettere la tutela. Tra variabili il PUN è uguale per tutti e sai quale variabili è migliore, e le fisse puoi sapere esattamente ex ante il costo totale.
u a tariffazione più chiara è sempre fattibile. se hai un limite di potenza si segnerà il costo oltre quel limite senza contare che potrebbe nascere un offerta differente. una tariffa che cambia a seconda di quanto consumi dovrebbe essere illegale peraltro specie oggi dove si spinge alla transazione elettrica.

se questo è l'obbiettivo il kw deve essere tariffato come gli altri combustibili. basta prenderci in giro con tariffe assurde e bollette da denuncia penale per truffa aggravata tanto sono criptiche.

l'utilizzatore domestico deve avere due voci:

costo al kw
costo fisso della sua potenza.

stop. tutti gli altri balzelli e dispersioni varie se li smazzino loro.
 
Fake news o verità?? Ovvero aumenti esorbitanti nelle bollette per..... sostenere le rinnovabili
 
ne trovate di tutti i "canoni" da nicolaporro al fattoquotidiano.
sono "strani" i tempi" (preelezioni) i modi (35 mld in 20 anni con aumento di oneri di sistema...perché solitamente quelli in 20 anni non aumentano MAI" e poi il solito lo chiede l'europa...quando è l'italia che ha chiesto all'europa e l'europa ha solo potuto dire OK.

diciamo che è eccesso di trasparenza va. da qui a 20 anni col mercato libero alle porte pensare che gli oneri di sistema non subissero mai aumenti è utopia. il fatto che tali aumenti vanno nel rinnovabile è chiarezza. credo
 
ne trovate di tutti i "canoni" da nicolaporro al fattoquotidiano.
sono "strani" i tempi" (preelezioni) i modi (35 mld in 20 anni con aumento di oneri di sistema...perché solitamente quelli in 20 anni non aumentano MAI" e poi il solito lo chiede l'europa...quando è l'italia che ha chiesto all'europa e l'europa ha solo potuto dire OK.

diciamo che è eccesso di trasparenza va. da qui a 20 anni col mercato libero alle porte pensare che gli oneri di sistema non subissero mai aumenti è utopia. il fatto che tali aumenti vanno nel rinnovabile è chiarezza. credo
Io personalmente avrei aumentato i costi del contratto non residente per aiutare le fasce più deboli.
Ma non mi pare l'intenzione diffusa.

Se ci pensate i circa 80€ di differenza i costi tra i due contratti domestici si assottigliano e coincidono quasi col domestico residente a 70€ (va pagato il canone TV)
 
Fake news o verità?? Ovvero aumenti esorbitanti nelle bollette per..... sostenere le rinnovabili
Stiamo già sostenendo le rinnovabili. A fine 2020 i prezzi erano più bassi di oggi. Solo che non c’è ne siamo accorti perché col trambusto del 2022 ci sembra di avere prezzi bassissimi.
 
Io personalmente avrei aumentato i costi del contratto non residente per aiutare le fasce più deboli.
Ma non mi pare l'intenzione diffusa.

Se ci pensate i circa 80€ di differenza i costi tra i due contratti domestici si assottigliano e coincidono quasi col domestico residente a 70€ (va pagato il canone TV)
Il canone andava pagato anche prima che fosse messo in bolletta per cui il paragone non regge. Per dare un beneficio economico si residenti bisognerebbe far pagare cifre esorbitanti, ci sono anche studenti fuori sede che affittano appartamenti in 3/4 ed hanno il contratto fatto dal proprietario come non residente. Gli iscritti all’AIRE sono non residenti.
Se vogliamo aiutare i bisognosi tassiamo i non bisognosi in generale.
 
Il canone andava pagato anche prima che fosse messo in bolletta per cui il paragone non regge.
Ma andava pagato comunque una sola volta. E di fatto da anni è solo sui contratti residente. Poi se vogliamo parlare di 30 anni fa parliamo pure che non c'era il mercato libero...

Per dare un beneficio economico si residenti bisognerebbe far pagare cifre esorbitanti, ci sono anche studenti fuori sede che affittano appartamenti in 3/4 ed hanno il contratto fatto dal proprietario come non residente. Gli iscritti all’AIRE sono non residenti.
Ma dividono pure la bolletta. Stiamo cioè parlando nel tuo esempio di 20€/anno a testa...quindi non andrei oltre.
Peraltro andrebbe fatta la voltura non potendo essere intestata al titolare. E potrebbero pure prendere la residenza gli affittuari.
O la residenza la cambiamo solo quando dobbiamo risparmiare i costi RCA?
Poi (se vogliamo andare un po' OT.) personalmente obbligherei a cambiarla anche in caso di lavoro presso una sede non raggiungibile giornalmente dall'attuale residenza: che senso ha avere la residenza in Sicilia se vivo quasi 365 all'anno a Roma? Tantovale che il domicilio fiscale sia la residenza.

Se vogliamo aiutare i bisognosi tassiamo i non bisognosi in generale.
Non tutti possono permettersi la prima casa. Figuriamoci la seconda...
 
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Ma andava pagato comunque una sola volta. E di fatto da anni è solo sui contratti residente. Poi se vogliamo parlare di 30 anni fa parliamo pure che non c'era il mercato libero...


Ma dividono pure la bolletta. Stiamo cioè parlando nel tuo esempio di 20€/anno a testa...quindi non andrei oltre.
Peraltro andrebbe fatta la voltura non potendo essere intestata al titolare. E potrebbero pure prendere la residenza gli affittuari.
O la residenza la cambiamo solo quando dobbiamo risparmiare i costi RCA?
Poi (se vogliamo andare un po' OT.) personalmente obbligherei a cambiarla anche in caso di lavoro presso una sede non raggiungibile giornalmente dall'attuale residenza: che senso ha avere la residenza in Sicilia se vivo quasi 365 all'anno a Roma? Tantovale che il domicilio fiscale sia la residenza.


Non tutti possono permettersi la prima casa. Figuriamoci la seconda...
C’è anche chi ha altri “interessi” rispetto alla prima casa. I’1/8/72 siamo stati assuunti in 2 nel medesimo ospedale. Ci siamo sposati a meno di un anno di distanza, lui è la moglie si sono comprati la casa nel 1983 quando è nato mio figlio ed il loro è nato nel 1987. Io mi sono comprato casa nel 2003 il reddito delle 2 famiglie era uguale solo che loro hanno messo la casa davanti a tutto, stavano attenti al centesimo, abbiamo fatto un viaggio in Spagna assieme (con la mia auto) pur dividendo le spese loro hanno speso di meno perché o a a cena mangiavano un panino o della frutt. Questo per dire che è molto sottile la differenza tra non potere e non volere.
 
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C’è anche chi ha altri “interessi” rispetto alla prima casa. I’1/8/72 siamo stati assuunti in 2 nel medesimo ospedale. Ci siamo sposati a meno di un anno di distanza, lui è la moglie si sono comprati la casa nel 1983 quando è nato mio figlio ed il loro è nato nel 1987. Io mi sono comprato casa nel 2003 il reddito delle 2 famiglie era uguale solo che loro hanno messo la casa davanti a tutto, stavano attenti al centesimo, abbiamo fatto un viaggio in Spagna assieme (con la mia auto) pur dividendo le spese loro hanno speso di meno perché o a a cena mangiavano un panino o della frutt. Questo per dire che è molto sottile la differenza tra non potere e non volere.
Chiaro e il discorso rende bene l'idea.
Tuttavia non parlavo necessariamente di acquisto dato che il domestico residente è richiedibile pure dall'affittuario.
 
Chiaro e il discorso rende bene l'idea.
Tuttavia non parlavo necessariamente di acquisto dato che il domestico residente è richiedibile pure dall'affittuario.
Appunto uno è costretto a pagare affitto e tu vorresti fargli pagare di più per aiutare a chi ha la sola utenza residente, non importa anche se ha un alto reddito.
 
Se uno è in affitto e quella è la sua unica abitazione, il contratto è domestico residente.
Forse si riferiva ad es a un lavoratore fuori sede con famiglia che vive nella prima casa.

Come già detto prima, di fatto oramai tutte le famiglie hanno la TV nella prima casa e quindi il canone lo ritengo parte integrante della bolletta residente. E trovo ingiusto che il trattamento rispetto al non residente sia molto simile: perché se ho N case devo pagare quasi come chi ha una casa sola? Tra l'altro prima era pure peggio perché il canone TV era più alto.

Se parliamo di fuori sede basta prendere la residenza nella nuova casa e finisce il problema. Chiaramente oggi non ha senso perché le due bollette sono pressoché identiche.
 
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